Stamani non ho voglia di scrivere né Strabuccinator né l’Epitome (entrambi procedono: ieri mattina ho scritto dalla 6:00 alle 8:15) ma cercherò invece di provare a fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina dopo la caduta di Bakhmut.
Per mesi, via via che la conquista procedeva, giravano meme che schernivano i media occidentali. L’idea di questi era mostrare come cambiava l’importanza assegnata alla cittadina mentre l’esercito ucraino ne perdeva progressivamente il controllo: inizialmente la città era considerata di importanza strategica fondamentale ma, una volta in mano russa, diveniva insignificante: con, ovviamente, tutti i casi intermedi…
E invece i media occidentali ci hanno nuovamente sorpreso: Bakhmut è stata conquistata (o “liberata” come dicono i russi) il 20 maggio ma ancora ieri, nonostante Zelensky stesso l’avesse ammesso durante la sua visita in Giappone, questa verità fattuale veniva negata.
Vabbè, prima o poi lo dovranno ammettere: probabilmente si giustificheranno dicendo che alcune truppe (immaginarie) ancora difendevano degli isolati (immaginari) e solo il giorno X hanno deciso di ritirarsi.
Ma ciò che oggi mi sta a cuore capire è il significato strategico di questa battaglia.
Lo scorso autunno le mie fonti, tendenzialmente filo russe, affermavano che Bakhmut era la fortezza centrale per la difesa del fronte ucraino nel Donbass: conquistato questo bastione le successive città sarebbero state meno difendibili e, passate queste, si sarebbe aperta la pianura ucraina impossibile da difendere efficacemente. Insomma vedevano la cittadina di Bakhmut come il primo elemento della difesa ucraina da conquistare per sfondare il fronte.
Onestamente a me non era chiara la logica del perché Bakhmut fosse così importante strategicamente dato che le città successive sembravano, al mio occhio inesperto, altrettanto difendibili.
Negli ultimi mesi invece le mie solite fonti ne hanno cambiato il significato strategico: la Russia non vuole conquistare territorio né è quindi particolarmente interessata a sfondare il fronte ucraino: vuole invece “denazificare” l’Ucraina, ovvero distruggere il maggior numero di uomini e mezzi militari in maniera da renderla inoffensiva.
Da questo punto di vista la battaglia di Bakhmut era utile allo scopo perché attirava alla sua difesa molte forze ucraine, che subivano perdite enormi, distogliendole da altre iniziative belliche.
Quale di queste due letture è corretta? Potenzialmente anche entrambe: magari inizialmente l’obiettivo russo era semplicemente quella di scalfire il fronte difensivo ucraino e solo quando l’esercito ucraino ha iniziato a difenderla massicciamente, inviandovi anche alcuni dei suoi reparti migliori, l’obiettivo sia divenuto il secondo.
La logica ucraina è se possibile ancora meno chiara: se Bakhmut non era importante perché difenderla sacrificando così tanti uomini e mezzi? Le mie fonti, che ripeto sono filo russe, parlavano addirittura di un conflitto fra Zelensky, che voleva proteggere la città e Zaluzhny (*1), il comandante dell’esercito, che invece avrebbe preferito spostare il fronte ed evacuare la città.
Chiaro che per interpretare con sicurezza il significato di Bakhmut bisognerebbe conoscere quante siano state le perdite da ambo le parti. Ovviamente su questo c’è la massima incertezza e le vere cifre le sapremo, FORSE, solo a guerra conclusa.
Qualche dato e fatto certo però l’abbiamo.
All’inizio della battaglia di Bakhmut i difensori ucraini erano circa 20.000 e i russi del gruppo Wagner 30.000. Successivamente però le forze ucraine hanno ricevuto numerosi rinforzi: considerando le divisioni e i battaglioni inviati in sua difesa nel corso di questi mesi si calcolano circa 180.000 uomini. Anche le truppe russe hanno avuto dei rinforzi ma non di queste dimensioni.
Secondo i documenti segreti statunitensi le perdite ucraine sono sette volte quelle russe e questo è in linea con quanto risultava da mesi alle mie fonti. I russi hanno infatti molta più artiglieria che fa la differenza. Recentemente poi, a causa del degrado della difesa antiaerea ucraina (confermata dai soliti documenti segreti) i russi hanno iniziato a sfruttare anche i loro aerei: particolarmente devastanti si sono rivelati delle bombe pesanti (di solito da 500Kg ma c’è anche la versione da 1000Kg) tradizionali, e quindi poco costose, modificate per essere teleguidate con grande efficacia sull’obiettivo.
Questi elementi mi fanno pensare che la versione filo-russa sia sostanzialmente più credibile: i russi hanno probabilmente subito perdite consistenti ma quelle ucraine sono state di un ordine di grandezza maggiori.
Interessante sarà vedere cosa succederà adesso.
I russi cercheranno di avanzare ulteriormente a ovest di Bakhmut o si accontenteranno di consolidare il nuovo confine? e la controffensiva primaverile ucraina annunciata da Zelensky? E quella russa?
Riguardo la prima domanda credo che sicuramente ci sarà una pausa nelle operazioni belliche e, probabilmente, le truppe Wagner verranno sostituite da altre forze russe: personalmente, ma è solo un’intuizione, credo che il prossimo obiettivo delle forze Wagner potrebbe essere la cittadina di Avdiivka che da tempo è già semi accerchiata. Il suo valore strategico qui è evidente: data la sua posizione la città è da anni usata per bombardare la popolazione civile della vicina Donetsk.
