«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

sabato 6 marzo 2021

Priorità aristoteliche

«Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo scopo e il fine delle azioni, e trovare le azioni che portano al fine. Tra scopo e azioni ci possono essere accordo o disaccordo reciproco: a volte lo scopo è ben posto, ma si commettono degli errori nella sua realizzazione, a volte si azzecca tutto ciò che porta al fine, ma quello che si è posto vale poco, a volte infine si commettono degli errori e nello stabilire il fine e nelle azioni che conducono a esso.»
Tratto da “Politica e costituzione di Atene” di Aristotele, (E.) UTET, 2015, a cura di Carlo Augusto Viano e Marcello Zanatta, pag. 313.

Si tratta di un passaggio di Aristotele che pensavo di usare come epigrafe per la mia Epitome: infatti nel capitolo 1.1, dedicato ai limiti cognitivi dell’uomo, scrivo dei limiti 7 e 8: “l’errore di valutazione” e la “scelta delle priorità”.
Per la curiosità dei miei lettori troppo pigri per scaricare (gratuitamente) l’Epitome copio e incollo un pezzetto della nota 37 dove evidenzio la differenza fra i due limiti:
«È un limite [la scelta delle priorità] simile all'errore di valutazione ma ha una sua specifica identità: se la decisione fosse un viaggio allora l'errore di valutazione ci farebbe scegliere il percorso non ottimale mentre questo delle priorità ci porterebbe a scegliere la meta sbagliata.»

Scuola! - 6/3/2021
Nel corto precedente ho voluto citare Aristotele non (solo) per darmi delle arie ma per introdurre una riflessione che ieri mi ero dimenticato di esprimere in Latrato alla Luna.

A gennaio si sono volute riaprire le scuole: in un mesetto i ragazzi si sono reinfettati a vicenda, rimanendo per lo più asintomatici, e adesso passano a infettare le proprie famiglie e, magari, i nonni. Era prevedibile, io l’avevo previsto, ma i geni lo hanno fatto comunque.
Adesso, gli stessi geni (*1), propongono il coprifuoco alle 20:00!!!

Ma le capite le priorità!?
Fermo restando tutta la miriadi di errori e gravi negligenze, se si vuole limitare le infezioni bisogna colpire gli assembramenti veramente pericolosi (ovvero quelli nei luoghi chiusi e non ventilati, mascherine o no: uffici, scuole e mezzi di trasporto pubblico). Poi, è chiaro, anche altri provvedimenti possono avere una loro utilità ma questa deve essere comparata alla loro efficacia.
Diciamo pure che il coprifuoco riduca i contagi di 1: ci sarebbero altri fattori di contagio di 2 o 3 ordini di grandezza maggiori (ovvero 100 o 1000 volte più pericolosi) e SOLO su questi avrebbe senso lavorare (*2).

Nota (*1): quando si è così bravi può anche cambiare il governo ma si mantiene il proprio posto.
Nota (*2): per esempio, tanto per scrivere qualcosa di nuovo, invece dei demenziali banchi a rotelle si sarebbero potuti prendere dei depuratori per l’aria così da rendere le aule scolastiche un po’ più sicure...

La scienza di Science - 6/3/2021
Articolo: Covid l’allarme di Science. Lo studio della prestigiosa rivista che non piacerà ai fan dei lockdown da IlParagone.it

Se ho ben capito su Science è apparso un articolo secondo il quale si dovrebbe vaccinare solo le persone più vulnerabili e lasciare invece circolare liberamente il virus nel resto della popolazione.
Vi ricorda qualcosa questa proposta?
Esatto: è ciò che ha scritto il vostro “matto delle giuncaie” (cioè io, KGB) già a dicembre…

Nell’articolo non si fa cenno dell’altra mia teoria ovvero che i vaccini usati nell’attuale maniera rischiano di fornire una pressione evolutiva al covid-19 rendendolo più aggressivo e pericoloso.
Ma capisco i ricercatori: io da semplice osservatore posso anche scrivere qualche sciocchezza e non succede niente; loro rischiano di giocarsi la carriera accademica e, quindi, prima di fare affermazioni che li metterebbe contro le case farmaceutiche dovrebbero avere prove certe che, evidentemente, ancora mancano. Il sospetto non basta.
Eppure sono sempre più convinto che andrà così come ho previsto e, ipotizzo, questo è proprio il risultato sperato dalle case farmaceutiche: una malattia permanente e sempre più grave.

