Qualche giorno fa stavo per scrivere un breve corto su Andreotti ma poi ho lasciato perdere perché non mi sembrava abbastanza significativo. L'idea sarebbe stata qualcosa di questo genere:
“Un losco figuro muore e un losco Presidente gli rende omaggio”.
Il losco Presidente era ovviamente Napolitano che, a onor del vero, avevo apprezzato quando aveva detto che sarà la storia a giudicare Andreotti, ma che poi, a mio avviso contraddittoriamente, era andato comunque a rendergli omaggio.
E poi, comunque, non era stato solo Napolitano a recarsi a visitare la camera ardente ma tutta una lunga serie di politici. Insomma mi sembrava fuorviante puntare il dito verso il solo Napolitano e così non ne avevo fatto di niente.
Questo per dire che, anche se non ne avevo scritto, avevo comunque riflettuto sul significato della figura di Andreotti.
Ieri sera ho poi visto la telecronaca della partita di calcio Siena-Fiorentina che è iniziata con un minuto di raccoglimento per la scomparsa del senatore a vita.
Come già era successo il giorno prima a Roma i fischi sono stati assordanti e, anche se la regia ne ha prontamente abbassato l'audio, questi sono rimasti evidentissimi.
Così il telecronista non si è potuto esimere dal commentarli e, con un misto di sdegno e stupore, ha detto qualcosa di questo tenore (riassumo a memoria): «Questi fischi, così come quelli di ieri a Roma, sono una vergogna, una mancanza di rispetto e di civiltà».
Ecco, in questa affermazione (*1) io vi leggo tutto il servilismo verso il potere dei media italiani. Anche se un giornalista sportivo dovrebbe essere in teoria più indipendente dal potere, risulta però evidente dal suo commento come ritenga tutte le parole che piovano dall'alto (presidenti di società di calcio, dirigenti FIGC e altri papaveri) come vangelo mentre gli umori della folla, dei cittadini, e in questo caso dei tifosi, non meritevoli di altrettanto rispetto.
Infatti i fischi al minuto di silenzio non sono stati “una manifestazione di ignoranza” bensì un chiarissimo giudizio politico.
È vero che sarà la storia a giudicare Andreotti ma il cittadino comune ha già maturato un'idea molto chiara su di lui. Ed è notevole che tale idea si discosti completamente da quella del mondo della politica (con l'eccezione compatta del M5S e di qualche voce isolata di politici di altri schieramenti).
Personalmente vedo Andreotti come il simbolo di quella cattiva politica, senza scrupoli e interamente dedicata alla conservazione del potere fine a sé stesso, che è poi degenerata nella cosiddetta casta attuale.
Io credo che la maggior parte delle persone comuni, sebbene con sfumature diverse, la pensino come me: eppure il vecchio mondo della politica è talmente distante dai semplici cittadini che, nel tentativo di celebrare sé stesso, imponendo il minuto di silenzio su tutti i campi di calcio, ha finito per segnare l'ennesimo autogol...
Conclusione: come ho già scritto altrove leggo in tutti questi segnali il sintomo di un Italia che sta cambiando. Un Italia che non accetta più passivamente le ipocrisie imposte dall'alto ma che è anzi pronta a manifestare apertamente il proprio dissenso. Ancora una volta ritengo che all'origine di questa maturazione ci sia il successo elettorale del M5S (che, in questo caso indirettamente, sta facendo capire ai cittadini la propria forza e soprattutto sta dando loro speranza in un cambiamento) e l'inasprirsi della crisi che sta determinando “un'inversione morale” (v. Deriva morale).
Breve fuori tema: adesso la vecchia politica sta cercando freneticamente di rimettersi al passo con le aspettative popolari. Ovviamente per prima cosa ha proposto dei cambiamenti simbolici, come i presidenti dei due rami del parlamento e un governo giovane anagraficamente (ma vecchio dentro), mentre adesso il governo Letta propone un cambiamento più significativo come quello di tagliare lo stipendio dei parlamentari (vedremo poi con quanto successo!). Ma tutte queste misure, invece di soddisfare la piazza, ne confermano, e alla fin fine ne esaltano, lo sdegno perché la gente va a pensare “Ah! Solo adesso che il M5S vi fa paura iniziate a fare queste cose: ma allora avevamo ragione anche prima a pensare che siete una casta di incompetenti!”.
Insomma vi vedo il classico “troppo poco e troppo tardi” che invece di aiutare i vecchi partiti a riguadagnare consenso si ritorcerà contro di essi...
Nota (*1): che lo ripeto ho riportato a memoria e quindi le parole potrebbero essere state anche molto diverse!
giovedì 9 maggio 2013
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