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sabato 6 febbraio 2021

Monti²: delusione

Beh, ancora i giri di valzer non sono finiti ma, a giudicare dal primo turno, sembrerebbe che anch’io abbia sbagliato i miei “calcoli” politici.

L’ammucchiata PD, Italia Viva, M5S, Forza Italia e partitini civetta (i vari “+Europa”, Radicali o come si chiamano) era prevedibile e l’avevo prevista.
Il “NO” assoluto a Draghi del M5S è durato solo un giorno: poi Draghi ha telefonato a Grillo e gli ha raccontato… bo… qualcosa… fine della resistenza: Draghi adesso è superfantastichissimo…
Riguardo Forza Italia contavo sul potere di dissuasione di Salvini pur con la consapevolezza che questi poteva promettere galline domani ma chi detiene il potere può mettere sul piatto della bilancia uno (o più!) uova oggi: e si sa i parlamentari di Forza Italia hanno un grande appetito…

Ma è proprio su Salvini che ho sbagliato la mia previsione: mi aspettavo un "no" secco se non nella forma almeno nella sostanza.
Interpretavo il voler “aspettare di sentire quel che Draghi ha da dire” come una maniera per non spaccare il partito, dove ovviamente il solito Giorgetti, nel quale identifico la parte sistemica della Lega, era già partito a baciare le aure terga del banchiere mandato da Dio. Un “no” a priori sarebbe stato non giustificabile rispetto a un “no” ragionato e nato dopo un confronto (*1).

Ma in questo caso dubbi ed esitazioni non hanno ragione d’essere: chi, o meglio, cosa sia Draghi lo sappiamo bene. È un Monti², lo strumento dei parapoteri internazionali per aggirare quel poco di democrazia che sopravviveva in Italia.
La logica del “vediamo i provvedimenti che prende e decidiamo volta volta se votarli o no” non ha senso: ci sono dei treni che non devono essere fatti partire perché poi non è possibile fermarli né scendere da essi quando ormai sono in corsa.

Ho dato un’occhiata sulle rete sociali e parecchi sostenitori sia del M5S che della Lega sono parecchio incazzati: ma non siamo più in democrazia, ammesso che in futuro ci siano delle nuovi elezioni libere (non ne sono così sicuro), queste sono ben lontane. I partiti tradizionali, con la complicità dei populismi apparenti, hanno deciso di tradire e tradiranno il paese e la popolazione.

Cosa rimane?

Di sostanziale solo Fratelli d’Italia guidata dalla Meloni: un partito però troppo estremista per poter aspirare a governare da solo: destinato insomma all’opposizione indipendentemente dai voti che raccoglierà.
Poi solo pulviscolo: i vari partitini comunisti non allineati al PD, Paragone, Di Battista e che altro? Se qualcuno ha suggerimenti me lo faccia sapere perché personalmente non so dove andare a sbattere la testa.

Ma conserviamo ancora un po’ di speranza: adesso Draghi dovrebbe iniziare un nuovo giro di consultazioni. Il M5S è spaccato e anche la Lega, al di là delle parole di Salvini, non è messa meglio: magari c’è ancora la possibilità che manchino dei voti.
Ma, onestamente, non ci credo…

Intanto l'agiografia di Monti² continua sfiorando il ridicolo: “Il mio volo (in economy) con Mario Draghi”, il racconto di un’imprenditrice siciliana di Anna Ditta su TPI.it
Alcuni estratti: “Sono rimasta in silenzio per un po’, poi non ce l’ho più fatta e mi sono girata verso di lui a chiedere, quasi sottovoce: mi scusi, ma io ho l’onore di viaggiare con il prof. Mario Draghi? Ed in classe economy?”.
oppure:
Oggi sono felice di sapere che questo Grande Uomo, allo stesso tempo così semplice e umile, si prenderà cura del nostro paese”.

Conclusione: la vedo brutta. Nel corto, nel medio e nel lungo termine. Fino ad adesso avevo la speranza che la Lega potesse essere un populismo reale mentre sembrerebbe anch’esso, come il M5S, un populismo apparente: ovvero schierato solo a parole dalla parte della gente ma in realtà pronto a schierarsi dalla parte dei più forti contro i più deboli (*2). Comunque vedremo cosa succederà nei prossimi giorni: la speranza è l’ultima a morire.

Nota (*1): ricordo vagamente che qualcosa del genere accadde anche col M5S diversi anni fa. Mi pare che allora ci fu un “no” a priori a Bersani e, al successivo calo di consenso per le europee, io ipotizzai che, “anche se il no era giusto” avrebbe dovuto essere maggiormente giustificato in maniera che tutti gli elettori “potessero capirlo”. Roba del genere: chi è interessato controlli i pezzi politici del 2013-2014…
Nota (*2): beh, per la precisione non avevo ancora affermato con certezza che la Lega di Salvini fosse un populismo reale: ne nutrivo la speranza ma non ne avevo assolutamente la sicurezza. In pratica affibbiavo tutte le scelte “sistemiche” alla corrente di Giorgetti. Invece...

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