Tanti anni fa, mi pare quando morì la principessa Diana, riflettei sullo scopo e utilità della monarchia in uno stato moderno.
Tuttora concordo con me stesso (!) e la mia paleoteoria (*1): lo scopo della monarchia (in uno stato moderno) è quello di unire la nazione.
Ma attenzione! Non si tratta tanto di un simbolo o di tradizione quanto di psicologia. È infatti tramite un processo psicologico, questo è il fulcro della mia teoria, che avviene la "magia".
Non ho mai vissuto in Inghilterra ma mi posso facilmente immaginare la seguente situazione: guardo il telegiornale e, dopo le varie notizie del giorno, sul finale, come dessert, c'è un servizio su uno dei membri della famiglia reale che si è reso in qualche maniera protagonista il giorno prima: ha partecipato a una mostra, a una raccolta fondi, ha festeggiato il compleanno, ha comprato un nuovo cagnolino, etc...
Qual è l'effetto sui telespettatori che ogni giorno vengono così informati sulle faccende della famiglia reale?
A forza di sentire parlare di questa famiglia la conoscono molte bene e finiscono per riconoscersi, con le dovute proporzioni, in molte situazioni: lentamente i vari membri della famiglia reale diventano membri della propria famiglia.
Non credo sia un caso che l'ultracentenaria madre della regina Elisabetta fosse considerata la nonnina d'Inghilterra. In lei gli inglesi riconoscevano quella che per tutti i nipoti è (almeno in genere!) la propria nonna: una figura fragile ma prodiga di sorrisi e parole gentili.
Ora cosa succede se tutte le famiglie di una nazione condividono uno o più parenti “virtuali”?
Semplice: si sentono più legate e solidali fra loro.
Questo non si riduce a semplice nazionalismo (anche se è una delle conseguenze) ma permette a una nazione di affrontare in maniera unita le sfide che le si propongono.
Come corollario concludo con il raffronto fra la monarchia inglese e i presidenti italiani.
La prima differenza (già sostanziale) è che la monarchia è una vera famiglia mentre il presidente è una singola persona e per di più con un preciso colore politico. Inoltre la famiglia reale inglese viene seguita per tutta la vita e non solo per sette (mi pare) anni...
Immaginatevi quante signore inglesi si sentano un po' come “mamme” nei confronti dei principi William e Harry dopo averli visti nascere, crescere, camminare rigidi dietro il feretro della madre, etc...
Invece i nostri presidenti sono tutti uomini anziani: al massimo in essi si può identificare un nonno. Ma non un nonno simpatico! Un nonno di quelli mezzi rincoglioniti che crede di sapere tutto e che con pomposità senile proclama stantie banalità come se fossero grandi verità.
Insomma i nostri presidenti possono somigliare sì a nonni, ma nonni che chiuderemmo volentieri in una casa di riposo...
Nota (*1): vedi Paleoteoria affondata per la definizione di paleoteoria.
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