Rompersi d’amore - 12/3/2021
Nel pezzo Tentativo di suicidio fallito ho raccontato della mia disgraziata goffaggine che ha portato alla rottura di una scodella (e al mio drammatico ferimento).
Si trattava di una scodella molto profonda, di quelle che si usano (credo) per l’insalata ed era stata presa con i punti COOP una ventina di anni fa.
Quella scodella non era unica: ne avevo un’altra uguale. Ho scritto “avevo” al passato perché anche questa seconda scodella non è più.

Ieri nel lavabo avevo la solita pila di piatti: su una traballante “colonna” di ciotole, scodelle, posate e bicchieri stava un largo piatto da pizza: in mezzo a esso una delle mie tazze per il tè (semipiena di acqua) e su un lato del piattone, mezza appoggiata al fianco del lavabo, la solitaria scodella.
Siccome volevo farmi un tè ho preso la tazza ma a quel punto è venuto a mancare il contrappeso che teneva il piattone in equilibrio che si è così inclinato di 45°.
Ovviamente la scodella che vi era sopra è “caduta”, o meglio scivolata, per pochi centimetri nel lavabo e, come avrete immaginato, si è spaccata in due.

Come è possibile che il leggerissimo urto l’abbia rotta? Gli ingegneri speculeranno sulla velocità e il punto d’impatto ma io ho un’altra spiegazione: la scodella, dopo la scomparsa della sua gemella, non voleva più vivere, il dolore l’aveva resa fragile e, per questo motivo, il minimo urto le è stato fatale.

L’amore non solo uccide ma rompe anche...

Problemi di spazio - 15/3/2021
La catalogazione dei miei libri procedi a rilento: è un’operazione divertente e utile ma anche lenta e noiosa.

E poi ho il problema di stare accumulando libri “fuori posto” e che quindi tengo impilati sul pavimento della mia camera già molto ingombro di congerie varie.
Ma il vero problema è che non ho sufficiente scaffali liberi per mettere tutto (e già li uso su due file, ovvero ho una fila frontale di libri che nasconde completamente quelli messi dietro). Attualmente sul pavimento ho molti libri che vorrei mettere nello scaffale “Testi vecchi” (sarebbe l’A5 ma ancora non l’ho catalogato), ovvero stampati prima del 1946, che però è già pieno.

Allora oggi ho deciso di catalogare lo scaffale C5, C4 e A4 dove sono allogati anche dei “non libri” in maniera da fonderne due insieme e recuperare così un po’ di spazio…

Per il momento ecco il contenuto C5 (serie di libri a cui sono affezionato):
TitoloAutoreGenereStanzaPosizione
Tutti i racconti 1897-1922LovecraftFantasiaKGBC5
Tutti i racconti 1923-1926LovecraftFantasiaKGBC5
Tutti i racconti 1927-1930LovecraftFantasiaKGBC5
Tutti i racconti 1931-1936LovecraftFantasiaKGBC5
Star Wars: Heir to the EmpireTimothy ZahnFantscienzaKGBC5
Star Wars: Dark Force risingTimothy ZahnFantscienzaKGBC5
Star Wars: The last commandTimothy ZahnFantscienzaKGBC5
A game of thronesGeorge MartinFantasiaKGBC5
A clash of kingsGeorge MartinFantasiaKGBC5
A storm of swords 1: Steel and snowGeorge MartinFantasiaKGBC5
A storm of swords 2: blood and goldGeorge MartinFantasiaKGBC5
A feast for crowsGeorge MartinFantasiaKGBC5
A dance with dragonsGeorge MartinFantasiaKGBC5
La terra dai molti coloriJulian MayFantasiaKGBC5
Il collare d’oroJulian MayFantasiaKGBC5
Il re non natoJulian MayFantasiaKGBC5
L’avversarioJulian MayFantasiaKGBC5

Nessun commento:

Posta un commento