Volevo esercitarmi con la chitarra ma per colpa di Letta non potrò farlo: ho infatti deciso di scrivere un pezzo sull'odierno DL contro il “femminicidio” (*1). Spero che i miei lettori mi siano grati per questo sacrificio....
L'articolo di riferimento è il seguente: Approvato DL contro il femminicidio. Premetto che ho provato a cercare il testo del DL ma non ci sono riuscito, quindi mi limiterò a riflessioni basate sul poco che è spiegato nell'articolo.
Le mie osservazioni sono due: una morale e l'altra politica.
Cominciamo da quella morale.
Se si parte dal principio che uomo e donna sono uguali allora la specificità del femminicidio non ha senso. Perché dovrebbe essere un'aggravante uccidere una donna piuttosto che un uomo?
È un controsenso avallato da un governo senza cervello che cerca consenso a basso costo: l'opinione pubblica è a favore di una legge di questo genere e Letta si affretta a farsi pubblicità sui media compiacenti pronti a inneggiare a questo provvedimento.
A mio avviso una legge andava fatta ma avrebbe dovuto tutelare le donne non in quanto genere ma in quanto parte più debole in uno scontro fisico (*2). In questo modo, nel 95% dei casi, si sarebbero comunque tutelate le donne ma, in più, anche gli anziani, i bambini, le persone non autosufficienti nonché i mariti picchiati dalle mogli sollevatrici di pesi! Questo perché la mia soluzione, invece di essere incentrata in modo discriminatorio sul sesso, è basata su un principio più ampio: tutelare il più debole dal più forte.
Invece no: in nome dell'uguaglianza dei sessi si fa una legge che discrimina fra i sessi...
E ora quella politica.
Questo provvedimento sul femminicidio non viene da solo ma nasconde dietro di sé una disposizione completamente diversa e che, evidentemente, il Governo preferiva non proporre autonomamente.
Si tratta della "stretta" sui “No TAV”, ovvero contro chi protesta per la linea ad alta velocità che dovrebbe essere costruita in Val d'Aosta.
Personalmente io vedo molti parallelismi fra la costruzione della TAV e l'acquisto degli F35: enorme volume di denaro (inutile aggiungere cosa questo significhi) e utilità più che dubbia: risultato la politica pronta a tutto per difendere questi progetti.
Non voglio però entrare nel merito della diatriba TAV sì, TAV no. Ammettiamo pure che sia un'opera di cui l'Italia ha bisogno e i cui costi siano, in futuro (lontano...), ampiamente compensati dai benefici (*3).
Se è così, se questo è ciò che pensa Letta, perché non ha avuto il coraggio di presentare questo provvedimento da solo, senza nasconderlo dietro a quello sul femminicidio?
Semplicemente perché Letta vuole sfruttare la popolarità del DL sul femminicidio, che riceverà il 95% dell'attenzione dei media, per evitare che ci si soffermi sui passaggi (magari incostituzionali (*4)) del provvedimento contro i dimostranti “No TAV”. Letta non è il primo politico a fare questo giochino: la solita vecchia politica a base di ipocrisia e bassa furbizia resa possibile dalla compiacenza dei media.
Conclusione: ancora una volta Letta non si dimostra all'altezza delle mie bassissime aspettative.
Nota (*1): non potrò esercitarmi dopo aver scritto questo pezzo perché il problema è l'afa: più di tanto col calcolatore acceso in camera non posso stare altrimenti poi la notte ci schianto dal caldo...
Nota (*2): pongo l'accento sullo “scontro fisico” perché è limitatamente a questo ambito che la parte più debole va tutelata. Il marito che spara alla moglie andrebbe giudicato come la moglie che spara al marito perché la pistola, come insegnava Hobbes, annulla la differenza di forza fisica.
Nota (*3): in realtà credo che sia vero il contrario...
Nota (*4): per questo volevo leggere il testo originale del DL per valutare con cognizione di causa: al momento la mia è un'illazione.
giovedì 8 agosto 2013
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