Da qualche tempo sono rientrato in contatto, tramite FB, con un attivista del M5S che avevo conosciuto anni fa.
Si dà ancora un gran daffare e su FB fa opera di “informazione” (per quanto sia possibile: v. Regole x FB) su quanto faccia o dica il M5S e i suoi esponenti.
Quando il suo commento iniziale lascia spazio al dibattito (non è cioè un affermazione di fede o un insulto) gli lascio, nella maniera più pacata possibile, il mio contributo. Lui gli mette un “mi piace” e spesso, a sua volta, risponde al mio pensiero.
In genere però, non so se per troppa fretta o per mala fede (credo per la fretta ma, lo sapete, sono sospettoso), risponde solo parzialmente alle mie argomentazioni cosicché raramente si arriva da qualche parte: anche perché io, per evitare di infiammare la discussione, preferisco lasciare perdere…
Recentemente però mi sono proprio cadute le braccia: ha difeso Conte che ha dato il via libera alla votazione in parlamento sulla TAV spiegando che così la Lega, il PD e Forza Italia voteranno “sì” insieme mentre il M5S (parola di Di Maio) voterà “no”.
Chi mi segue e conosce la “mia teoria”, ovvero quanto ho scritto nell’Epitome, sa la mia posizione su Conte: appartiene al “partito del Presidente” o al “M5S-Grillo/Casaleggio”; ovvero segue l’ideologia e i comportamenti di un partito tradizionale o di un populismo apparente (che in pratica è la stessa cosa). Quindi il vero motivo per cui Conte ha detto “sì” alla TAV è semplicemente perché vuole realizzare la TAV!
Per questo, anche se non potevo introdurre con poche righe il mio amico a questi concetti apparentemente contraddittori, mi aspettavo che ne prendesse almeno un po’ le distanze, che ne fosse confuso e perplesso per l’evidente illogicità…
Invece no: egli esalta acriticamente il comportamento del M5S (in verità lo stesso era accaduto con la votazione nel Parlamento Europeo a favore della Von der Leyen) dicendo che si tratta di un astuta manovra politica per far uscire allo scoperto la Lega (?? (*1)). Così, se la Lega vota sì, cade il governo e si torna alle elezioni oppure il M5S farà opposizione “dura” contro l’eventuale governicchio del presidente.
A me pare una logica allucinante dove faccio fatica a raccapezzarmi: perché far votare sulla TAV (a cui sei contrario) sapendo che vincerà il “sì” solo per poi far saltare il governo? se il M5S non vuole governare con la Lega allora semplicemente può far cadere il governo senza bisogno di alcuna votazione sulla TAV!
Poi, ovviamente, come ho spiegato in altri pezzi politici, il M5S-Grillo/Casaleggio non farebbe assolutamente un’opposizione “dura” ma, in quanto populismo apparente, sarebbe invece la compiacente ruota di scorta dell’eventuale governicchio del presidente, pronto ad accettare supinamente tutte le richieste di Bruxelles contro l’Italia e gli italiani. Ma ovviamente questo non potevo dirglielo!
Così gli scrissi:
«ma Conte perché non ha detto direttamente "no" o perché almeno non ha cercato di guadagnare tempo? Il M5S vuole la crisi di governo? Ne dubito...
Io credo che vincerà il "sì" ma che NON ci sarà crisi quindi alla fine cosa avrà ottenuto il M5S? Poco, anzi niente, se non deludere i propri elettori contrari alla TAV...
A me pare anche questo (insieme all'elezione della Von der Leyen) un errore: se non altro però, in questo caso, vedremo a breve il risultato... La votazione è domani o comunque nei prossimi giorni, vero?»
A questo mi replica con due righe, domandandomi qualcosa del tipo (non copio e incollo direttamente per motivi di riservatezza) perché gli elettori del M5S dovrebbero essere delusi se questo votasse in parlamento contro la TAV.
