È da tempo che non mi cimento sull'argomento ma del resto la passività del governo Letta è sconcertante.
Non capisco gli italiani: possibile che non comprendano la follia di un governo che, in una crisi disperata dove l'economia continua ad andare in pezzi, si limiti a interventi placebo?
Probabilmente è così: una grossa percentuale di elettori, quelli magari relativamente al riparo dalla crisi come i pensionati, non si rende conto della situazione e magari crede veramente alla barzelletta di Letta secondo la quale “stiamo incominciando a uscire dalla crisi”.
In questa situazione anomala, al limite del paradossale, i sondaggi (ad esempio quello fatto da SWG a inizio agosto) danno la “coalizione” (*1) di destra al 37.8%, quella di sinistra al 32.3% e il M5S arrancare sotto il 20%.
Il dato forse più appariscente è il distacco dato dal PDL al PD (per semplicità mi riferisco direttamente a questi partiti piuttosto che alle loro “coalizioni”) di oltre 5 punti.
Non ne sono stupito: da una parte il PDL è riuscito a ottenere la sospensione dell'IMU e dell'aumento dell'IVA e dall'altra c'è stata l'improvvida sentenza di condanna a Berlusconi.
Sulla prima di queste cause credo che ci sia poco da dire e che tutti ne siano consapevoli. Sulla seconda è invece opportuno aggiungere qualche parola.
È dal giorno della sentenza che io dico e ridico a mio padre che questa avrebbe favorito il PDL ma apparentemente è uno sforzo inane fare capire a chi odia, non ci sono altri termini, Berlusconi che non è obiettivo nei suoi confronti. Non mi è riuscito fargli capire che i sostenitori di Berlusconi sono stati ricompattati, e forse motivati, da una sentenza da loro percepita come ingiusta e assolutamente politica. Inutile ricordargli il livello democratico dei paesi nei quali il capo dell'opposizione è finito in carcere. Inutile spiegargli che, per convincere i sostenitori del leader di un grande partito, che raccoglie i consensi di un numero variabile fra 1/4 e 1/3 degli italiani, le prove devono essere assolutamente schiaccianti e i giudici al di sopra di ogni sospetto: invece, anche senza considerare i precedenti accanimenti processuali, non è passata una settimana (*2) dalla condanna che un'intervista pubblicata dal Mattino metta seri dubbi sull'imparzialità del giudice Esposito...
Ora che l'evidenza dei numeri mi dà ragione so già cosa mi risponderà: “gli italiani che votano il PDL sono proprio grulli”. Inutile spiegargli che chi vota PD è di poco, forse, meglio...
E il M5S?
Come ho già spiegato in Destino del M5S tale movimento paga un risultato gonfiato, più di quanto sospettavano i suoi attivisti, dal voto di protesta. Paga l'opposizione totale e compatta di tutti i media tradizionali che ne evidenziano ogni più piccolo errore e tacciono su ogni successo o attività lodevole.
Il M5S paga inoltre la sua inesperienza politica, ovvero il non essere riuscito a spiegare agli italiani, inclusi molti dei suoi stessi simpatizzanti, l'inutilità di ogni accordo col PD: i suoi attivisti ne sono tutti consapevoli ma non si può prescindere dal resto degli italiani.
Soprattutto non va dimenticata la temporanea tregua fiscale di cui PD e, soprattutto, PDL si dividono il merito spacciandola addirittura per ripresa economica...
A queste vecchie considerazioni aggiungo un nuovo elemento, un secondo grave errore politico: da tempo l'avevo intuito e seguito con preoccupazione ma solo adesso sono pienamente convinto che si tratti effettivamente di un errore.
Grillo, durante la campagna elettorale per le politiche, aveva accuratamente descritto il M5S come un partito “laico” nel senso che non è né di destra né di sinistra ma che è pronto a riconoscere e appoggiare le buone idee da qualunque parte vengano. Evidentemente era stato piuttosto convincente perché, secondo un vecchio sondaggio, il 20% degli elettori del M5S proveniva da una non meglio specificata area di “destra”. Faccio presente che questo 20%, rispetto al 30% ottenuto alle nazionali, equivaleva a un bel 6%.