Riuscire a scacciarne le forze ucraine darebbe grande sollievo alla popolazione locale e sarebbe un’importante vittoria mediatica (in Russia, non in occidente!) (*2).
Il fatto che però si pensi e parli solo di dove le forze Wagner verranno utilizzate mi porta a discostarmi dalle mie fonti filo russe (*3).
Qualcuno, che questo inverno dava per scontata l’offensiva invernale russa, adesso parla invece di offensiva estiva (che partirà più o meno a giugno) e che, in pratica, dovrebbe sfruttare la schiacciante supremazia di uomini e mezzi.
Come spiegai a inizio primavera la mancata offensiva invernale mi ha portato a pensare che la Russia non sia stata in grado di equipaggiare adeguatamente tutti gli uomini reclutati a settembre oppure, forse, non c’erano munizioni e mezzi sufficienti, non so…
Vero è che la Russia, a differenza dell’occidente, ha da mesi iniziato a potenziare enormemente la propria capacità produttiva e quindi è effettivamente possibile, che in estate ci sia effettivamente un’offensiva significativa ma non ne sono così sicuro. Diversamente da Zelensky, Putin non ha mai annunciato niente del genere…
Ricordiamoci poi che una forza significativa russa è stazionata in Bielorussia: come io (per primo!) avevo ipotizzato questo inverno, ormai tutte le mie fonti sono concordi nell’affermare che serve per scoraggiare interventi polacchi/USA o NATO nell’Ucraina occidentale.
Il mio punto è che se il peso di ogni offensiva bellica è affidata al gruppo Wagner allora evidentemente non ci sono altre truppe altrettanto ben equipaggiate e preparate: e poi che senso avrebbe sprecare le proprie truppe migliori se a distanza di poche settimane ci sarebbe un’offensiva probabilmente decisiva?
Riguardo l’offensiva ucraina sono forse ancora più scettico: le perdite umane in Bakhmut non possono essere rimpiazzate dagli aiuti economici e di mezzi (insufficienti) occidentali. La distruzione poi di enormi depositi di munizioni delle scorse settimane è significativa e non può non avere ripercussioni belliche. Militarmente molto difficilmente una tale offensiva potrebbe essere un successo: l’unica speranza per Zelensky è che possa essere un successo mediatico…
Una nota su Zelensky: da quando c’è stato l’attacco simbolico al Cremlino è stato pochissimo in patria. Alcuni ipotizzano che tema una ritorsione russa ma io sospetto che lui, o magari i servizi occidentali, inizino a temere che proprio gli ucraini pensino seriamente di eliminarlo.
L’immagine di uno Zelensky impiccato o fucilato in piazza con una folla di ucraini festanti non sarebbe facilmente gestibile neanche dalla propaganda occidentale.
Ma questa è una mia ipotesi basata solo sulla mia pancia (e sul fatto che Zelensky è rimasto poco in patria e che i russi non hanno nessun reale interesse a eliminare un incapace, un semplice burattino di Washington, facendone un martire).
Conclusione: io spero di vedere qualcosa di significativo nei prossimi mesi ma non sono sicuro che ci sarà (*4). Continuerà così il dissanguamento dell’occidente provocato dai politici che ci guidano con conseguente inflazione...
Nota (*1): che ormai da molti giorni non appare più in pubblico: una mia fonte ipotizza che sia rimasto gravemente ferito in un attacco russo una decina di giorni fa. Vedremo…
Nota (*2): cercando il nome in Rete ho scoperto che altri hanno già fatto la mia ipotesi e questo paradossalmente la rende meno probabile in quanto evidentemente più prevedibile.
Nota (*3): intendiamoci dove io scrivo “filo russo” va immaginata come l’opinione di persone che cercano di essere neutrali ma che, più o meno consapevolmente, parteggiano per la Russia. I media occidentali non sono “filo ucraina” ma pura spazzatura di propaganda. Probabilmente c’è un meccanismo psicologico per cui chi anche vorrebbe cercare di essere obiettivo ma è, per qualsiasi motivo filo ucraino, sembra che inevitabilmente finisca per ripetere ciò che propone la propaganda: evidentemente la tentazione di credere a ciò che ci piacerebbe fosse vero è molto più forte della razionalità.
Nota (*4): c’è infatti da ricordare che dopo il tradimento dell’Europa alla Russia conviene che questa affondi del tutto per poter ipotizzare un cambiamento significativo della sua politica a partire da un allontanamento da Washington. Mi dispiace dirlo ma terminare la guerra e tornare a una situazione di semi normalità con l’UE sarebbe come allevare delle serpi in seno: i politici europei hanno tradito una volta (non solo la Russia ma, soprattutto, la propria popolazione) e lo farebbero di nuovo in seguito...
lunedì 22 maggio 2023
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Leggo attentamente.
RispondiEliminaUUiC
Prenda tutto con estremo beneficio d'inventario: cerco di essere obiettivo barcamenandomi su fonti di parte e non è facile. Quello che sappiamo è molto parziale. Io mi sforzo, da pochi fatti affidabili, di dare un senso al tutto: ma si tratta di un tirare a indovinare...
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