Oggi ho avuto l’impulso di approfondire la questione della centralità della democrazia americana come precondizione di quella italiana ma ho poi deciso di optare per qualcosa di maggiore attualità: l’Italia di Mancini.
Paradossalmente gli ultimi due pareggi sembrano andare a corroborare la mia valutazione dell’Italia antecedente agli europei. In essenza all’epoca spiegai di non poter prevedere con cognizione di causa come sarebbe andata l’Italia semplicemente perché non avevo idea né della forza né della condizione delle altre squadre. Basandomi su una valutazione storica della forza dell’Italia rispetto alla avversarie europee e della forza di questa nazionale rispetto a quelle del passato ipotizzai un’Italia in grado di arrivare ai quarti ma difficilmente oltre (anche se opinavo che, in partite singole, tutto è possibile).
Questa mia valutazione pessimistica era motivata dalla constatazione dell’assenza di una punta che segnasse in maniera affidabile: Immobile infatti va benissimo nella particolare alchimia della Lazio ma in nazionale non mi aveva mai convinto. Siccome poi le partite si vincono se si fa gol ero giunto alla conclusione che questa Italia era inferiore a molte di quelle del passato.
Poi l’europeo è andato come è andato e, col senno di poi, scrissi di aver sottovalutato l’importanza del collettivo, la tenuta atletica di Chiellini e l’affidabilità di Donnarumma.
Nelle ultime due partite si è però palesata la “stitichezza” del nostro attacco e quindi viene da chiedersi se l’Italia “vera” è questa o quella dell’europeo.
Probabilmente è una via di mezzo: all’europeo l’Italia ha avuto una buona dose di fortuna che invece è mancata nelle due ultime partite. In altre parole l’Italia avrebbe “dovuto” fare un po’ peggio agli europei (magari perdendo contro la Spagna che mi era sembrata più forte) e contemporaneamente avrebbe dovuto vincere almeno l’amichevole contro la Bulgaria…
Riguardo l’ultima partita contro la Svizzera non ho capito la scelta di partire senza Chiesa: pensavo che ormai anche Mancini fosse d’accordo sul fatto che un Berardi al massimo equivale a un Chiesa fuori forma. Capisco di far sentire Berardi parte della squadra ma allora lo avrei messo contro la Bulgaria o la Lituania e non la Svizzera che è il nostro avversario principale.
Curiosamente ho indovinato il doppio cambio di Mancini Zaniolo-Chiesa per Immobile-Berardi e così ho potuto prendere in giro chi guardava la partita insieme a me e mi aveva dato del matto!
Aggiungo che avevo premesso che secondo me Zaniolo non è ancora al 100% e anche in partita mi ha dato questa idea. Il caso ha voluto che il centrocampo aveva finito la benzina proprio al momento dei cambi italiani e la Svizzera aveva così preso il sopravvento: personalmente queste tre false punte che si alternavano non mi hanno convinto ma è anche vero che non hanno avuto molte palle giocabili con cui valutare il sistema. Ecco, magari non era il caso di fare questo esperimento nella partita più importante: ma qui c'entra anche il senno di poi: se, per esempio, Zaniolo avesse segnato allora Mancini sarebbe stato definito geniale...
Ah... e poi crocifiggetemi ma a me Jorginho non mi piace: non per il rigore sbagliato (questo ci sta) ma per gli svarioni che alterna alle belle giocate. Io a centrocampo preferisco un giocatore meno brillante ma che non sbaglia mai…
Stasera vedremo come va con la Lituania: da quello che ho capito avremo molte assenze ma, data la consistenza dell’avversario, mi aspetto comunque una vittoria. In questo caso un pareggio non sarebbe indice di sfortuna ma di cattivo gioco.
Conclusione: pezzo leggerino ma ogni tanto ci vuole…
mercoledì 8 settembre 2021
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento