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giovedì 20 febbraio 2014

Grillo vs Renzi (1/2)

Volendo riassumere questo faccia a faccia con una battuta si potrebbe dire che Grillo ha obbedito al 50,5% di attivisti che volevano l'incontro ma ha detto a Renzi quello che pensava il 49,5%...

Ovviamente si tratta di una battuta ma non è completamente assurda: qualcuno confonde la democrazia con il “fare ciò che decide la maggioranza” ma sarebbe più corretto dire “fare ciò che decide la maggioranza nel rispetto della minoranza”. Occorre cioè sempre un'opera di mediazione che, per quanto possibile, cerchi di conciliare tutti i punti di vista.

È inutile nascondersi dietro a un dito: Grillo non ha incontrato Renzi per dialogare ma solo per adeguarsi formalmente ha quanto era stato stabilito con la votazione in rete.

Questo è un altro limite della democrazia diretta. Domande troppo grezze che non ammettano sfumature raramente sono adeguate a specificare situazioni complesse. Ad esempio sono molto scettico sulla legge elettorale votata in rete in queste settimane: definirla attraverso cinque domande equivale a voler fare un quadro con sole cinque pennellate (*2).
Un meccanismo di questo genere può andar bene su questioni di principio ben precise (finanziamento ai partiti, aborto, divorzio, eutanasia) ma dove i dettagli sono fondamentali è un altro paio di maniche.

Da questo punto di vista la domanda “Volete l'incontro con Renzi: sì o no?” è solo apparentemente semplice: la vera questione da porre era invece “che linea politica devo seguire con Renzi?”. Ma non si può definire una linea politica con poche domande a risposta multipla ne, tanto meno, con un semplice “sì” o “no”!

Permettetemi una divagazione scacchistica.
I manuali sul gioco insistono molto sulla differenza fra tattica e strategia. La strategia mira a raggiungere degli obiettivi nel lungo periodo; la tattica invece si riferisce al breve termine e corrisponde alla parte “calcolata” degli scacchi. La tattica non deve essere fine a se stessa ma deve essere al servizio della strategia. In altre parole la strategia inquadra un obiettivo e la tattica corrisponde ai passi necessari per raggiungerlo.
La tattica deve poi considerare ogni possibile mossa dell'avversario e per questo l'ho definita “calcolata”: proprio per questo motivo diventa rapidamente molto complessa e il giocatore “umano” (*1), se non è Carlsen (!), si troverà spesso di fronte a un imprevisto...

Ecco, secondo me, la politica ha molti elementi in comune con gli scacchi.
Nel programma elettorale si stabiliscono quali sono i nostri obiettivi e magari alcune linee di strategia per raggiungerli, ma è impossibile stabilire anche la tattica perché le possibili mosse non sono limitate come nel gioco degli scacchi ma molteplici e ricche di sfumature.

Da questo punto di vista la domanda “Volete l'incontro con Renzi: sì o no?” non era né strategica né tattica.
Non era strategica perché non definiva il comportamento da tenere nei confronti di Renzi (insomma la linea politica) né tattica in quanto non dava istruzioni del tipo: “Inizia dicendo XXX poi, se ti risponde WWW, allora tu gli dici ZZZ, altrimenti YYY, etc...” perché chiaramente impossibile...
E infatti Grillo l'ha ignorata facendo di testa sua!

La conclusione odierna è che Grillo non ha seguito le direttive degli attivisti perché impossibilitato a farlo: semplicemente la domanda (e quindi la risposta!) non aveva senso. Non credo sia un caso che la base si sia spaccata quasi perfettamente a metà: ognuno ha infatti interpretato la domanda, e quindi la risposta, a modo suo (*3)!

Domani (o nei prossimi giorni) vedremo invece di dare un giudizio al colloquio in sé.

Nota (*1): giocatore “umano” contrapposto a calcolatore: per i secondi è tutta un'altra storia che esula dall'argomento di questo pezzo...
Nota (*2): temo che il risultato finale sarà una grossa mediazione che non soddisferà nessuno. Rimanendo nell'analogia scacchistica il risultato ottenuto sarà equivalente a far eseguire una mossa a cinque persone diverse che hanno quindi strategie diverse: le mosse, che corrispondono alla tattica, saranno passi fatti tutti in direzioni di obiettivi distinti (un passo avanti, poi uno a sinistra, poi uno a destra, uno indietro, etc...) col risultato di rimanere fermi o quasi nella posizione di partenza. Poi, intendiamoci, rispetto alla legge elettorale che verrà partorita da Renzi & C. (e quindi in funzione anti M5S e quindi, essendo contro qualcuno, anti democratica) farà un figurone!
Nota (*3): tipo “Sì, ascoltalo e smonta a una a una le sue affermazioni” o “Sì, e mandalo a ####!” o “Sì, cerchiamo un accordo solo per la legge elettorale” o “Sì, cerchiamo di rompere il patto d'acciaio Renzi/Berlusconi” o “No, perché inutile” o “No, Renzi ci farebbe fare brutta figura” etc...

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