Oggi ho l'imbarazzo della scelta su cosa scrivere: ci sarebbe da parlare del nuovo governo Letta (da tempo mi fa prudere le dita), del PIL e dello spread, di una cena con amici e della Boldrini...
Siccome sono un cavaliere mi tocca la Boldrini: sigh...
Quando la presidente della Camera fu eletta (insieme a Grasso al Senato) si gridò al miracolo, al ricambio generazionale, etc...
Io feci notare che gran parte del merito di queste novità era, indirettamente, del M5S: il PD nel tentativo di mostrare di stare al suo passo aveva tentato questa operazione di facciata che sul momento, se ben ricordo, aveva riscosso un certo successo.
Prudentemente, non conoscendo Grasso e la Boldrini, evitai di sbilanciarmi (*1) in giudizi frettolosi: ero convinto che il tempo avrebbe dimostrato di che pasta sono fatti...
Già durante l'elezione del “nuovo” presidente della repubblica ho potuto farmene una prima idea vedendo la Boldrini e Grasso all'opera: Grasso, sempre con l'aria di volersi appisolare, pareva più che soddisfatto nel recitare la parte del comprimario facendo passare stancamente le schede da una mano all'altra senza nemmeno guardarle; la Boldrini invece era tutta impettita e traboccante albagia nel suo ruolo istituzionale, con voce stentorea da professoressa antipatica, leggeva i nomi sulle varie schede: anche attraverso il televisore riuscivo a sentirne la puzza sotto il naso...
Insomma, grazie all'elezione del presidente della Repubblica mi ero reso conto che, a livello umano, la Boldrini mi stava molto antipatica ma ancora, dal punto di vista politico, non avevo niente da dire...
Ma la Boldrini, forse perché sentiva già la mancanza delle telecamere puntate su di sé, ha pensato bene di venirmi incontro e riempire questo vuoto.
E cosa dire per far parlare di sé?
Va a suggerire l'unica legge della quale NON c'è assolutamente alcun bisogno: qualche nuova norma per imbavagliare ancora di più internet e togliere ai cittadini la libertà di esprimersi liberamente.
La scusa stavolta non è il diritto d'autore, il terrorismo internazionale o il crimine in genere: non ce n'è bisogno. L'ego della Boldrini è talmente smisurato che, qualsiasi attacco a esso, è sufficiente (almeno secondo lei) per invocare una legge che zittisca chi osa sfiorarlo...
Non ho letto le “minacce” e le ingiurie a cui la Boldrini fa riferimento: sono sicuro che sono molto fantasiose e colorite. Ma cosa dovrebbero dire allora Berlusconi, Monti o Bersani? Sono sicuro che almeno sul primo di questi tre signori circolano in un anno, solo su FB e simili, molte più offese di quante ne raccoglierà la Boldrini in tutta la sua vita!
La Boldrini dovrebbe rendersi conto di non essere una persona comune ma un personaggio pubblico, anzi un politico e anzi la presidente della Camera! Come tale non ci sono solo gli onori, che dal suo atteggiamento mi pare di capire lei gradisca molto, ma anche gli oneri: fra questi oneri c'è anche quello di essere criticata, vuoi duramente, vuoi coloritamente, vuoi esageratamente, vuoi oltre il buon gusto da chi non condivide il suo modo di fare.
Se alla Boldrini questo non sta bene allora ha due possibilità: smettere di far politica oppure cambiare atteggiamento.
Conclusione: gli attacchi verbali ai politici sono normali. Anzi sono talmente normali che nessun politico si era mai sognato di proporre una legge per proteggersi dagli insulti.
Il fatto che la Boldrini non abbia esitato a farlo la dice lunga sull'alta opinione che ha di sé: una spanna sopra gli altri parlamentari e un abisso rispetto ai semplici cittadini che invece di osare attaccarla, al massimo, dovrebbero limitarsi a ringraziarla per la sua esistenza abbassando umilmente gli occhi a terra...
Nota (*1): in verità ho provato a ricercare questo mio parere ma non mi è riuscito trovarlo! Ci sono due possibilità: o non l'ho trovato perché non l'ho cercato abbastanza oppure l'ho pensato ma non l'ho scritto...
venerdì 3 maggio 2013
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