Effettivamente mi viene il dubbio di non essere stato chiaro così provo a rispiegarmi.
Replico con:
«Perché a chi non vuole la TAV non interessa tanto che il M5S voti “no” quanto che la TAV non venga costruita: la maniera per evitarne la costruzione era che Conte dicesse “no” oppure che prendesse tempo.
Insomma il M5S aveva il pallino del gioco in mano (riguardo cosa fare con la TAV) e l’ha gettato via: tu stesso hai scritto qui sopra che è una manovra politica per mettere in crisi il governo facendo votare insieme PD, Lega e Forza Italia...»
Per la precisione il “tu stesso hai scritto qui sopra che è una manovra politica per mettere in crisi il governo facendo votare insieme PD, Lega e Forza Italia...” non è completamente esatto: questo concetto l’aveva espresso in un altro commento e non “qui sopra”…
Comunque mi risponde che così la Lega deve “uscire allo scoperto”, evita completamente la mia argomentazione sul ruolo di Conte e conclude aggiungendo di non capire dove io veda “il problema”.
Quindi ci riprovo:
«Te l'ho scritto: "Perché a chi non vuole la TAV non interessa tanto che il M5S voti “no” quanto che la TAV non venga costruita".»
e poi:
«Riguardo al governo poi è il M5S ad avere i numeri per decidere cosa fare: se non vuole governare con la Lega può farlo con altri, può lavorare col PD, può sostenere un governo di minoranza senza farne parte, può sostenere un governo tecnico o "del presidente", etc...
Poteva optare per una qualunque di queste scelte senza dover passare dalla votazione immediata sulla TAV in parlamento che al 99% comporta il "sì" a essa,,,»
Ma evidentemente la mia argomentazione sull’inutilità del ricorrere al voto sulla TAV non riesce a proprio a vederla. Mi ha risposto infatti che se il M5S è il solo a votare “no” allora non può governare insieme a nessun altro partito…
Così mi rassegno e gli scrivo:
«Bo, evidentemente non riesco a spiegarmi....»
In realtà stanotte ho pensato a un altro esempio:
Il capitano di una nave mercantile che si trova a La Valletta (Malta) deve scegliere se andare a vendere la propria merce a Marsiglia oppure a Tunisi; il nobile capitano sa però bene due cose: 1. andare a Tunisi non conviene perché ci sono i pirati e il porto non è sicuro; 2. la maggioranza dei marinai preferirebbe comunque andare a Tunisi perché è più vicina e loro, essendo pagati a viaggio, hanno interesse ad andare là invece che a Marsiglia.
Nonstante questa consapevolezza il capitano, invece di ordinare di dirigersi a Marsiglia chiede alla ciurma di votare per scegliere dove andare pur, lo ripeto, sapendo che questi opteranno per il porto NON sicuro.
Vi pare logico? A me no…
Ovviamente nella mia analogia il capitano sarebbe Conte e la ciurma il parlamento. Marsiglia, Tunisi e La Valletta sono i primi porti che mi sono venuti in mente...
Vabbè, non gli posterò questo ulteriore esempio: è evidente che semplicemente preferisce non rispondermi e/o criticare Conte…
Conclusione: in effetti un difetto dell’Epitome è che mi sta diventando sempre più difficile farmi capire da chi non la conosce (cioè tutti!). La mia comprensione dei fenomeni politici è troppo più avanzata e io devo costantemente ricordarmi che il mio interlocutore ha una visione molto più limitata della mia...
Nota (*1): ma se nel contratto di governo era stato stabilito di VERIFICARE l’utilità della realizzazione della TAV mi pare allora evidente, sapendo che il M5S era “contrario”, che fosse già noto che la Lega fosse a favore di essa (fosse stata contraria avrebbero inserito direttamente nel contratto di governo un “niente TAV”): quindi che c’entra il “farla uscire allo scoperto”?
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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