Fra i vari siti che seguo c’è anche quello di Paragone che quotidianamente pubblica molti aggiornamenti su FB che rimandano ad altrettanti articoli del suo sito IlParagone.it
Chiaramente è una fonte di opposizione sia a Draghi che alla politica sanitaria del governo. In genere quindi mi ci trovo d’accordo ma, siccome sono sospettoso, mi fido il giusto.
La mia diffidenza si è accresciuta recentemente per un motivo apparentemente banale ma che credo sia interessante anche per i miei lettori.
Sul sito IlParagone.it sono infatti usciti almeno un paio di articoli dal titolo fuorviante. Ora non li ritrovo ma in pratica venivano citati i dati dell’ISS e si evidenziava come in numeri assoluti i vaccinati (non ricordo se morti o ricoverati) erano più numerosi dei non vaccinati.
Ora credo che chiunque abbia fatto le elementari o le medie conosca le proporzioni: 5 persone sono meno di 20, ma se quelle 5 fanno parte di un gruppo di 10 ne rappresentano il 50% mentre se le 20 fanno parte di un gruppo di 100 ne rappresentano, appunto, il 20%. In altre parole confrontare i numeri assoluti dei ricoverati (o morti?) non ha senso ma tali valori vanno normalizzati per il numero di vaccinati e non vaccinati a cui si riferiscono. Come, per esempio, ho fatto io in Letti “rubati”…
Ovviamente non ho perso tempo a leggere questi articoli quindi non so se all’interno di essi la questione venisse spiegata meglio o no: resta però il fatto che i relativi titoli erano sicuramente fuorvianti.
Ciò che mi ha insospettito è che non ho visto interventi dei controllori dei fatti di solito molto ligi a bacchettare e a mettere i puntini sulle “i” su qualsiasi opinione che vada contro la narrativa ufficiale.
Come ho scritto in 10 punti contro la censura non ha assolutamente senso, per molteplici ragioni, fidarsi del giudizio dei “controllori dei fatti” che, alla fine, sono emanazione più o meno diretta proprio dei media, e quindi dei poteri che li controllano, che hanno interesse a proteggere la narrativa che essi stessi diffondono.
Quindi per quale ragione i controllori dei fatti non hanno puntato il dito contro questi articoli di IlParagone.it? Eppure a livello italiano dovrebbero essere piuttosto diffusi: difficile pensare che riescano a passare inosservati…
Ovviamente è possibile che semplicemente non mi sia mai capitato di vedere un articolo dei “controllori dei fatti” sulle informazioni, come detto anche palesemente fuorvianti, di IlParagone.it: possibilissimo, del resto io non perdo tempo a cercare e leggere le loro “analisi”!
L’altra possibilità è invece più interessante e preoccupante: i “controllori dei fatti”, tuttaltro che indipendenti, hanno ricevuto l’ordine di non attaccare gli articoli de IlParagone.it
Come mai?
Beh, il M5S e la Lega hanno ormai dimostrato di essere dei populismi apparenti e, stando al governo con Draghi senza riuscire a incidere minimamente sulle sue decisioni, hanno confermato di essere anche ininfluenti (per le MIE definizioni di populismo apparente e ininfluente rimando a [E] 11.4 e 13.4): questo significa che hanno perso gran parte della loro credibilità presso i propri elettori.
Però una valvola di sfogo per indirizzare in ambito democratico la protesta degli scontenti, del resto sempre più numerosi e non rappresentati, fa comodo per mantenere l’illusione di vivere in una democrazia e non in una dittatura.
Ecco quindi che Paragone con la sua ItalExit potrebbe rappresentare un populismo apparente e rinunciatario (anche in questo caso, per “rinunciatario”, rimando a [E] 13.4) voluto proprio dai poteri che fingerebbe di attaccare.
Ovviamente si tratta solo di una mia ipotesi basata sul nulla o poco più. Il “poco più” sarebbe un’altra stranezza: la frequenza e la qualità di realizzazione degli articoli su IlParagone.it fa pensare che vi lavorino a tempo pieno un buon numero di persone. Ci vuole quindi una significativa organizzazione e denaro per mantenere e far funzionare il tutto. Possibile che un singolo parlamentare riesca a mandare avanti questa struttura senza “aiuti” esterni?
Per esempio consideriamo altre due realtà “simili”: Di Battista riesce a pubblicare un articolo ogni 2-3 giorni e a partecipare a comizi di fortuna o quasi con dirette amatoriali visibili su FB. Ed è chiaro che egli ha l’appoggio di altri parlamentari del M5S eppure il massimo di comunicazione che riesce a portare avanti è questo.
Oppure prendiamo ByoBlu che riesce a fare dell’informazione indipendente ma è costantemente a corto di fondi: una significativa parte della loro attività è proprio quella di cercare di racimolare donazioni dai propri telespettatori. Sono sicuro che anche cercando sul sito IlParagone.it sarà presente la possibilità di fare donazioni ma non vi vedo la ricerca disperata di denaro per sopravvivere…
Conclusione: insomma un piccolo mistero. Intendiamoci non ho detto che la forza di Paragone sia sicuramente un populismo apparente: si tratta solo di una possibilità sulla quale tengo gli occhi aperti. Una buona indicazione verrà dalle elezioni (se e quando ci saranno!) dove potremo valutare meglio con chi si presenta, di quali mezzi economici disporrà, che visibilità gli verrà data e come lo tratteranno i media…
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