Dunque qualche giorno fa è stata eletta presidente della Commissione Europea la Von der Leyen.
Non ho ascoltato il suo discorso di insediamento e, onestamente, non mi interessa: in politica le chiacchiere valgano zero, quello che contano sono i fatti.
E i fatti ci dicono che era la candidata di Merkel e Macron, che è stata votata da PD e Forza Italia e che, secondo Diego Fusaro, ha partecipato al Bilderberg (nota organizzazione filantropica) nel 2015, 2016, 2018 e 2019. Insomma una Monti a livello europeo che promette una politica tutta contro l’Italia e gli italiani.
Eppure il M5S l’ha votata e ora, almeno su FB, i sostenitori pentastellati si vantano di “tenere l’Europa per le palle” e di essere “l’ago della bilancio”. Se non ci fosse da piangere, l’ingenuità e insipienza politica di queste dichiarazioni farebbe ridere.
I veri motivi di questa scelta li ho già spiegati nel corto Ipocriti tiratori: il M5S “europeo” è un populismo totalmente apparente, quindi non “ago della bilancia” ma “ruota di scorta”.
Ma la vicenda ha oggettivamente dei lati poco chiari. La vulgata pentastellata (ovvero la narrazione popolare che circola su FB!) parla di Lega che avrebbe cambiato idea sul voto all’ultimo momento, una volta saputo che Giorgetti non avrebbe ottenuto un posto nella commissione; Conte, nella sua lettera di ieri a Repubblica (*1), scriveva «ho invitato i parlamentari europei delle forze politiche che sostengono la maggioranza interna ad appoggiare questa candidatura»; insomma che aveva chiesto ma che non aveva ricevuto nessuna conferma…
Esponenti della Lega infine scrivono di non aver dato nessun appoggio e che fin da subito, visto il personaggio, avevano deciso di votare contro tale nomina: non l’avevano detto chiaramente per ottenere un maggior “effetto sorpresa”. Secondo la Lega è quindi il M5S ad aver tradito gli italiani.
Eppure in tutte queste ricostruzioni c’è qualcosa che non torna: credo che in ciascuna di esse ci sia un pezzetto di verità.
In particolare nella ricostruzione della Lega non mi torna che questa non si sia coordinata sul voto con il M5S: come fa quindi a parlare di tradimento? Dava comunque per scontato che votasse contro la Von der Leyen? Insomma anche qui c’è qualcosa che non quadra…
Sulle parole di Conte c’è poco da dire: ritenendo la Von der Leyen una buona candidata conferma di appartenere al M5S/Grillo-Casaleggio, ovvero a un populismo puramente apparente.
La vulgata pentastellata contiene probabilmente delle tracce di verità (in particolare con i riferimenti a Giorgetti) ma il resto della ricostruzione, e soprattutto la giustificazione del voto favorevole, sono di una superficialità e/o ingenuità sconcertanti…
Ma in verità oggi volevo scrivere delle prospettive del governo: cosa accadrebbe in caso di crisi?
L’unica alternativa “normale” con i numeri al governo attuale sarebbe un M5S+PD ma non credo che il M5S possa permettersi una simile alleanza anche se da parte del PD, messo da parte Renzi, probabilmente ci starebbero volentieri.
Mi aspetto quindi soluzioni più “creative”, tipo un governo tecnico, formato cioè da non politici, magari sempre a guida Conte (sostenuto dai voti di M5S, PD e Forza Italia), oppure di unità nazionale, formato cioè da PD e Forza Italia con il supporto esterno del M5S.
Chiaramente il voto adesso non lo vorrebbe nessuno se non la Lega che, probabilmente, diverrebbe il primo partito in Italia.
Ma anche Salvini ha il suo asso nella manica: il M5S in parlamento non è un’unità coesa ma è spaccato in due anime molto diverse. Il M5S/Grillo-Casaleggio (populismo apparente: in pratica stessa roba che Forza Italia e PD) e il M5S/Di Maio (populismo ambizioso, forse reale).
In altri pezzi ho spiegato bene le differenze fra queste due anime e chi ne sono gli esponenti più in vista e i membri più probabili (in pratica i parlamentari al secondo mandato dovrebbero essere tendenzialmente con Di Maio) e non starò quindi a ripetermi (v. La tetrarchia).
La differenza sostanziale è che il M5S/Di Maio, anche per il limite dei due mandati, potrebbe essere molto più vicino alla Lega di Salvini di quanto non si pensi. La Lega di Salvini potrebbe infatti garantire a Di Maio &. C. un futuro politico che altrimenti adesso non hanno.
La formazione di un nuovo governo potrebbe essere la scusa per la scissione e la creazione di un nuovo gruppo parlamentare a guida Di Maio. L’idea sarebbe poi quella di presentarsi alle inevitabili elezioni alleandosi con la Lega.
In questa maniera dubito che eventuali alternative presidenziali avrebbero i numeri sufficienti: inoltre, in caso di necessità, Salvini potrebbe sempre reclutare parlamentari da Forza Italia. Questi ormai sono consapevoli del vuoto pneumatico di idee e persone all’interno del partito e che la loro barca sta affondando: sarebbero quindi più che propensi a saltare sulla prima zattera che si presentasse loro…
Insomma anche le alternative più creative che la verace mente del Mattarella potrebbe ideare non mi sembrano avere i numeri non dico per tirare a campare ma anche per partire. Questo ovviamente si basa su un grande SE, ovvero se Di Maio avrà il coraggio di spaccare il M5S e da quanti parlamentari riuscirebbe a portare con sé. Logicamente questa dovrebbe essere la strategia migliore per Di Maio e i suoi compagni ma, si sa, né la logica né il semplice buon senso abbondano in politica.
Personalmente, visto che comunque il programma stanno riuscendo a portarlo avanti, preferirei che questo governo continuasse ad andare avanti. Certo che i continui attacchi a Salvini da parte dei vari esponenti del M5S non sembrano compatibili con una collaborazione duratura.
Peccato perché, a quattro anni dalle prossime elezioni, il rischio di un governicchio del presidente, succube della UE, che finisca di distruggere l’Italia proprio non ce lo possiamo pemettere…
Conclusione: come al solito sono pessimista ma Salvini ha già dimostrato di essere un politico abilissimo (per un soffio non è riuscito a vincere anche in Europa nonostante che là il suo peso politico sia percentualmente insignificante) e spero che, anche in questo caso, sappia come muoversi...
Nota (*1): strana ma significativa scelta...
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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