Però molte dichiarazioni ufficiali (alle quali, con profonda astuzia, i soliti media hanno dato ampio risalto), da quando il M5S è entrato in parlamento, sono state contro la persona di Berlusconi: ecco, temo che in questo senso il M5S si sia schiacciato troppo su posizioni di estrema sinistra, col risultato di perdere la maggior parte dei consensi del proprio elettorato di destra. In altre parole il M5S ha fatto l'errore di attaccare Berlusconi non sul piano politico evidenziando cioè tutti gli errori politici (eppure sarebbero stati molti!), ma sul piano personale...
Ricordo chiaramente la chiusura dello tsunami tour a Roma dello scorso febbraio. In particolare Grillo che gridava che il PD era peggio del PDL perché, ipocritamente, fingeva di esserne più onesto...
Non so quanti voti dell'ultim'ora portò ma sono sicuro che adesso tali voti sono andati persi e che non sarà facile riguadagnarli.
Paradossalmente, se Renzi prenderà la guida del PD, rischiamo di ritrovarci in una situazione dove il M5S prenderà voti alla sinistra del PD e questi, a sua volta, li prenderà alla sinistra del PDL!
Ma nel dare e avere chi ci guadagnerà sarà Renzi perché, lo sanno tutti, per ottenere il più ampio consenso possibile, bisogna stare al centro mentre il M5S sta scivolando sempre più a sinistra.
Infatti uno dei pochi vantaggi ottenuti dal PD, grazie all'accordo di governo con il PDL, è che adesso viene percepito come più “moderato” rispetto al M5S. L'elettore medio, volendo ordinare i principali partiti da destra a sinistra, li metterebbe in questo ordine: PDL, PD, M5S e SEL.
Nel complesso rimango comunque ottimista sul futuro del M5S: come spiegai in Destino del M5S il successo di questo movimento risiede nella sostanziale incapacità dei partiti tradizionali di affrontare questa devastante crisi economica.
Siccome la crisi è destinata ad accentuarsi, grazie ai provvedimenti controproducenti di Monti e all'indolenza di Letta, è inevitabile che il M5S recuperi consensi: sfortunatamente questo avverrà a spese dell'Italia ovvero quando ci saranno nuove tasse e nuove, forti, tensioni sociali.
Un attivista del M5S mi ha suggerito che probabilmente il governo, ben conscio di questo pericolo, farà di tutto per evitare l'aumento delle tasse magari facendo pesanti dismissioni dei propri (in verità degli italiani) beni, “regalando” ad esempio parte dell'ENI alla Germania o con misure analoghe...
Certamente è possibile: PDL e PD hanno già dimostrato di essere interessati solamente alla conservazione del proprio potere piuttosto che al bene dell'Italia. Ma anche così facendo la resa dei conti verrà solo posticipata. Per salvare l'Italia occorrerebbero misure strutturali che però andrebbero a intaccare proprio i privilegi di quell'elettorato che è la spina dorsale di PD e PDL e che prospera grazie ai vantaggi che questa classe politica gli fornisce. Però, in mancanza di tali interventi, la situazione italiana è destinata a deteriorarsi ulteriormente.
In conclusione sembra inevitabile, come già scrissi esattamente un anno fa in Nave Italia, dover toccare il fondo dell'oceano prima di iniziare a risalire in superficie...
Nota (*1): mi fa ridere parlare di coalizioni di sinistra e di destra quando queste, già un mese dopo le elezioni, si erano smembrate: mi riferisco alla Lega Nord e a SEL. In pratica lo scopo di queste coalizioni è solo quello di vincere il premio di maggioranza...
Nota (*2): in realtà non ricordo l'intervallo di tempo esatto ma mi è parso molto breve!
domenica 25 agosto 2013
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