Fatemi scrivere un pezzo leggero…
Come forse ho già scritto in passato da giovane sono stato un appassionato sia di fantascienza che di fantasia.
Nel genere fantasia sicuramente il mio autore preferito è Tolkien: ho letto varie volte il “Signore degli Anelli”, “Lo hobbit” e il “Silmarillion” e un paio dei volumi di “approfondimento” pubblicati dal figlio Christopher.
Riguardo la fantascienza sono invece più combattuto e diviso fra il ciclo di Dune di Frank Herbert (letto numerose volte, tutto il ciclo ovviamente!) e quello della Terra di Mezzo di Julian May. Ufficialmente, ormai diversi anni fa, decisi di preferire Julian May ma di sicuro Frank Herbert non è molto distante.
Personalmente trovo terribili gli adattamenti cinematografici e, per esempio, la trilogia di Peter Jackson raggiunge appena la sufficienza dal mio punto di vista mentre invece, l’ho scoperto vedendo video su Youtube, è adorata da chi l’ha vista da bambino: diciamo quindi da chi è oggi è sulla trentina…
Il vecchio film su Dune lo trovavo invece semplicemente inguardabile anche se, devo ammettere, aveva saputo cogliere l’essenza di alcuni personaggi.
Spippolando in Rete ho saputo che è in uscita, o è già uscita, una nuova trasposizione cinematografica di Dune. Ma credo sia inutile che la vada a vedere dato che quasi certamente ne resterei deluso.
Permettetemi una digressione sui miei personaggi preferiti già che ci sono.
Nel ciclo di Dune il mio personaggio preferito non è tanto Paul Atreides quanto il figlio Leto, l’imperatore-Dio, che diviene protagonista nei libri successivi del ciclo.
Mi piace il suo sacrificio, il rinunciare alla sua parte umana per divenire lentamente un mostro, e tutto questo per il bene dell’umanità in un lontanissimo futuro.
Molto di più mi piace però il Marc Remilliard di Julian May, chiaramente ispirato al Lucifero di Milton: come si fa a non apprezzare il suo orgoglio che lo porta a sfidare l’intera galassia e, quasi, ad avere la meglio su di essa?
Invece nel Silmarillion di Tolkien ci sono proprio io: l’elfo Fëanor. Anche lui ha un carattere ribelle e sfida le divinità di Arda andando a cercare la propria personale vendetta contro il dio del male Morgoth (tipo Sauron ma su steroidi!). Ma Fëanor è anche un inventore, un creatore di cose. Di certo introverso: probabilmente più INTJ che INTP ma pazienza…
Tutti questi personaggi hanno aspetti in comune, compreso un lato oscuro decisamente pronunciato, come un grande potere in senso lato. Vabbè, non divaghiamo oltre, ma magari ritornerò sull’argomento…
Tornando a Tolkien/Herbert ho trovato questo video: DUNE Vs Lord of the Rings | Why Did Tolkien Dislike Dune? | Frank Herbert and J.R.R. Tolkien sul canale Ellis Jay Farrow.
Il video parte da un post scriptum in una lettera scritta da Tolkien dove spiega di non amare, e con una certa intensità (eufemismo inglese per “detestare” direi!), “Dune” di Herbert che aveva appena letto.
Tolkien scrive che non sta bene che un autore critichi l’opera artistica di un collega e non entra nei dettagli.
L’autore del video usa quindi i restanti venti minuti circa per illustare le sue ipotesi sulle possibili ragioni di Tolkien: io dopo un dieci minuti mi sono stufato ma erano tutte argomentazioni plausibili.
Comunque mentre l’autore del video parlava mi sono ricordato di una mia vecchissima teoria. Qualcosa di questo genere: chi ama il genere fantasia guarda al passato, chi preferisce la fantascienza spera nel futuro.
Lo so, il mondo di Tolkien non è certo storico né realistico: il senso è la mancanza di tecnologia, questo è il vero elemento discriminante.
Forse dovrei riformulare il mio pensiero così: chi ha fiducia nella tecnologia spera nel futuro, chi non si fida di essa rimpiange il passato.
In definitiva credo che le ragioni per cui Tolkien non apprezzò Dune non erano così complicate come ipotizza l’autore del video ma qualcosa di più semplice ma istintivo. Ovviamente è solo una mia sensazione epidermica ma mi piaceva condividerla.
Conclusione: curiosamente Herbert scriveva fantascienza, Tolkien fantasia ma Julian May? Beh, il suo ciclo che così tanto amo è di fantasia (*1) per i primi 4 volumi, poi c’è un volume ambientato nel mondo attuale (beh, negli anni ‘80 e seguenti) e infine 4 volumi di fantascienza!
Nota (*1): nella sua essenza: si potrebbe obiettare che anche questa parte iniziale del ciclo sia di fantascienza. Personalmente però ricordo di aver pensato che i Tanu erano l'equivalente degli elfi mentre i Firvulag dei nani...
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7 ore fa
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