A fine settembre scrissi il pezzo Cruscate dove descrissi la mia esperienza, o meglio, il mio impatto visto che l'avevo scoperto solo da pochi giorni, con il forum sulla lingua italiana chiamato, appunto,Cruscate.
Da allora ho frequentato tale sito piuttosto assiduamente leggendo con vario interesse tutti i nuovi interventi pubblicati.
Sicuramente mi capita spesso di scoprire notizie interessanti sulla lingua e il suo uso però, ciò che mi ha veramente colpito e appassionato, è la crociata contro i forestierismi, ovvero i termini stranieri usati sempre più frequentemente al posto dei sinonimi italiani.
La posizione del forum è estremamente intransigente e non tollera praticamente nessun forestierismo: a chi scappa un computer, link o email viene subito ripreso e corretto (con calcolatore, collegamento e posta elettronica).
Forse questa rigidità è eccessiva visto che alcuni traducenti italiani sono decisamente pesanti (tipo “posta elettronica” in luogo di “email”) ma, da quando mi sono sensibilizzato al problema, mi rendo conto che il 99% dei siti, giornali e telegiornali esagera nella direzione opposta.
Spesso, apparentemente senza alcun motivo concreto, si opta per il termine inglese, al rischio di non farsi capire da tutti, anche quando esiste un traducente italiano più che adeguato.
Mi riferisco a eccessi del tipo player invece che “giocatore” o pretty invece che “carino”: parole insomma che hanno un corrispettivo italiano affermato, diretto e non ambiguo e dove realmente non ci sono motivi per preferire la parola straniera...
Sul forum a volte viene data la colpa ai giornalisti, altre volte alla politica oppure alle istituzioni linguistiche del nostro paese come l'Accademia della Crusca...
A mio avviso c'è del vero in tutte queste ragioni ma credo che, soprattutto, manchi la consapevolezza del problema: ci stiamo talmente abituando ai forestierismi che non notiamo più il loro abuso.
Almeno per me è stato così: solo da quando frequento Cruscate ho iniziato a far caso alla marea di parole straniere che si leggono su internet o si ascoltano alla televisione...
Per cambiare la situazione il singolo può fare ben poco: il linguaggio è una convenzione e bisogna essere tutti d'accordo per cambiarlo ma anche perché, come ho scritto, il problema ancora non è avvertito come tale.
Da parte mia, già da qualche settimana, ho iniziato a ridurre sensibilmente i forestierismi (comunque per i dettagli rimando al prossimo Bloggultime) e, se dovrò usarli, li evidenzierò in corsivo: non servirà a nulla ma almeno avrò la coscienza tranquilla!
Conclusione: ho scritto un pezzo totalmente diverso da quello che avevo in mente! Volevo pubblicare il resoconto di una ricerca che ho fatto sull'uso dei forestierismi dal 1970 al 2005 ma ho divagato troppo con la mia premessa: sarà per la prossima volta!
mercoledì 5 dicembre 2012
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