La mia seguente riflessione è stata stranamente apprezzata su FB e quindi la ripropongo anche qui:
«Riflessione che butto lì: Il problema degli esperti è che, di fronte a situazioni/problemi nuovi, tendono ad adottare soluzioni e paradigmi noti. Cercano di approssimare la novità a una forma già conosciuta ma questo non sempre è possibile o efficace.»
Ah! già: in realtà l’avevo già pubblicato con l’aggiunta del riferimento al detto sufi zoccoli/cavallo/zebra!
Vabbè, allora pubblico un commento a un pezzo di un amico preoccupato di un possibile nuovo aumento del numero dei contagi con la “Fase 2”: stranamente l’ha apprezzato molto e l’ha addirittura citato ad altre persone:
«I problemi sono vari:
1. la quarantena generalizzata funziona poco (i contagi calano lentissimamente) ed è economicamente costosissima.
2. ancora non si sa quale sia la situazione epidemiologica in Italia: i malati attualmente sono centomila (quelli accertati), un milione o dieci milioni?
Per il punto 1 occorrerebbe fare delle quarantene mirate ovvero non ai sani ma solo agli ammalati compresi i paucisintomatici e asintomatici: ciò significa fare tamponi anche a chi ha pochi sintomi e lievi. Ma da questo punto di vista siamo rimasti fermi al palo: semplicemente ci manca la capacità di fare più tamponi. Il risultato è che persone ammalate, a loro insaputa, escono e diffondono il virus mentre tantissime persone potenzialmente sane sono costrette a rimanere in casa.
Sapere quale sia esattamente la situazione epidemiologica sarebbe invece necessario per prendere decisioni come quella della riapertura: sapere la percentuale di quante sono le persone infette o che lo sono state sarebbe fondamentale. Da qualche parte ho letto che una ricerca di questo tipo dovrebbe essere iniziata questo lunedì ma non so quando i risultati saranno pronti.
L’unica differenza positiva rispetto alla situazione di due mesi fa è l’uso generalizzato delle mascherine, il distanziamento sociale e la bella stagione: speriamo che questi affetti combinati fra loro siano sufficienti a contrastare il contagio altrimenti, come hai scritto tu, fra un mese siamo punto e a capo. Anch’io sono pessimista: il distanziamento sociale serve il giusto e il virus ha già dimostrato in altri paesi di resistere bene alle alte temperature climatiche. In pratica c’è solo da sperare nelle mascherine...»
Il libro peggiore - 11/5/2020
Qualche giorno fa sono finalmente riuscito a terminare “Insomnia” di Stephen King: lui scrive benissimo e tecnicamente è ineccepibile però la storia è veramente debole e si trascina con lentezze esasperante verso un climax che poi non c’è.
Pur non essendo un grande lettore di King ero sicuro che questo fosse uno dei suoi peggiori romanzi e così, per curiosità, ho cercato in rete l’inevitabile lista che ordinava dal peggiore al migliore tutti i suoi romanzi lunghi. King è estremamente prolifico e ha all’attivo una sessantina di volumi (senza considerare le serie che nella lista occupavano un’unica posizione).
Beh, la mia aspettativa è andata delusa: mi sembra che “Insomnia” fosse in 12° posizione!
L’unica consolazione è che nel suo commento l’autore della lista scrive anche che lo stesso King giudica questa sua opera un “fallimento”. Io credo che King sappia ciò che dice...
Azzeccato - 15/5/2020
Nel senso di mangiato dalle zecche!
Questo anno sono arrivate all’improvviso ma in gran quantità. E sono diverse dal solito: sono piccoline e chiare, color pelle; negli anni passati erano piccoline e nere.
Ne ho già prese 5 o 6: basta che vada in giardino per qualche lavoretto e, se mi inginocchio per strappare un erbaccia, ecco che prendo anche una zecca: insomma Bisba, poverina, non ha colpe...
Epitome? - 18/5/2020
Ho già una mezza idea di riprendere in mano l’Epitome: del resto l’ultima versione è stata piuttosto leggera e non mi ha tolto molte energie.
Anche la nuova versione che ho in mente sarebbe sostanzialmente solo una revisione: ovvero correzione di qualche capitolo che non controllo da tempo e, qua e là, le solite aggiunte, precisazioni e i più rari tagli (ogni tanto cancello qualcosa anche se non sembra perché complessivamente aggiungo più materiale di quanto non ne tolga!).
La nuova versione sarebbe quindi la 1.5.2: poi, come al solito, mi conosco abbastanza per sapere che mi conviene assecondare il mio umore e ispirazione per massimizzare la mia produttività: se durante la stesura sentirò l’esigenza di aggiunte più sostanziose non mi tirerò indietro (come del resto ho fatto per la 1.5.1 con l’aggiunta di un breve nuovo sottocapitolo e lo spostamento di numerosi altri).
Comunque vedremo...
Follia - 19/5/2020
«“Da quando è stata dichiarata un’emergenza globale per la salute pubblica, lo scorso gennaio, abbiamo lavorato per consentire alle persone di venire in contatto con informazioni certe e verificate, provenienti solo da fonti certificate e da sanitari esperti e per impedire che informazioni dannose si diffondessero sulle nostre app” si legge infatti in un comunicato del colosso di Menlo Park.» da WhatsApp, le nuove restrizioni hanno fatto crollare le condivisioni del 70% su IlFattoQuotidiano.it
E come si riconoscono le “fonti certificate” e i “sanitari esperti”?
Erano quelli che a febbraio dicevano che il covid-19 era una comune influenza? O quelli che dicevano che solo i sintomatici potevano trasmettere la malattia? Oppure è l’OMS che fino a marzo negava l'esistenza della pandemia? E potrei continuare…
Il punto è che la scienza non progredisce con la censura ma col confronto: un confronto dove tutte le voci sono poste sullo stesso piano e hanno lo stesso diritto di esporre le proprie teorie.
Mi si potrebbe rispondere che la scienza non la si fa su WhatsApp: è vero ma un principio sbagliato, quello della censura, inutile e probabilmente dannoso, resta tale dovunque lo si applichi.
Ovviamente poi il vero obiettivo, come più volte abbiamo cercato di spiegare, non è il contrasto alle bufale ma la riduzione della libertà d’espressione degli utenti: riduzione che si traduce in maggiore controllo politico, etc...
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33 minuti fa
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