Nel pezzo Conosci te stesso spiegavo che ero impaziente di proseguire con la terza lezione di psicosociologia perché speravo di avere una qualche rivelazione su me stesso.
In effetti ho poi terminato la terza lezione (adesso sono a metà della quarta) ma più che rivelazioni ho ottenuto solo conferme.
Il primo dei capitoli “interessanti” era quello sul Conformismo: ovvero come il singolo si senta spinto dal gruppo ad adeguarsi alle idee della maggioranza.
L'esperimento che prova questa questa reazione psicologica è semplice ed efficace (no: non provo neanche a descriverlo! Guardate i video!) e mostra come ben il 60% delle persone cedano alla pressione della maggioranza e come quelli che resistano lo facciano con estremo sforzo.
Ovviamente non posso averne la riprova ma credo che la mia reazione sarebbe stata estremamente divertita: ovvero conformismo zero...
In effetti, secondo il testo, uno dei fattori che spinge a conformarsi alla maggioranza è il dubbio di essere noi in errore e di fare la figura degli stupidi. Quando sono sicuro di qualcosa raramente ho questo dubbio perché ho la massima fiducia nel mio giudizio e, del resto, questo è compatibile con l'alta stima che ho di me stesso.
Altro capitolo “interessante” era quello sull'obbedienza. Anche qui, non potendo replicare l'esperimento, non ne ho la riprova ma credo che il mio livello di obbedienza sia molto basso.
Del resto la mia autostima (nel senso di fiducia nel mio giudizio) è tale che accetto con sospetto l'opinione dell'autorità in materia. Ricordo che, per qualche motivo, i miei professori all'università erano irritati e sorpresi da questo mio atteggiamento: qualcosa tipo: un teorema è valido solo quando lo capisco io! E questa mia caratteristica si sposa bene con una certa paranoia che mi fa sospettare, ad esempio, di tutte le notizie che leggo sui giornali, delle quali cerco sempre di individuare il cui prodest. Potrei fare altri esempi ma credo di aver già reso l'idea.
Quando un'autorità mi dà un ordine valuto se sono d'accordo e, se non lo sono, considero i pro e contro del disubbidire e agisco di conseguenza.
Infine c'era la “spersonalizzazione” (forse il termine inglese deindividuation andrebbe tradotto diversamente, non so...) cioè un fenomeno che porta all'allentamento delle inibizioni individuali.
Come al solito anche in questo caso non ho la riprova della correttezza mia autovalutazione ma credo che ne sarei poco influenzato. Infatti uno degli elementi determinanti nella spersonalizzazione è quello di uniformarsi al comportamento del gruppo: come ho già spiegato sono da sempre (o quasi, v. KGB le Origini: l'Anticonformista) particolarmente refrattario ad uniformarmi alla maggioranza...
In definitiva non ho scoperto niente di nuovo su me stesso: ho solo avuto la conferma (sempre ricordando che si tratta di una mia autovalutazione...) che sotto questi aspetti il mio comportamento si discosta molto dal normale.
Sfortunatamente il corso è troppo superficiale e non si sofferma minimamente ad analizzare le caratteristiche psicologiche, che sarebbero state per me le informazioni più interessanti, di chi è più refrattario ai condizionamenti della maggioranza ma si limita a illustrare il comportamento dell'uomo “medio”.
Conclusione: aspettativa delusa, un classico...
sabato 31 agosto 2013
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