In questi giorni ho continuato a tenermi aggiornato seguendo i video del canale MedCram ma ho perso di vista la situazione italiana. Del resto in questi mesi non ho trovato una fonte di informazione soddisfacente: le veline di Stato non mi interessano, la retorica non mi interessa e i dati veri e propri sono ben nascosti, confusi e frammentari.
Come ho scritto nel precedente Pessimismo NON mi pare che ci si stia muovendo bene in questa nuova fase: essenzialmente manca la responsabilizzazione del cittadino (sano o malato per DPCM) e gli strumenti (facilità di fare il tampone anche con pochi sintomi) per aiutarlo nelle sue scelte. Prima eravamo tutti malati per DPCM ora siamo tutti sani sempre per decreto: ovviamente la situazione non era così né un mese fa né adesso.
Come spiegato l’unica speranza che la malattia non riprenda a diffondersi sono le mascherine dato che il distanziamento sociale e il bel tempo non dovrebbero influire più di tanto.
Ma per prendere buone decisioni, o almeno per provarci, bisognerebbe conoscere almeno quanto il covid-19 sia stato ed è diffuso nella popolazione: ovvero una ricerca epidemiologica con l’analisi degli anticorpi (per sapere anche chi ha avuto la malattia ed è guarito). Mi era parso di aver capito che una ricerca di tal genere fosse iniziata il 4 maggio ma non ne ho saputo più nulla: ho controllato rapidamente in rete ma non ho trovato notizie anche se, non avendo seguito la cronaca italiana, potrebbe essermi sfuggita…
Ma veniamo agli aggiornamenti di MedCram: cercherò di essere più sintetico del solito dato che l’interesse per informazioni “vecchie” non sarà altissimo.
5 Maggio
- Come spiegato nel precedente aggiornamento l’autore si è convinto che il covid-19 sia una malattia dell’endotelio (l’insieme dei vasi sanguigni) più che dell’apparato respiratorio: il virus sfrutta i polmoni per trasmettersi da persona a persona ma non è lì che fa i maggiori danni. Le difficoltà respiratorie sarebbero anche esse legate a coaguli nel sangue che impediscono il buon funzionamento degli alveoli e quindi il ricambio dell’ossigeno.
- Personalmente mi sembra che la posizione del dr. Seheult sia un po’ estrema: mi pare più ragionevole la ricerca italiana, da lui stesso citata, in cui si afferma che la malattia possa assumere più forme. Ma è possibile, anzi probabile, che io lo abbia frainteso su questo aspetto…
- Comunque la puntata era incentrata su uno schema riassuntivo molto utile ma che, essendo pieno di frecce, non posso qui replicare (comunque ne darò una versione semplificata nel prossimo aggiornamento) e che mette in relazione il covid-19 con ACE2, AT-II, AT 1-7, radicali O2. Il cui succo è che il covid-19 provoca un aumento dei radicali nel sangue che a loro volta provocano numerosi altri problemi (fino ad arrivare ai trombi).
6-Maggio
- Più volte avevo scritto che il dottore lavora a New York: beh, avevo capito male! Lui lavora in California!
- Alcuni farmaci potrebbero, IN TEORIA, contrastare gli effetti del covid-19 ma ci vorranno ancora ricerche in tal senso: non entro nei dettagli troppo tecnici…
- Ricerca del 15/4/2020: infezioni acute di covid-19 portano a ECD (infiammazione dell’endotelio).
- Interessante spiegazione di cosa sia il WFS (von Willebrand Factor Secretion) ovvero una secrezione prodotta da apposite cellule contenute nell’endotelio che contrastano le emorragie emettendo una sostanza filamentosa che lega insieme i globuli rossi. Questa sostanza può essere emessa anche quando non ci sono emorragie ma l’endotelio è infiammato.
- Catena di causalità: covid-10 → ↓ ACE2 → ↑ AT-II e ↓ AT 1-7 → radicali O2 → ECD → ↑ WFS → trombosi. Ovviamente è solo un’ipotesi sebbene essa appaia sempre più probabile.
- Da un’indagine cinese alcuni tipi di sangue sembrano essere più vulnerabili: in particolare il sangue di tipo A mentre, al contrario, il tipo O è più resistente.
- Cita ricerca italiana (2007) secondo la quale al sangue di tipo O è associato un livello più basso di vWF (von Willebrand Factor).
- Ricerca cinese del 27/4/2020: trattamento con anticoagulanti sembrano diminuire il rischio di morte nei pazienti con covid-19.
8 Maggio
- Maggiore vulnerabilità minoranze può avere molte ragioni (soprattutto economiche) ma ci sono anche ricerche mediche che suggeriscono una maggiore vulnerabilità dell’endotelio dei neri.
11 Maggio
- Il video è particolarmente tecnico ed è incentrato sul possibile uso dei farmaci NAC (antiossidanti) nel contrasto al covid-19. Dopo un’introduzione generica vengono citate varie ricerche degli ultimi vent’anni (e oltre), di cui un paio italiane, che attraverso numerosi passaggi portano a quella del 14/4/2020 in cui si afferma che i farmaci NAC sono efficaci contro il covid-19.
Una considerazione generale: ho avuto la sensazione che solo quando la malattia ha colpito direttamente gli USA la ricerca sul virus sia realmente iniziata. Ovviamente è una sensazione in parte dovuta all’impegno della massima potenza economica e scientifica su questo fronte ma c’è anche qualcosa di più…
Quando la malattia era solo in Cina si sono avute solo ricerche estremamente specifiche su cui, mi è parso, la comunità scientifica internazionale non ha fatto molto affidamento; con la malattia in Europa la situazione è forse migliorata: più ricerche e forse più affidabili ma sempre molto limitate e specifiche. È solo con la malattia negli USA che sembra si inizi a mettere insieme i pezzi del rompicapo.
Ripeto che è solo una mia SENSAZIONE ma mi pare che solo negli USA ci sia sufficiente apertura mentale per pensare e dare credito alle voci fuori dal coro, a chi inquadra il problema da una prospettiva completamente diversa. Si dà fiducia al singolo mentre l’autorità scientifica è meno monolitica: ed ecco che le nuove teorie possono prosperare più liberamente con beneficio per tutti.
Soprattutto colpisce il confronto con l'aridità cinese dove, sembra, anche in campo scientifico il singolo scienziato esiti a proporre un'idea completamente nuova.
Non credo che in Italia potrebbe esistere un equivalente del dr Seheult: nel clima attuale di caccia alle streghe qualsiasi voce fuori dal coro è tacciata come bufala e l’unica realtà accettata, anche in campo medico, è quella toccata dalla bacchetta magica della politica che, come abbiamo visto, può trasformare da sani a malati e viceversa. Beh, con in più qualche sussiegoso santone della scienza ammirato e ascoltato dai media, almeno fino a quando la sua omelia giornaliera non va contro gli interessi delle case farmaceutiche.
A riguardo delle case farmaceutiche, l’argomento è stato appena sfiorata dal dr Seheult, ma esiste il rischio, almeno potenziale, che si facciano meno ricerche su cure a basso costo, magari con farmaci già esistenti, nel tentativo di trovare invece una terapia nuova e costosa ma molto più vantaggiosa da un punto di vista economico.
Conclusione: come al solito ulteriori aggiornamenti potrei pubblicarli qui di seguito nei prossimi giorni, altrimenti finiranno in un altro Speciale Coronavirus...
alla prima stazione
1 ora fa
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