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sabato 13 marzo 2021

Il buon consigliere e il cattivo sovrano

Letto ieri: «[…] coloro che danno consigli alla persona che rappresenta lo stato possono avere, ed hanno spesso, i loro fini e le loro passioni particolari che rendono sempre sospetti e molte volte infidi i consigli che danno. Possiamo perciò porre come prima condizione di un buon consigliere, che i suoi fini e interessi non siano in contrasto con i fini e gli interessi di colui che consiglia.(*2)» (*1)

Mi pare molto attuale.
Il concetto di Hobbes è che, normalmente, chi dà un consiglio lo fa nell’interesse di chi lo riceva ma, quando questo è il governo di un paese, vi possono essere dei “conflitti d’interesse”. In questo caso chi dà consigli potrebbe farlo volutamente male (“consigli infidi”) in maniera che lo stato, seguendoli, faccia gli interessi del consigliere e non i propri.
E quale sarebbe l’interesse del governo (*3)? Sempre secondo Hobbes è quello di proteggere, in senso lato, e quindi di fare gli interessi dei “sudditi”.
Da questo si ricava che il buon consigliare dovrebbe voler fare gli interessi della popolazione.

L’attualità di questo pensiero di Hobbes la vedo nella scelta di Draghi di affidare la stesura del piano per l’uso del “Recovery Plan” alla società americana McKinsey. Ovvero una società d’affari, da molti considerata d’impostazione iperliberista, consiglierà il governo.
È quindi lecito chiedersi se gli obiettivi dei tecnici McKinsey corrispondano agli interessi degli italiani o, invece, a quelli dei grandi gruppi economici e finanziari mondiali.
Credo che solo gli ingenui pensino che McKinsey svilupperà un piano in maniera da favorire la popolazione italiana: il loro interesse sarà piuttosto quello di deviare tali fondi in maniera da finanziare i grandi gruppi economici mondiali e, magari, i suoi stessi clienti.

Da questo punto di vista Draghi avrebbe fatto un grosso errore di valutazione ad affidare il futuro dell’Italia a chi avrà sicuramente interessi ben diversi dal farne il bene.
Ma Draghi avrà molti difetti ma di certo non è uno sciocco: perché quindi avrebbe fatto questo palese errore?
Hobbes ci ha già risposto nella frase che ho citato: in particolare afferma che «[...] i fini e interessi [del consigliere] non siano in contrasto con i fini e gli interessi di colui che consiglia [Draghi].»
Ovvero Draghi e la società McKinsey hanno gli stessi interessi che (sfortunatamente) corrispondono a quelli dei gruppi di potere economici e politici esteri e non dell'Italia e degli italiani.
Draghi, dal proprio punto di vista, ha quindi scelto benissimo il proprio consigliare: i suoi interessi e quelli del gruppo McKinsey coincidono e sono contrari a quelli degli italiani.
Il problema non è quindi la società McKinsey ma Draghi che, come ho già avuto modo di scrivere, è solo un funzionario di fiducia dei gruppi di poteri politici, economici e finanziari che hanno tutto da guadagnare dalla depredazione dell’Italia.

Conclusione: ma non sarò io eccessivo e allarmista? Beh, basta osservare il disastro economico causato da Monti, il predecessore di Draghi, che con le sue “riforme” ha causato una mancata crescita dell’Italia di 300 miliardi di PIL e, in pratica, ha distrutto il futuro di una generazione. Draghi semplicemente si appresta a distruggere il futuro non solo dei figli ma anche quello di nipoti e bisnipoti.

Nota (*1): tratto da “Levitano” di Thomas Hobbes, (E.) BUR Rizzoli, trad. Gianni Micheli, pag. 274.
Nota (*2): dal contesto si capisce che “colui che consiglia” equivale a “colui che viene consigliato”.
Nota (*3): per la precisione Hobbes parla sempre di “sovrano” o di “assemblea sovrana” ma nel caso italiano ciò equivale più al governo che al parlamento.

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