Catalogando lo scaffale TV-B3 non ho potuto fare a meno di perdermi in tanti ricordi…
Qui infatti conservo la maggior parte dei miei libri di fantascienza della serie Cosmo Oro dell’Editrice Nord.
Iniziai a leggerli in prima media: la mamma il sabato pomeriggio mi mollava dai nonni (per riprendermi la domenica sera). Lungo il tragitto c’era un’edicola isolata che, su un lato, esponeva vari libri di fantascienza. Ogni copertina era caratterizzata anche da un’immagine molto evocativa (che a quell’età mi doveva sembrare magica) e, ovviamente, contribuiva grandemente alla mia scelta.
Ricordo bene il primo libro di fantascienza che comprai (beh, me lo comprò la mamma!): “Gli eretici di Dune” di Frank Herbert. A occhio il quinto o sesto volume della serie di Dune: ma i vermoni sulla copertina mi ipnotizzarono. E poi scoprii Murbella…
Ne ricordo ancora il nome perché su circa 550 pagine ce ne sono un paio vagamente erotiche che però, ovviamente, non potevano mancare di impressionare un ragazzino che andava a scuola dalle suore. In effetti non è strano che mi innamorai della fantascienza (e di Murbella!).
Un’altra mezza pagina di sesso c’era anche nella “Primavera di Helliconia”: mi è venuto a mente quando ho visto la copertina: una guerriera bionda di spalle su un paesaggio ghiacciato che indossa un gonnellino trasparente. Il tutto in un centimetro quadro di disegno!
Ma la ricordo bene...
Poi “La mente di Marte”, “Gli ultimi principi”: che copertine!
In altri casi sono i titoli ad essermi rimasti in mente: “Le sirene di Titano”, “La mano sinistra delle tenebre”, “La cittadella dell’autarca”. Che non significa che mi ricordi la loro trama, anzi!
Beh, altri libri e autori invece me li ricordo proprio perché mi erano piaciuti: la serie su Helliconia di Brian Aldiss oppure la serie (non ricordo come si chiama!) di David Brin…
Oppure “Lazarus Long, l’immortale” di Robert Heinlein. In verità di questo ricordo che affrontava molto avventure divertenti ma di preciso ricordo che, nella sua lunga vita decide di farsi un clone: ma non uguale, invece di usare i cromosomi XY usa quelli XX duplicando quello materno: insomma si crea la propria versione femminile! Peccato che poi il libro finisca...
Vedo che ho citato tutti autori famosi: in effetti riguardo la fantascienza sono abbastanza tradizionalista: quelli che sono considerati i grandi scrittori degli anni ‘70 e ‘80 mi piacciono tutti.
Le eccezioni più vistose sono Isaac Asimov (trame tutte basate sul colpo di scena finale, mentre a me piacciono le ambientazione curate e i personaggi profondi alla Frank Herbert) e Philip Dick (mi annoia!) che comunque sono scrittori della generazione precedente…
Per non fare torto mi piacciono anche Jack Vance, Poul Anderson, Harry Harrison e Orson Scott Card. Invece Gene Wolfe era un po’ troppo difficile ma adesso mi piace molto.
E poi ci sarebbe Paul Edwin Zimmer: vi ricorda niente il cognome Zimmer? È il fratello della molto più famosa Marion Zimmer Bradley della quale lessi “Le nebbie di Avalon”: una delusione paurosa del genere che da allora identificai come il rosa-fantastico. Ricordo che anche un mio amico e coetaneo che lesse lo stesso libro rimase altrettanto deluso come me: appena la trama sembrava farsi interessante l’autrice ne faceva un breve riassunto e passava ad altro!
Comunque il fratello scrisse solo due libri (almeno all’epoca) ma entrambi eccezionali: personaggi indimenticabili, un finale che mi rimase impresso turbandomi profondamente… Vediamo se ha scritto altro nel corso degli anni: grande Wikipedia! Ho scoperto che i due libri che conoscevo fanno parte di una serie di 4 libri (più uno inedito). Il primo “Il principe rapito” non lo trovo più (spero risbuchi fuori durante la catalogazione ma non credo: l’avevo già cercato bene in passato). L’ultimo ricordo è di averlo prestato a un amico del liceo nel 1990: ho rivisto tale amico due anni fa e gli ho chiesto se l’aveva ancora lui ma, a suo dire, non se ne ricordava più!
Però adesso che so che ce ne sono quattro voglio cercare di procurarmeli: magari tutti in inglese (tanto le edizioni in italiano sono di fine anni ‘80 e sicuramente sono esaurite da trent’anni!) così rileggo anche i primi due e i successivi che non ho mai letto.
Il problema di questi libri è che mi viene una gran voglia di rileggerli! Ma questo andrebbe a scapito di quelli più “formativi” che mi sforzo di leggere adesso. E, mentre la fantascienza e il genere fantastico mi intrattengono piacevolissimamente, devo ammettere che mi danno pochi spunti di riflessione.
Ah! mi è venuto a mente il nome della saga di David Brin che mi era piaciuta: “Uplift”!
Ora comunque vado su Amazon e guardo cosa hanno disponibile…
Conclusione: in teoria sarei contro Amazon ma i suoi corrieri sono gli unici che vengono a casa mia senza farmi impazzire. Quindi sono praticamente obbligato, se compro qualcosa in linea, a servirmi di Amazon…
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