Oggi, terminata l'ultima lezione di chitarra dell'anno, quando sono tornato alla macchina e ho provato ad aprirne lo sportello con il telecomando, ho sentito un rumore strano...
Sul momento non mi sono preoccupato, perché comunque la portiera del guidatore si era aperta, poi però, quando ho provato a mettere in moto, mi sono reso conto che la batteria era scarica.
Per altri motivi sospetto che la batteria avesse già una bassa carica e che mi siano state fatali le luci rimaste accese per oltre un'ora: fatto sta che il motorino di avviamento non ci provava nemmeno a funzionare.
Così mi sono trovato in una situazione piuttosto imbarazzante: erano circa le 13:00 e non conoscevo nessuno nei paraggi (*1) che potesse prestarmi dei cavi e inoltre, solo a sera, avrei potuto ricevere l'aiuto dei famigliari.
Ho stimato che ci fossero circa 11-13 chilometri per tornare a casa: un po' al limite per tornare a piedi soprattutto considerando che gran parte del percorso è costituito da una statale molto trafficata e senza marciapiede. Ho deciso così di raggiungere il benzinaio alle porte del paese. L'idea era di chiedere un passaggio fino a una rotonda dove, in pratica, inizia la stradina che porta fino a casa mia.
Questo piano mi sembrava migliore che fare l'autostop lungo la strada perché avrei potuto parlare direttamente con i potenziali soccorritori invece di mostrare solo il pollice alle macchine che mi sfrecciavano accanto...
Col senno di poi penso che l'idea fosse buona ma l'ora completamente inadatta...
Sono arrivato al benzinaio, chitarra in spalla, in 25 minuti (mi sono cronometrato) e ho scartato la prima macchina in partenza perché i due uomini a bordo non mi piacevano. Poi per almeno 10-15 minuti non è passato più nessuno: e io che quando vado a farvi benzina ci trovo sempre la fila!
Così, quando è arrivata la macchina successiva, sono stato subito meno schizzinoso e nonostante fosse scalcinata e il suo conduttore piuttosto equivoco non ho esitato a chiedere: sfortunatamente il ragazzo lavorava in paese e tornava subito indietro (ovviamente io mi rivolgevo solo alle macchine che, visto da dove arrivavano, sembravano dover proseguire nella mia direzione). Idem poco dopo per un ragazzo extracomunitario con un furgoncino. Poi è arrivato un signore con una station wagon blu: anche lui doveva tornare indietro per andare a prendere la figlia alla stazione ferroviaria. Lui però sembrava molto dispiaciuto per non potermi aiutare e si è scusato a lungo.
Poi ho adocchiato un tizio strano, volto scavato e gran barba e capelli grigi, che usciva dal bar dell'autostazione: vista la scarsità di macchine avevo deciso di tenere d'occhio anche le macchine in partenza dal parcheggio per aumentare le mie possibilità. Nulla da fare però, anche lui andava verso il paese. Dopo un altro quarto d'ora è arrivata un'utilitaria con un signore di mezz'età a bordo ma anche lui solita storia: doveva tornare verso il paese. Così, ormai sfiduciato, ho ringraziato e mi sono rimesso a scrutare la strada. Dopo qualche secondo però il tizio ci ha ripensato e mi ha detto che “più che tardi non si può fare” e così mi ha preso a bordo. Nel brevissimo tragitto (io pensavo che fossero almeno 7-8 chilometri di statale, ma poi su Google ho verificato che erano forse la metà) mi ha elargito un altro paio di perle di saggezza (l'altra che ricordo è “non tutti i giorni nascono bene” o qualcosa di simile), mi ha parlato di figlia, asilo, ufficio e ospedale ma mi ha portato fino all'inizio della mia strada: ancora 3.5 chilometri da fare a piedi ma senza traffico e in mezzo al bosco e ai campi...
In mezz'ora circa sono arrivato a casa e ho fermato il cronometro su 1 ora e 25 minuti.
Ricontrollando su Google ho scoperto che il tragitto era molto più corto di quanto pensassi è che probabilmente avrei fatto prima a farlo interamente a piedi anche se, come ho detto, la strada statale è relativamente pericolosa: stretta e con il limite di 70Km/h.
In conclusione un'esperienza interessante: inizialmente ero in imbarazzo a rivolgermi a degli sconosciuti per chiedere un passaggio ma poi ho trovato la cosa quasi divertente...
Speriamo solo che stasera la macchina riparta senza troppi patemi e che non sia invece un problema all'impianto elettrico!
Nota (*1): in realtà avrei potuto magari rivolgermi al mio maestro di chitarra ma odio dover chiedere aiuto a conoscenti per risolvere i miei problemi: non mi piace sentirmi in debito...
L'esempio di Benjamin Franklin
2 ore fa
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