Schermo spento (*1): ho deciso di specificarlo sempre perché mi pare importante....
In genere, quando faccio una riflessione interessante oppure ho un'intuizione degna di nota, mi diverto a trarne un pezzo per il viario.
Altre volte mi baso invece su teorie che ho elaborato nel corso degli anni e che, per qualche motivo, ritengo poter essere di un minimo di interesse anche per i miei lettori.
Chiaramente, col tempo, ho esaurito la maggior parte di questi “vecchi” argomenti o, almeno, ho affrontato quelli che più mi stanno a cuore.
Il caso di oggi è una strana eccezione: è una riflessione sia piuttosto importante che "vecchia" (ha la sua origine al tempo delle medie) ma che, almeno così mi pare, non ho ancora affrontato sul mio viario.
Il motivo è che, trattandosi di una considerazione così antica, ha assunto una connotazione di ovvietà che mi ha spinto a lasciarla nel dimenticatoio. Eppure ciò che è ovvio per me non lo è necessariamente per tutti (*2) e quindi, quando me ne rendo conto (come in questo caso), vale la pena pubblicarlo.
Faccio una premessa, valutate il seguente scenario:
Italia. La polizia ha individuato un pericoloso mafioso: è nascosto in un condominio e, per qualche motivo, non è possibile arrestarlo perché sicuramente riuscirebbe a fuggire. La polizia ricorre allora al seguente “trucco”: mina le fondamenta dell'edificio e lo fa collassare. Il mafioso muore così come molti suoi famigliari e tante altre persone che abitavano il condominio.
Vi sembra uno scenario plausibile?
Ovviamente non lo è! Lasciamo perdere la possibile “stranezza” di non poter tentare di arrestare il mafioso senza farlo fuggire, ci sono almeno due/tre grosse incongruenze:
1. il mafioso non era stato processato: in Italia anche il sospettato colto con le mani insanguinate è considerato innocente fino a quando un tribunale non lo giudica colpevole. La polizia non può condannare nessuno ma deve limitarsi all'arresto. E poi in Italia la massima pena è l'ergastolo non la pena di morte!
2. Ancora più grave: facendo esplodere un palazzo si hanno tante vittime innocenti. Ciò non sarebbe tollerato e i poliziotti finirebbero a loro volta sotto processo...
Uno scenario di questo tipo sarebbe impensabile in qualunque paese europeo e, probabilmente, del mondo.
Eppure qualcosa di analogo accade molto spesso, con un leggero cambio di terminologia, in Medio Oriente: al posto del mafioso abbiamo il terrorista, al posto delle “vittime innocenti” abbiamo i “danni collaterali”, gli edifici non si minano ma si usano missili e droni e, molto significativo, non è la polizia ma l'esercito che esegue queste operazioni.
Onestamente però, a parte il diverso linguaggio usato, non vi vedo differenze sostanziali.
Eppure episodi di questo genere accadono molto spesso e sono tollerati. Perché?
Beh, c'è un'ulteriore differenza: gli USA e Israele (*3) agiscono in questo modo solo nei territori di altri paesi: i “danni collaterali” sono subiti da altre popolazioni...
La principale giustificazione addotta è che il terrorista non sarebbe potuto essere catturato in alcun modo e, lasciarlo in vita, avrebbe potuto causare la morte di innumerevoli vittime innocenti americane o israeliane.
Notare il “ritorno” delle “vittime innocenti”: i propri morti sono “vittime”, quelli degli altri sono “danni”. Solo io ci vedo un filo di ipocrisia?
L'affermazione che il terrorista non possa essere arrestato e che lasciarlo libero di agire potrebbe provocare delle vittime è molto probabilmente vera: ma è una giustificazione sufficiente? Morti potenziali nel proprio paese legittimano la morte sicura di innocenti di altri paesi?
La risposta è semplice: se si parte dal principio che tutti gli uomini sono uguali e hanno gli stessi diritti allora assolutamente no: uccidere innocenti per salvare potenzialmente altre vite è sbagliato.
Ma, come detto, i morti non sono tutti uguali: alcuni sono vittime, altri danni...
In realtà questo comportamento di USA e Israele sarebbe generalmente considerato più o meno legittimo solo in un'occasione particolarmente infausta: la guerra. Comunque anche in guerra vigono delle convenzioni (v. Fourth Geneva convention) che, più o meno, tutelano i civili. Mi pare di ricordare (dai tempi della prima guerra del golfo!) che siano espressamente vietati gli “scudi umani” proprio per evitare di mettere l'avversario nell'imbarazzo di non poter colpire un obiettivo militare senza uccidere dei civili... Certo in guerra comunque tutto è più nebuloso e la ragione tende ad andare dalla parte del più forte...
Ma la guerra ha caratteristiche ben diverse dall'arresto del mafioso/terrorista. Ad esempio la definizione di “guerra” della Treccani.it è: «Conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati...». Niente a che vedere con il colpire specifiche persone...
Conclusione: queste esecuzioni “mirate” non sono una forma di giustizia ma, al massimo, di guerra. In assenza di guerra si tratta di atti moralmente e palesemente ingiustificati.
La loro efficacia complessiva nella lotta al terrorismo è poi sotto gli occhi di tutti. L'unico risultato sembra essere quello di esacerbare l'odio e, infatti, il terrorismo è lungi dall'essere sconfitto e, anzi, forse è più forte e pericoloso di prima.
Personalmente credo che USA e Isarele ne siano ben consapevoli: evidentemente si tratta quindi di una strategia voluta anche se, almeno nel lungo termine, errata (v. Israele e palestinesi)...
Nota (*1): in genere quando scrivo a schermo spento mi limito poi a fare solo delle correzioni ortografiche per mantenere intatto la spontaneità dello scritto: in questo caso però, data la complessità dell'argomento, ho apportato modifiche più significative per rendere più comprensibile il mio pensiero.
Nota (*2): e su questo avrei da scrivere un altro pezzo...
Nota (*3): sicuramente anche altri paesi adottano sistemi simili ma questi sono i più noti...
Politicizzazione (s.f.)
1 ora fa
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