Pezzo defatigante oggi: ieri su suggerimento di un amico sono andato in bici a Fiesole che, essendo in collina è in salita rispetto a Firenze.
Eccezionalmente ecco la traccia del percorso (che, per adesso, continuo a divertirmi a fare!):
In rosso l’andata e in verde (in questo caso praticamente uguale) il ritorno. I due quadrati viola è dove mi sono fermato a riprendere fiato. Nella bici ho un doppio cambio: 3 marce davanti e 7 dietro. Avevo iniziato la salita con 2-3 per poi ridurla via via: un cartello per i ciclisti avvertiva che la pendenza media sarebbe stata del 4,5% (numeri a memoria solo indicativi!). Superato il paese di San Domenico ho però notato un nuovo cartello: da qui in poi la salita sarebbe stata del 6,4% e questo mi ha tagliato le gambe. Ho telefonato a casa (avevo promesso di farlo) ed ero al 70% intenzionato a tornare indietro: poi però ho detto, proviamo a mettere la marcia 1-1 e ad andare il più lentamente possibile: magari riesco ad andare ancora un po’ avanti.
Così sono ripartito e per un tratto, dove mi ero distratto a pensare a qualcosa, non mi sono neppure accorto della fatica. Poi però ho visto un nuovo cartello: il chilometro finale era del 7,2% medio…
Qui mi sono rifermato: poi però mi sono detto che un chilometro è corto e che, anche se ripido, sarebbe rimasto tale. Così sono ripartito e sono arrivato in cima: volevo comprare qualcosa da mangiare (avevo preso solo 5 biscotti per colazione) ma era ancora tutto chiuso così sono tornato via poco dopo.
La discesa è andata bene: i freni funzionano…
Ah! curiosamente non ero stanco: in pianura andavo bene. E stamani non sono per nulla indolenzito: ma qui probabilmente c’entra il fatto che dormendo male sviluppo poco l’acido lattico. Non escludo di essere indolenzito domani!
Ma a parte questa stanchezza/non stanchezza fisica oggi volevo scrivere un pezzo più leggero del solito dopo quelli impegnativi del 27 e del 28.
Settimane fa UUiC in un commento (che non ritrovo quindi potrei non ricordare bene) mi scrisse qualcosa tipo che eccedevo nelle citazioni; non sono sicuro ma, forse, aggiungeva che gli davo troppa importanza…
Come spesso accade su alcune idee mi capita di riflettere a lungo: alla fine mi sono posto la domanda chiave “perché mi piace inserire le citazioni”?
Vabbè, a volte è semplicemente più semplice copiare una citazione che cercare di riassumerla con un giro di parole il 99% delle volte meno chiaro dell’originale; poi, soprattutto se sto cercando di illustrare uno specifico libro, la voce diretta dell’autore rende molto di più il “colore” delle idee perché vi traspare anche parte del suo pensare più profondo.
Ma le citazioni a cui si riferiva UUiC (credo!) erano evidentemente altre, quelle che magari “estraggo dal cilindro” e vanno a confermare qualche mia teoria o a integrarla.
Io credo che il motivo principale sia di conferma: quando scopro che, per esempio, Aristotele ha scritto qualcosa di molto simile a quanto da me affermato mi fa piacere.
Attenzione! “conferma” è forse leggermente fuorviante: non è che se scopro che un autore famoso la pensa come me su una particolare questione allora quella è la prova che ho ragione. No! la ritengo solo la prova che la mia idea era ragionevole, non necessariamente corretta, perché anche un grande autore l’ha avuta. Ecco la considero la conferma che l’idea è degna di essere presa in considerazione non che sia corretta al 100%.
Che io non sia succube delle fama degli autori che leggo lo dimostra il fatto che spesso non esito a evidenziare, magari anche su questo ghiribizzo, quando la penso diversamente. Anche quando l’autore mi piace e, in genere, mi trovo d’accordo con lui.
A volte poi mi piace l’eleganza con cui riescono a sintetizzare un concetto che a me richiedeva mezza pagina di frasi faticose e stentate. Qui non ammiro tanto l’idea (che magari anch’io avevo avuto) ma l’estetica e l’efficacia con cui riesce a esprimerla.
Bo, mi sembrava di aver più cose da dire su questo argomento ma al momento non mi viene in mente altro…
Conclusione: «Il successo di tanti libri [e ghiribizzi!] si fonda sull'accordo fra la mediocrità delle idee dell'autore e la mediocrità delle idee del pubblico.» (Nicolas de Chamfort)
L’America in cerca di frontiere
4 ore fa
Per salire a casa dalla stazione ho vari tratti con pendenze del 14% e oltre, ultimo tratto e sentiero secondo me sono prossimi al 20%. Quindi a piedi, anche se riprenderò, ora che l'anca nuova lo consente, col rampichino, nel tempo libero, quando avrò ripreso fiato e muscolatura.
RispondiEliminaUUiC
Notevole! (le hanno impiantato l'anca da 6 milioni di € cibernetica??! :-D )
EliminaLa citazione è come un passo intermedio nella ricorsione, prima o poi bisogna arrivare alla base, al pensiero proprio di una persona.
RispondiEliminaInoltre i pensieri di Vapore Sodo hanno valore in sé e sono quelli che mi interessano maggiormente. A volte saranno simili a quelli di altri pensatori.
UUiC
Non mi ricordavo esattamente cosa mi aveva scritto e quindi sono rimasto sul vago: ho cercato solo di spiegare perché mi piacciano le citazioni...
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