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domenica 23 dicembre 2012

Altra ipocrisia

Volevo scrivere d'altro (di due cose che odio: la revisione dell'auto e il controllo della caldaia) ma il solito articolo del Corriere.it è riuscito a trasmettermi una scarica d'irritazione tale da farmi cambiare idea.
L'articolo è Gli argomenti del capo dello Stato dove viene ricostruito, non so con quale accuratezza, l'ultimo colloquio fra Monti e il giovane Presidente 87enne della Repubblica Italiana.

Il passaggio che mi ha irritato è questo:
«...i sondaggisti hanno cominciato a saggiarne [di Monti] il peso elettorale, che oscilla intorno al 15 per cento. Non oltre, a quanto pare.
Gli basta rappresentare una simile quota di cittadini? È l'interrogativo che si è posto, e che gli ha posto, il capo dello Stato. Può, con un seguito del genere, intestarsi la missione che ritiene necessaria per riequilibrare i sacrifici e far ripartire la crescita dell'Italia? Insomma, come potrebbe ricavarsi davvero un ruolo significativo, se alla verifica del voto le sue prospettive si fermassero a quel debole punteggio?
»

Si tratta di domande retoriche e la loro risposta è "no".
In altre parole il passaggio dice: se Monti “scendesse in campo” il suo partito/movimento otterrebbe circa il 15% dei voti. Napolitano si chiede se, avendo alle spalle una legittimazione così esigua, potrebbe poi porsi a capo di una coalizione per continuare la propria missione di “salvare” l'Italia.
Nel prosieguo dell'articolo gli viene consigliato di non prendere posizioni precise, di non schierarsi, per rimanere “neutrale”...

Possibile che non si veda l'ipocrisia di questa affermazione?
Cioè, che non la veda il nostro Presidente non mi stupisce: è un politico, così abituato al cinismo e all'ipocrisia della politica da non rendersi conto di quanto le proprie parole siano contraddittorie e ipocrite. E il giornalista che ha redatto questo articolo? Anch'egli è talmente assuefatto al linguaggio politico da aver sospeso la propria capacità di giudizio? Probabilmente sì...
Ma gli italiani? Possibile che ai lettori del Corriere.it non sia rimasta una stilla di buon senso sufficiente a individuare immediatamente l'ipocrisia insita in quelle parole?

Bo... magari è colpa dell'ottimo corso Think again (consigliato a tutti) che ha esaltato la mia capacità di analizzare le argomentazioni contenute nelle frasi...

Comunque la contraddizione nelle parole del Presidente, spiegabile solo con estrema ipocrisia, mi appare evidente.

In pratica si ammonisce Monti a non rendere palese la propria impopolarità presentandosi in prima persona alle elezioni. La motivazione è che sarebbe poi estremamente difficile giustificare al rimanente 85% degli italiani (votanti) le sue scelte, a dir poco impopolari, se dovesse comunque diventare capo di un secondo governo tecnico.
Il Presidente riconosce cioè che Monti ha un grosso problema di legittimità, non per nulla io gli aggiungo spesso l'appellativo di “non-eletto”, ma invece di arrivare alla logica conclusione, ovvero che ha e avrebbe l'autorità legale ma non legittima/morale di imporre i suoi provvedimenti (e quindi, secondo me, non dovrebbe farlo!), finisce consigliando di non palesare il suo scarso seguito.
Con logica completamente antidemocratica il Presidente della Repubblica sembra dire che è meglio che Monti non abbia nessuna legittimità piuttosto che l'esigua legittimità datagli dal 15% dei votanti.
Parlo di logica antidemocratica perché, almeno a parole, la democrazia dovrebbe cercare di concretizzare, in maniera seppur imperfetta, la volontà della maggioranza del popolo mentre in pratica, il consiglio di Napolitano, suggerisce a Monti la maniera migliore per, una volta ancora a capo del governo, andare contro al volere popolare.

Da cosa deriva questo apparente disprezzo della meccanica democratica da parte del Presidente? Secondo me rispecchia, dalla parte politica, la mancanza di mentalità democratica degli italiani (vedi i miei numerosi interventi col marcatore “Democrazia”): gli italiani votano ignorando la logica della democrazia, ad esempio non esaminando accuratamente i programmi elettorali, e i politici se ne approfittano cinicamente, ad esempio proponendo dei programmi elettorali superficiali e con numerosi punti semplicemente irrealizzabili...

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