Tipicamente, anche le persone più pratiche e meno astratte, almeno in alcuni momenti della loro vita, si sono domandate quale sia la natura dell'amore.
Insomma, chiedersi cosa sia l'amore, è uno sport nel quale tutti, inevitabilmente, si sono cimentati.
Eppure, straordinariamente, ogni persona giunge a conclusioni diverse. La domanda su cosa sia l'essenza dell'amore, è così intrinseca alla natura dell'uomo, che sembra essere nata insieme ad esso. Attraverso i secoli, tale questione, ci ha accompagnato e filosofi, poeti, scrittori ma anche generali e imperatori, ci hanno lasciato la propria opinione.
Con questo mio post mi accingo a fare chiarezza e a mettere la parole "fine" alla plurimillenaria domanda: qual è la natura dell'amore?
Leggete il seguente post e lo scoprirete.
Iniziai a meditare su questo argomento quando avevo sui dodici-tredici anni (non ricordo di preciso). All'epoca stabilii che l'intima essenza dell'amore è la
comprensione.
Negli anni successivi continuai le mie riflessioni su questo argomento e, sistematicamente, misi alla prova la mia teoria con le diverse esperienze di cui venivo a conoscenza.
Mi resi conto che la mia definizione non era del tutto soddisfacente e, anzi, per alcune coppie pareva totalmente inadeguata.
Non ricordo esattamente quando, direi intorno ai 18-20 anni, ma, lentamente, elaborai una teoria più complessa.
Mi resi conto che la mia equivalenza, amore=comprensione, era troppo soggettiva. La mia teoria si era basata su due elementi: sulle difficoltà del matrimonio dei miei genitori, dove avevo diagnosticato un difetto di comprensione e, come ho accennato nei vari post della serie "KGB le Origini", sul mio desiderio di essere compreso.
Insomma, la mia teoria iniziale, era stata basata su poche esperienze personali poi, erroneamente, generalizzate.
Col tempo mi resi conto di un importante elemento istintivo dell'uomo, basato su un certo egoismo di fondo ma parimenti comprensibilissimo, ovvero il
cercare e desiderare ciò di cui ha più bisogno.
Mi resi conto che, l'essenza dell'amore, non era qualcosa di universale ma variava, da persona a persona, in base alle necessità delle stesse.
Da questa nuova ipotesi di partenza rielaborai la mia teoria sull'amore che, con piccole modifiche, è la stessa che attualmente sostengo.
Secondo questa mia più recente teoria, l'amore, può essere visto come un baratto fra due individui: cosa ci dà il nostro partner (di positivo e di negativo) e cosa noi siamo disposti a dare in cambio (di positivo e di negativo). In una relazione che funziona, entrambi gli individui, sono soddisfatti dallo scambio.
Ad esempio, una donna insicura cercherà nel proprio partner una sensazione di protezione oppure, un uomo egoista, cercherà una donna generosa, etc...
Probabilmente, la maggior parte delle persone, non sono nemmeno consapevoli di quello che ricevono e di quello che danno in cambio. L'importante è che lo scambio lasci, entrambi i partner, mutualmente soddisfatti.
Inoltre bisogna tenere presente che, in questo "commercio" fra partner, non si scambiano solo valori "positivi" per il proprio compagno ma anche "negativi". Mi spiego meglio, torniamo alla nostra coppia esemplare con l'uomo, protettivo ed egoista, e la donna, insicura e generosa: entrambi gli individui non saranno definiti solamente dalle due caratteristiche elencate ma avranno altri pregi e difetti. I pregi, sono i valori positivi, mentre, i difetti, sono i valori negativi. Inoltre è utile tenere presente che, la percezione di positivo o negativo, dipende dal punto di vista del compagno e, a volte, una caratteristica generalmente considerata negativa (Es. estrema gelosia) potrebbe essere apprezzata dal partner...
Il concetto fondamentale è che i partner, nella loro relazione, non si scambiano solo i pregi (fra i quali spiccano quelli così apprezzati dal compagno) ma anche difetti. Generalmente, nelle coppie che funzionano, il peso dei valori negativi scambiati è trascurabile rispetto ai pregi.
Ad esempio, il "nostro" uomo, potrebbe essere gelosissimo mentre, la "nostra" donna, chiacchierona: però, entrambi questi difetti, sono considerati trascurabili da entrambi i partner perchè, quello che ricevono l'uno dall'altra, è nettamente più importante.
Sembrerebbe quindi che la mia teoria sia negativa in quanto nega che, l'amore, abbia un principio universale comune per tutti. Parzialmente è proprio così! Però è anche vero che, volendo, un elemento comune, l'amore, lo ha comunque: la ricerca nell'altro di ciò di cui si ha più bisogno.
Inoltre da questa teoria derivano un paio di utili corollari:
- È importante essere se stessi
- Nel tempo "ciò di cui abbiamo più bisogno" può cambiare
- Non esiste la "persona speciale"
Vediamo i vari punti in maggior dettaglio:
Essere se stessi: È importante essere se stessi in maniera che, il potenziale partner, si renda conto dei pregi e dei difetti e possa valutare (magari istintivamente) che "il gioco valga la candela". Tipicamente, uno dei potenziali partner, potrebbe fingere di avere qualità che in realtà non possiede (o nascondere difetti!) per far colpo sul compagno. Poi, magari a matrimonio avvenuto, il compagno gli rinfaccia "Prima di sposarti eri così diverso!". Da questo punto di vista le convivenze sono utilissime per smascherare questi "imbrogli".
"ciò di cui abbiamo più bisogno" può cambiare: Può sembrare un'ovvietà ma le sue ripercussioni sono fondamentali. Nella mia teoria infatti, alla base dell'amore, c'è uno scambio fra i partner nei quali l'uno dà all'altra ciò di cui ha più bisogno. Ma cosa succede se uno dei due partner non ha più bisogno di quello che il compagno dà e, invece, volesse/necessitasse qualcosa di diverso? Se il partner non si adatta, o non è in grado di adattarsi, l'amore va in crisi. Ad esempio, cosa potrebbe succedere alla "nostra" coppia (che inizialmente funzionava benissimo) con, uomo protettivo ed egoista e donna insicura e generosa, dopo cinque anni? Magari, dopo cinque anni, è nato un figlio e la donna è maturata e ha trovato un ottimo lavoro. Le conseguenze sono che, gran parte della generosità della signora, adesso è rivolta al figlio e non al marito (che si sente trascurato) e, grazie agli anni in più e al buon lavoro, ella è molto meno insicura di prima (e magari inizia a trovare eccessiva la protettività del marito). In questo caso, entrambi i coniugi, diventano insoddisfatti l'uno dell'altro e il loro matrimonio o relazione, se va avanti, lo fa solo per inerzia: l'amore è già andato altrove...
Come postilla è importante notare che più sono maturi i partner (e quindi meno soggetti a cambiare i loro bisogni) e più probabile che la loro storia duri a lungo.
Persona speciale: per quanto possa sembrarci "strano" il nostro partner non è "speciale": è solo un individuo del quale i pregi e difetti si amalgano esattamente con i nostri. Se entrambe gli individui non sono impegnati (o se almeno sono ricettivi) scattano gli ormoni e si ha la "magia" dell'amore...
Forse, per motivi di spazio, ho sintetizzato e semplificato un po' troppo alcuni aspetti e dettagli della mia teoria ma, spero, di aver dato almeno un'idea di ciò che penso...