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venerdì 16 agosto 2024

Nel girarrosto

Come “promesso” una breve panoramica.

Prima di tornare in città ho finito di leggere “Ricordi” di Marco Aurelio (discreto 3/5), “Le 10 mappe che spiegano il mondo” di Marshall (scadente, 2/5 e sono stato buono), “L’età degli imperi” di Hobsbawm (ottimo 5/5) e, volendo, un libriccino famoso “On bullshit” di Harry Frankfurt (forse non l’ho capito io ma su GoodReads.com gli ho dato solo una stellina: 1/5).

Il migliore, come si vede dai punteggi, è sicuramente il libro di Hobsbawm: ecco dato l’argomento, magari non è per tutti, e lo consiglio solo a chi è interessato all’epoca a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Per gli altri c’è invece il “Secolo breve” che sebbene scritto nel 1994 è oggi attualissimo dato che Hobsbawm aveva già individuato trent’anni fa le tendenze che solo ora sono evidenti.

Ovviamente terminati questi libri ne ho iniziati di nuovi.
Il primo è una biografia di Carlo Magno. No, non è quella di Barbero anche se, più o meno, contemporanea. È un libro di mio zio (quindi di alta qualità) e l’autore è Dieter Hägermann, storico tedesco specializzato sul periodo.
Libro interessante anche se molto lento a entrare nell’argomento con premessa molto lunga sulla fonte principale su Carlo Magno, ovvero Eginardo col suo “Vita Caroli”.
Spero che sia un buon libro ma ancora non ne ho la certezza.
Interessante che nella premessa parli ampiamente del contributo dato da Carlo Magno al concetto di Europa: da un video so che questa è anche la chiave di lettura su cui Barbero ha impostato la sua opera. Mi chiedo quale libro sia uscito prima.

L’altro libro l’avevo invece comprato a una bancarella mesi fa: “Fuga dalla libertà” di Erich Fromm (del 1941). L’argomento è interessantissimo: Fromm si fa la stessa domanda che mi posi anch’io molti anni fa. Come mai le persone rinunciano alla democrazia e libertà e finiscono per accettare la dittatura?
Beh, in poche parole l’idea di Fromm è la seguente: la libertà aumenta l’individualismo e questo a sua volta recide i legami primari caratteristici delle società più primitiva. L’uomo così si sente isolato e quindi debole, ansioso e impotente. Per uscire da questa condizione l’uomo dispone di due strade: 1. realizzare se stesso inserendosi compiutamente nella società (possibile negli USA); 2. rinunciare a parte della propria libertà e, quindi, individualità (come in Germania e in Italia).
In realtà non condivido totalmente le idee di Fromm ma vi trovo molti spunti utili…

Ah! come stabilito le note, i pensieri e i commenti su ciò che leggo, che prima pubblicavo su questo ghiribizzo, adesso li scrivo su dei quadernoni.
Da una parte faccio un lavoro molto più metodico e rapido però mi sono anche reso conto che era proprio il perderci tempo, il trovare le parole giuste per spiegare concetti complessi a chi non aveva letto il libro, che mi aiutava a rifletterci meglio e ad arrivare a idee ancora più profonde.
Insomma, al di là del fatto che quello che scrivo sui quadernoni lo leggo solo io, ci sono anche dei pro e dei contro imprevisti. Per il momento continuerò comunque come sto facendo: voglio capire sul medio lungo termine se e quanto ricorderò delle mie letture.

Se il caldo non mi uccidesse avrei incominciato una nuova versione dell’Epitome. Contemporaneamente dovrei cercare di contattare potenziali lettori che mi possano dare dei riscontri utili (e magari incoraggianti!). Di nuovo il caldo mi blocca.
In genere per le attività che odio (come contattare sconosciuti) avrei bisogno di tranquillità che qui in città non ho.

Per gli scacchi… non saprei! Come ho spiegato a fine marzo, dopo 15 anni di sostanziale inattività, ho ricominciato a giocare. L’idea era quella di aiutare il figlio di un mio amico di 12/13 anni a migliorare: in realtà già dopo le prime sessioni mi resi conto che nel giro di qualche mese mi avrebbe superato. In realtà, probabilmente grazie al mio impegno, credo che mi abbia propriamente superato solo adesso, ad agosto, mentre io avevo calcolato tre mesi (quindi giugno o forse luglio).
Ora come ora sono completamente confuso sul mio livello di gioco: questo perché a me pare di migliorare ma l’unico avversario con cui mi confronto regolarmente migliora più velocemente di me! Da quando poi sono in città (ma in realtà da una settimana prima circa) sto attraversando una crisi di rigetto verso gli scacchi. Ogni tanto ho provato a fare una partita ma, non avendo veramente voglia di pensare, faccio abbastanza schifo.

