Continua la mia lettura del libro sul cristianesimo antico (v. Genesi 5-6) ma vi sto trovando meno risposte di quanto sperassi.
Mi chiedevo quale fosse la morale sessuale e il ruolo della donna nei primi secoli ma il libro mi ha solo elencato la morale “ufficiale”, ovvero quello che predicavano (e scrivevano!) i Padri della Chiesa e che, non necessariamente, corrisponde a come vivevano le varie comunità cristiane, soprattutto quelle lontane dai grandi gangli religiosi come Roma, Cartagine o Alessandria.
Il motivo di questa mia curiosità deriva da due fattori: l'accenno di Apuleio ai cristiani come persone dissolute (v. il corto Apuleiata 14); la scoperta che la morale cristiana come la conosciamo, con il suo ribrezzo verso la sessualità, proviene dai monasteri del V-VI secolo (v. Viziato).
La mia teoria era dunque che l'atteggiamento della Chiesa verso la sessualità dei propri fedeli nei primi secoli fosse molto blando e tollerante e che magari, in certe comunità, sconfinasse in eccessi che dessero a tutti i cristiani la cattiva fama evidenziata da Apuleio.
Modificato (19/3/2015): proprio ieri sera ho trovato il seguente accenno: "A prescindere dalla controversa questione sul posto che il messaggio ascetico avrebbe avuto nelle comunità primitive..." (da "Storia del cristianesimo: L'antichità" di G. Filoramo, E. Lupieri, S. Pricoco Ed. Mondadori, 1997, pag. 230). Che è esattamente il mio dubbio evidentemente non del tutto peregrino...
A questo quesito, come detto, non ho trovato risposta: il libro che sto leggendo riporta solo gli sviluppi teologici dei primi secoli e ci sono solo vaghissimi accenni alla morale nella vita della massa dei fedeli...
In compenso ho capito come abbia fatto il cristianesimo a divenire la religione ufficiale dell'impero romano in circa tre secoli.
La risposta è semplice: struttura e organizzazione. Anche quando il cristianesimo era ancora fortemente minoritario aveva però già un'organizzazione che i vari culti pagani non potevano uguagliare. E l'organizzazione rende possibile realizzare molte cose ed è analoga quindi a una forma di potere: era solo questione di tempo prima che il potere politico si accorgesse di questo potere religioso e si sviluppassero fra i due degli accordi reciprocamente vantaggiosi (v. Le leggi del potere).
Una volta riconosciuto come religione di stato il fanatismo e l'intolleranza cristiana ebbero facilmente la meglio sui vari culti pagani...
Conclusione: controllando sul viario ho scoperto che avevo già affrontato l'argomento in Cristianesimo antico! Non lo ricordavo perché anche allora non ero arrivato a nessuna risposta definitiva...
mercoledì 18 marzo 2015
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