Premetto che ho letto solo il titolo: Stagionali, il ministro Garavaglia insiste: “Aumentare decreto flussi”. Ma sui lavoratori stranieri che fuggono dall’Italia non risponde di Manolo Lanaro da IlFattoQuotidiano.it
Ma svela bene l’ipocrisia italiana: in Italia c’è alta disoccupazione eppure i datori di lavoro si lamentano perché non trovano persone disposte a lavorare per 3 euro all’ora, magari con orari impossibili, con gli straordinari in nero, senza garanzie e simili.
La soluzione del ministro non è quella di proporre, magari grazie anche a sgravi fiscali, un aumento dei salari, ma invece di importare disperati che, almeno momentaneamente, si accontentino di venire sfruttati.
Mi pare che questa sia anche la dimostrazione di una verità ovvia ma che periodicamente viene negata: l’immigrazione influenza il mercato del lavoro perché aumentando la disponibilità di manodopera diminuisce il suo costo. Lo dice pure il ministro.
Gli indiani siamo noi - 13/5/2022
Il corto precedente mi ha ricordato il seguente vecchio aneddoto…
Molti anni fa il capo dell’azienda d’informatica per cui lavoravo si mise in testa di verificare se fosse possibile assumere programmatori indiani.
Io, dimostrando un’inconsueta sensibilità (!), evitai di ridergli in faccia: avevo subito pensato “se io sono un indiano con una buona qualifica di studio, che per lavoro decide di emigrare all’estero, dove vado? Dove mi offrono 500€ al mese o 3.000€?” (cifre a caso: all’epoca poi avevamo ancora le lire).
Inutile dire che il progetto naufragò quando si rese conto che gli indiani per venire in Italia avrebbero voluto essere pagati almeno quanto avrebbero ottenuto in UK o magari in Svezia o Germania…
Qual è la lezione di questo aneddoto?
Il punto essenziale è quel “per lavoro” che ho evidenziato sopra in neretto: se tu non emigri perché sei alla fame o perché rischi la vita allora non accetti di venire sfruttato.
Il ministro menzionato nel corto precedente quindi vorrebbe importare giovani DA SFRUTTARE perché solo essi servirebbero al nostro sistema economico ammalato. In altre epoche e continenti si sarebbe parlato di schiavi…
Non è un caso che gli argomenti degli schiavisti americani del XIX secolo ricordino quelli a favore dell’immigrazione per la sua “utilità” per l’economia italiana…
The wilds - 15/5/2022
Su suggerimento di Netflix ho visto la serie “The Wilds”: inizialmente ero molto scettico perché pensavo fosse il prodotto confezionato per adolescenti (e femmine) invece si è rivelata essere una serie proprio ben fatta, che punta molto sui personaggi e che è anche capace di sorprendere. In genere riesco ad anticipare parecchi elementi essenziali della trama ma qui gli sceneggiatori mi hanno fregato (anche se secondo me hanno un po’ barato).
La stagione poteva essere tranquillamente autoconclusiva (sarebbe bastato aggiungere un altro paio di puntate) invece hanno deciso di appiccicarsi una seconda stagione. Peccato però che le (buone) idee fossero già finite e che vi abbiano infilato delle sciocchezze assurde: la seconda stagione sta in piedi grazie ai personaggi costruiti nella prima…
Direi: prima stagione voto 8; seconda stagione voto 6,5. Le premesse per la terza sono invece da 5…
Via Guicciardini - 18/5/2022
Ho iniziato a leggere “Ricordi” di Francesco Guicciardini, un e-libro scaricato dal sito Liber Liber. Ne avevo infatti letto una bella citazione nel libro di Sartori che mi aveva incuriosito.
Il libro è una serie di pensieri e suggerimenti maturati da Guicciardini nel corso della sua carriera come alto funzionario (fu ambasciatore in Spagna) della Repubblica di Firenze all’inizio del XVI secolo. Non si tratta di una teoria organica sulla politica come quella scritta dal Machiavelli, del quale fu amico, ma di tanti brevi paragrafi numerati: alcuni forse un po’ banali ma molti altri notevoli, nel complesso il livello è buono. Il linguaggio fortunatamente è molto più comprensibile di quello usato dal Machiavelli e riesco a leggerlo abbastanza facilmente.
La mia speranza recondita è di trovare epigrafi per l’Epitome e, probabilmente, ci scriverò un pezzo con tutte le frasi che mi sono più piaciute. Il libro è corto e si fa leggere volentieri quindi credo che lo terminerò alla svelta…
Aurea mediocritas - 19/5/2022
La verità raramente sta tutta da una parte: non esiste solo il bianco e il nero ma, più spesso, il grigio è predominante.
Eppure il mondo moderno, nonostante tutti i suoi mezzi di comunicazione, e anzi forse proprio a causa di essi, porta a estremizzare, a polarizzare ogni dibattito, a trasformare ogni uomo in un angelo oppure in un demone.
Per questo dovremmo cercare tutti di essere più comprensivi, pazienti e tolleranti verso chi ha idee diverse dalle nostre.
Quando un terrapiattista cerca di dimostrarci che la Terra è un disco piatto non dobbiamo schernirlo o arrabbiarci: semplicemente dobbiamo dialogarci e fargli presente tutte le prove a favore del fatto che la Terra sia grossomodo sferica: in questa maniera probabilmente, venendoci un po’ incontro, arriveremmo a un compromesso accettabile per tutti...
In effetti, se ci pensiamo senza farci condizionare dai nostri pregiudizi, probabilmente la spiegazione più probabile è che la Terra sia un cubo, un dado a sei facce cioè, ovviamente con gli spigoli e gli angoli smussati a forza di rotolare intorno al Sole. Ed ecco che, magicamente, tutto ha senso e anche piccoli misteri, insolubili considerando sia la Terra piatta che sferica, diventano facilmente spiegabili.
Un esempio? Prendiamo la rosa dei venti che fin dall’antichità decorava le mappe del mondo conosciuto: se consideriamo che il nostro mondo è tridimensionale, ovvero ha 3 dimensioni, e la Terra cubica, ovvero con 6 facce, più ovviamente un “dentro” e “fuori”, cioè 2, allora con dei semplici calcoli otteniamo 6 x 3 = 18 + 2 = 20. E tutto torna e ha perfettamente senso.
alla prima stazione
1 ora fa
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