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venerdì 11 settembre 2020

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Beh, ho già terminato anche questa nuova revisione: ci ho messo qualche giorno solo perché le modifiche erano estremamente noiose altrimenti avrei potuto cavarmela ancor più velocemente.
Ho leggermente abbassato il registro dello stile dell’Epitome passando dall’imbarazzante prima persona plurale a un più consono singolare.

Stavolta però sono un po’ preoccupato del risultato: non ho riletto tutta l’opera, l’avevo appena fatto e non avevo voglia di ripeterne immediatamente l’esperienza, ma mi sono limitato a delle ricerche mirate di particolari desinenze con relative modifiche locali.
Ovviamente ho cercato di attenermi a delle precise linee guida: nella maggior parte dei casi ho mantenuto il “noi”: per esempio quando stava per “io e il lettore”. Mi piace infatti l’idea di coinvolgerlo nei miei ragionamenti.
Il “noi” è divenuto “io” in casi ben specifici: quando esprimo dubbi, timori o perplessità, oppure quando anticipo ciò che scriverò nel prosieguo del testo e in pochi altri casi specifici. Il passato rimane invece plurale: lo “abbiamo visto/analizzato” insieme, io e il lettore.
Mi sono preso la paternità anche di tutte le definizioni/neologismi visto che spesso sono un po’ dubbi anche se qua e là mi sento un po' "egoista" visto che sono arrivato alle mie conclusioni "insieme" al lettore.
Sono stato invece molto incerto su “teoria”: è “mia” perché l’ho ideata io oppure è “nostra” in quanto l’ho condivisa col lettore? Nel dubbio ho cercato di togliere gli aggettivi possessivi relativi a tale parola!

Insomma ho elaborato delle regole ben precise per modificare il testo in maniera rapida e coerente: ma tutte queste belle idee non sostituiscono una lettura completa.
Temo che, in qualche maniera, mi siano scappati molti casi, particolari ma non solo, in cui è sopravvissuta la vecchia forma o, peggio, essa coesiste con la nuova. Insomma mi aspetto che qua e là ci siano diverse frasi che tornano poco o proprio grammaticalmente errate.
Del resto l’avevo messo in conto che ci sarebbero volute 2 o 3 revisioni per uniformare completamente l’Epitome al nuovo stile: ma, fortunatamente, uno dei vantaggi di scrivere un’opera che non viene letta è che nessuno può accorgersi degli errori!

A parte queste modifiche puntuali per tutta l’opera ho anche aggiunto un brevissimo sottocapitolo 0.3 sulle Appendici visto che ormai hanno acquisito una certa corposità. Ma nonostante questo la dimensione complessiva dell’opera è diminuita di 4 pagine!
Certo la prima persona singolare è un po’ più breve di quella plurale ma credo che dipenda dall’algoritmo, tutt’altro che perfetto, con cui LibreOffice gestisce l’impaginazione di immagini e note: se aggiungo testo tende a espandere più del necessario mentre se tolgo anche una sola una riga allora lo recupera ottimizzando lo spazio correttamente. O almeno immagino che le cose stiano così: magari farò un confronto fra PDF per scovare dove sono di preciso le differenze ma in realtà non ne sono particolarmente curioso…

Davvero non credo che ci sia altro da aggiungere: sono incerto se fare qualche controllo a campione... magari farò proprio così… oggi ormai pubblico questo pezzo perché l’ho già scritto ma la “pubblicazione” ufficiale dell'Epitome qui sul ghiribizzo la rimando di almeno qualche ora…

Conclusione: il nome in codice di questa versione è “Coniugazioni”: potete immaginarvene il perché!

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