Da qualche giorno sto scrivendo meno qui sul ghiribizzo quindi ne approfitto per spiegarne il motivo e divagare su questo e quello…
In parte sto lavorando all’Epitome e, contemporaneamente, sto portando avanti le modifiche progettate al racconto di Strabuccinator: per trovare le ore di tranquillità necessarie mi alzo molto presto col risultato che per il resto della giornata sono in po’ più stanco.
Poi, bo, non mi sembra ci siano altre ragioni particolari…
Sto infatti andando avanti a leggere i miei soliti libri trovando anche spunti molto interessanti: niente però di clamoroso che mi faccia pensare di doverne scrivere immediatamente. Per esempio ieri leggevo Hobsbwam: un capitolo sull’evoluzione sociale della “classe”operaia dal secondo dopoguerra in poi, e vi ho trovato numerose conferme su alcune mie teorie: in particolare sulla teoria della coesione sociale e, più incidentalmente, su alcuni effetti dell’immigrazione massiccia.
Normalmente già nel pomeriggio mi sarei affrettato a scriverne e a programmare la pubblicazione del relativo pezzo alle 00:01 del giorno successivo…
In questi giorni invece, sì ho sentito un piccolo stimolo, ma non abbastanza da farmi mettere a scrivere.
Riguardo ai libri sono un po’ frustato dal fatto che non ce n’è nessuno prossimo a essere terminato: sono ai 2/3 di molti libri e di altri a metà. Anche sul nuovo libro leggero, quello di Lu Hsun, ero partito bene, entusiasta del primo racconto, ma poi diventa un po’ ripetitivo: adesso sarò a 1/3…
L’altro libro leggero, quello di fantascienza (dove in genere sarei anche di bocca buona) sono fermo da settimane: l’avevo temporaneamente perso e non mi ero preoccupato di cercarlo. Qualche giorno fa si è fatto vivo da solo (era in una busta in macchina) ma ancora non l’ho riaperto…
Mi chiedo come mai, così spesso, quando inizio un libro sono entusiasta mentre procedendo nella lettura ne rimango deluso…
In parte probabilmente perché si creano delle aspettative che poi però non vengono mantenute; ma un’altra ragione, sto iniziando a sospettare, e che gli autori si sforzino realmente di scrivere le prime pagine della loro opera in maniera tale da renderle particolarmente accattivanti…
Io invece no: l’Epitome è un mattone dalla prima all’ultima pagina!
Invece Strabuccinator è scritto volutamente in un crescendo e poi raggiunge ben tre diversi climax: la storia di Strabuccino, quella della dottoressa Lily Ruth Raden Saltenberger von Krausslofter e, ci sto lavorando adesso, quella di Zozzapanna!
Riguardo l’Epitome sto tentando un nuovo approccio: sto affrontando prima gli scogli più grossi: in questo caso il nuovo capitolo 22 inserito nella 3° parte. A occhio sono a circa metà: cinque sottocapitoli + conclusione; ne ho già scritto i primi tre e me ne mancano due + la conclusione…
Conclusione: niente, pezzo un po’ più breve del solito: non ho voglia di tirarlo per le lunghe…
L'esempio di Benjamin Franklin
2 ore fa
> Epitome è un mattone dalla prima all’ultima pagina!
RispondiEliminaAhah
Apprezzo la (rara) onestà intellettuale!
Ci sono opere che sono complesse, non tutto puoi diventare un divertimento.
A dire il vero non mi ero neppure posto il problema: non ho mai cercato di renderla accattivante ma mi sono sempre sforzato di essere chiaro e preciso. Il risultato è abbastanza mattonesco: e non è falsa modestia!
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