Ebbene sì: sono sopravvissuto anche a un tentativo di suicidio organizzato dal mio cervelletto!
Stavo tranquillamente lavando dei piatti mentre ponderavo sui massimi sistemi e, fischiettando, ascoltavo le notizie di Sky Sport.
Improvvisamente una scodella profonda mi è scivolata di mano e il mio cervelletto è scattato: rapide come due ghepardi le mie mani sono scattate ad alta velocità nel tentativo di riprenderlo.
L’azione è stata troppo rapida per essere visibile a occhio nudo: per questo non so bene cosa sia successo, suppongo che la ciotola si sia schiantata sul lavabo e solo successivamente sia stata colpita dalle mie mani; ma potrebbe anche essere stata la violenza dell’impatto con le mie tenaglie (le mani) ad averla infranta…
Comunque sia la scodella si è rotta in quattro cocci affilatissimi che mi hanno procurato due tagli sul polso destro, un taglio al muscolo cicciuto del pollice sinistro e al lato del polpastrello del mignolo sinistro.
Non starò a descrivere il profluvio di sangue che ha inondato la cucina: solo Bisba leccava felice il pavimento…
Fortunatamente invece di svenire e affogare nel lavello, come di solito succede nel 90% di questi casi, ho avuto la forza di trascinarmi fino al bagno.
Qui, invece di perdere tempo a cercare del femmineo disinfettante indolore, ho usato del virile alcool denaturato su un po’ di cotone idrofilo per trattare le ferite. Su queste poi ho applicato tre cerotti mentre il mignolo, che continuava a sanguinare copiosamente, l’ho tenuto avvolto in carta igienica per una decina di minuti.
Nonostante la spossatezza causata, probabilmente, dal dissanguamento sono tornato in cucina dove mi sono messo a preparare la cena incurante dell’odore di alcool. Ho affettato degli ottimi pomodorini di Pachino decisamente sugosi e sangunolenti.
Che dire?
Sono sopravvissuto. Ma non so se supererò mai le cicatrici, non solo fisiche, ma psicologiche dell’insano gesto.
Non posso infatti fare a meno di pensare che quella ciotola faceva parte di un insieme di tre elementi e che ho rotto non quella già scheggiata ma una delle due completamente intatte.
Quanto costerà ricomprarla? 3€ forse 5€? O magari non la ricomprerò rischiando così di morire di fame? Chi lo potrà mai dire…
E nella notte mi agito inquieto turbato da questi oscuri pensieri…
L'esempio di Benjamin Franklin
25 minuti fa
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