E così, dopo quasi tre anni, ovvero dalle elezioni del 2018, Mattarella è finalmente quasi riuscito a imporre il governo “tecnico” che tanto desiderava: Draghi.
Non so neppure da dove cominciare: forse dai vomitevoli titoli della stampa italiana?
Mi sono limitato a guardare quelli di Ansa.it (di solito contenuta nei toni) e ho evitato di aprire le voci ancor più di regime come Repubblica.it o Corriere.it
E cosa ci propinqua Ansa.it?
“Draghi convince i mercati, Milano a +2,95%
Lo spread in calo, ora vede quota cento”
Bello vero? Ma come ormai dovreste sapere ai mercati non gliene frega niente del benessere degli italiani: al contrario il +2,95% indica che prevedono un aumento di ricchezza per i più ricchi e forti (a scapito della stragrande maggioranza degli italiani). Lo stesso vale per lo “spread” uno spauracchio usato per dire “bravi” o “cattivi” ma che andrebbe interpretato con un “ubbidienti” o “disobbedienti” agli ordini che arrivano da Bruxelles.
Oppure: “Supermario che ha salvato l’Europa”
Ma in che mondo vivono? Da cosa ci avrebbe salvato? La diseguaglianza in crescita esponenziale in Italia (e nel resto del mondo occidentale) da dove deriva? Forse ha salvato qualche banca? Sì, probabilmente intendono questo: e le banche o i poteri finanziari, siccome si fidano di lui, lo vogliono al governo.
Mattarella presidente degli italiani ma servo di Bruxelles obbedisce.
E qualche ingenuo in Italia già applaude questo “buon senso”. Tanto forte è il potere della disinformazione di stato che la verità è ribaltata: l’incoscienza diviene prudenza, il furto ai più deboli è chiamato riequilibrio/sostenibilità, gli unici interessi che si difendono e tutelano sono quelli dei forti e dei potenti.
Ma Draghi sarà ancora peggio di Monti: molto peggio, non solo un po’ peggio.
L’avete visto l’effetto dell’austerità di Monti, no? Una mazzata da cui l’Italia non si è più ripresa…
E i video in cui candidamente spiega alle televisioni estere che sapeva di non fare gli interessi degli italiani? Sì, ci sono anche quelli: tanto forte è la sua sicurezza di essere tutelato dai poteri che ha servito che non si preoccupa neppure di negare il suo tradimento.
E qualcuno esalta Mattarella. Ma vi ricordate chi lo SCELSE Mattarella?
“Il fu Mattia Renzi”: lo statista che ora tutti prendono in giro: il pallone gonfiato ormai sgonfio e adesso schifato come un preservativo usato.
Ma, tanto per citarmi, cosa scrissi nel corto Sul presidente del 2 marzo 2015:
“Molti dei miei amici si chiedono come sarà il nuovo presidente della repubblica. Qualcuno è “speranzoso” e dice che, peggio di Napolitano, non potrà essere.
Io dico che al peggio non c'è limite e, se lo ha scelto Renzi, sicuramente non potrà essere un buon presidente.”
Renzi ubbidisce a poteri esteri (li avete visti i meme con “Renzi d’Arabia” no?) e lo stesso fa il presidente che lui ha scelto e fatto eleggere. Non serve essere dei geni per capirlo.
Quindi tanto per chiarire quanto scritto finora: Monti non aveva a cuore gli interessi dell’Italia (né tantomeno degli italiani) e lo stesso vale per Renzi (adesso cioè è palese a tutti credo), Mattarella (voluto da Renzi) e Draghi (voluto da Mattarella su, evidente, suggerimento di Bruxelles).
Ma torniamo a Draghi: sarà molto peggio di Monti perché non solo continuerà, esasperandola, la politica mortifera di austerità (più tasse e meno servizi; magari con le novità di un attacco diretto ai risparmi degli italiani e alle pensioni) ma in più, temo, vi aggiungerà:
1. una strategia di riduzione delle libertà: più censura indiscriminata di qualsiasi opinione sgradita o invisa al pensiero maggioritario (scusa delle bufale); riduzione di molte altre libertà individuali con lo spauracchio della pandemia (che esiste sì, ma NON è più importante della libertà).
2. riduzione della sovranità nazionale accettando trattati che vincolino i futuri governi a impegni fiscali ed economici contrari, come al solito, agli interessi degli italiani e della nazione.
3. nel medio termine eliminazione sostanziale del poco che è rimasto della democrazia italiana. La maniera che al momento mi appare più ovvia è il rinvio delle elezioni sine die causa pandemia e, magari, l’introduzione di nuovi sistemi di voto facilmente manipolabili: come il voto postale o in Rete. A quel punto le opposizioni sgradite sarebbero facilmente tenute perennemente fuori dai giochi mentre quelle concilianti, per mantenere viva l’illusione democratica, potrebbero “collaborare” e governare di tanto in tanto per, ovviamente, il "bene del paese".
Ora vedremo se (ma temo di sì) e quale maggioranza di “responsabili” (cioè di traditori) avrà a sostenerlo.
Sicuramente ci saranno il PD, Italia Viva e i partitini europeisti.
Contrari invece Lega e Fratelli d’Italia che avrebbero più da avvantaggiarsi da un ritorno al voto.
Forza Italia avrebbe tanta voglia di essere “responsabile” e quindi tutto dipende da quanto Salvini riesca a persuaderne i parlamentari che, schierandosi insieme alle elezioni, non perderebbero il loro posto. Non è facile però "comprare" voti con promesse stando all'opposizione: più persuasivo è il governo che può invece offrire subito cariche pubbliche e altre sinecure. Un governo può offrire un uovo oggi, Salvini una gallina domani.
Il M5S dovrebbe essere determinante ma, come scrivo dal 2018 (e prima in realtà), il limite dei due mandati è una spada di Damocle che scoraggia fortemente i singoli parlamentari che dovrebbero lasciare la politica a votare, direttamente o indirettamente, per un ritorno al voto. Anche i parlamentari che intuiscono che Draghi sarebbe una scelta catastrofica per l’Italia saranno facilmente convinti a dargli comunque la fiducia per poi valutare “di volta per volta” i vari provvedimenti: è umano credere a questa balla quando essa protegge i nostri interessi (mantenere la poltrona).
Se poi il M5S dovesse rischiare di spaccarsi, dopotutto molti suoi parlamentari sono persone oneste, allora Grillo farà cucù sulla scena politica con un video e inviterà a votare per Draghi: certo avrà le lacrime agli occhi, il groppo alla gola, e magari concluderà con un paradossale “vaffa” rivolto proprio a Draghi ma, del resto, un comico come lui è anche un abile attore…
Magari poi, per togliere i possibili sensi di colpa ai parlamentari più coscienziosi, ci sarà un voto farsa su Roussaue per “legittimare” l'appoggio a Draghi: e, anche se gli elettori pentastellati la pensassero diversamente, il suo esito sarà deciso da chi gestisce il sistema informatico: non ci sarebbero sorprese insomma…
Alla fine, temo, Draghi riuscirà a ottenere la sua fiducia e, una volta al governo, abuserà in ogni modo del proprio potere nella maniera più cinica e antidemocratica possibile.
Conclusione: ma non vi basta guardare una foto di Draghi per capire che persona sia?
L'esempio di Benjamin Franklin
1 minuto fa
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