Anche sulle questioni internazionali e sui video che guardo ho un quadernone.
Come per altro avevo già scritto nel precedente Aspettando la guerra sono molto preoccupato per la situazione in Medio Oriente. Ancora non siamo fuori pericolo: sospetto che la Russia abbia convinto l’Iran ad aspettare a reagire fornendogli in cambio nuove armi. Ma si stanno solo rimandando le ostilità? Non saprei: ufficialmente l’Iran ha promesso una forte ritorsione contro Israele e non mi pare di aver sentito ritrattazioni o, almeno, aggiustamenti di tiro.

Sulla guerra in Ucraina sto seguendo l’offensiva verso Kursk ma è difficile ottenere informazioni oggettive: consiglio quindi a tutti questo video: Ukraine Changed the Course of the War with KURSK Offensive.
Al di là del titolo il succo è che l’operazione ucraina ha avuto un ottimo successo iniziale ma questo anche a causa delle scarse difese russe nella zona. Soprattutto c’è il pericolo che l’operazione si trasformi in una catastrofe militare per Kiev.
Personalmente ritengo che sia solo questione di tempo: visto che gli ucraini stanno cedendo sempre più rapidamente in Donbass non vedo come possano tenere posizioni non altrettanto ben fortificate in Russia una volta che Mosca invierà truppe sufficienti.

Ci sarebbe da scrivere anche sulle rivolte nel Regno Unito subito etichettate come di “estrema destra”. Tutti coloro che non condividono le politiche governative, sia nazionali che europee, sono estremisti. Questo è il primo passo che la propaganda usa per delegittimare le proteste.
Comunque, Alex Christoforou lo predisse subito, queste proteste saranno usate come scusa per diminuire la libertà degli inglesi. Prova generale per la UE della Baronessa Tedesca guerrafondaia.

Basta mi sono scocciato di scrivere!
Ci risentiamo quando raffresca… o magari prima in caso di guerra...

7 commenti:

  1. > realizzare se stesso inserendosi compiutamente nella società (possibile negli USA);

    Mah.
    Sono molto perplesso.
    Se esiste una società non-società dove storture, abiezioni, bigottismo e ogni forma di stranezza di massa viene assunta come movimento gregario imperativo, questi sono proprio gli SUA.
    La colonia Europa (Germania e Italia) è meno incline a questi movimenti erratici di massa anche se, purtroppo, fenomeni di ideologie per idioti (e.g. arcobalenghismo) imposte dai mezzi di deformazione di massa stanno attenuando questa resistenza alla gregarietà cretina.

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    1. Sono d'accordo con lei ma qui sto riportando il pensiero di Fromm che scrive nel 1942 (o 1941). Non cita mai direttamente le nazioni a cui si riferisce ma è chiaro che, a seconda dei casi, ha in mente USA, Italia, Germania o URSS...

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    2. Non ricordo l'autore (Benito Mussolini?) ma il detto "Gli italiani sono ingovernabili".
      In prospettiva penso che diventerà una virtù, un popolo che si sottrae alla manipolazione, controllo, sfruttamento, abiezione, trattamenti (sanitari?), ortodossie dei contrari di massa che si tenta di imporgli.

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    3. Ma... forse ai tempi di Mussolini gli italiani erano ingovernabili: ma oggi la potenza dei media e della tecnologia è tale che non mi sembra ci siano grossi problemi a far credere alla popolazione ciò che si vuole...

      Da qualche parte (mi sa in Harari) ho letto che gli uomini si immaginano di essere come un branco di lupi mentre invece siamo un branco di pecore.
      La differenza è che, non essendo dei veri predatori, nei momenti critici reagiamo seguendo la paura e tutto ciò che ne consegue.

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  2. Nel RU, parte della anglosfera da cui è stato imposto il multiculturalismo come paradiso in terra, difficile che le oligarchie che lo hanno imposto non stronchino la resistenza popolare di coloro che lo subiscono.

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    1. Non sono sicuro di cosa intenda con RU (forse EU?) comunque sono d'accordo col concetto.
      L'unica battaglia significativa sarà negli USA dove la prima tappa saranno le elezioni di novembre. La Harris è il burattino delle oligarchie, Trump non gli è nemico ma almeno pensa per conto proprio. Sarebbe importante vincesse per avere qualche speranza (piccola) di cambiamento.
      Se gli USA cambiano direzione l'UE, volente o nolente, gli andrà dietro.

      Da sottolineare i tentativi di smarcamento della Meloni (segnalati dalle "mie" fonti non italiane).

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