[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.3.2 "Westernheim").
Nell’Introduzione all’Epitome delle versioni precedenti alla 1.00 scrivevo:
«Immodestamente trovo che la mia visione complessiva del mondo riesca a spiegare tanti aspetti della nostra realtà altrimenti non facilmente comprensibili. Tutto ha un senso e una propria logica: quando ci si imbatte in qualcosa di misterioso significa solo che ci manca la chiave per leggere con chiarezza quanto sta avvenendo. E io vorrei fornire tante chiavi di lettura inedite e originali.»
Dalla 1.00 in poi invece semplifico tale passaggio in:
«Alla fin fine credo infatti che il pregio maggiore delle mie teorie sia quello di dare numerose e
inedite chiavi di lettura che permettono di interpretare i meccanismi della nostra società in maniera
più completa e profonda.»
Ritengo però che nella nuova versione si perda un concetto importante: ogni situazione apparentemente strana e misteriosa ha, almeno molto spesso, una spiegazione ben precisa di cui la mia Epitome può fornire un’utile, magari inusuale, chiave di lettura. Vedrò, in una prossima versione, di reinserire questo aspetto perché lo ritengo importante.
In più parti dell’Epitome (per esempio in [E] 13.2) scrivo poi di una nuova pericolosa tendenza globale: la riduzione delle libertà del singolo. Il motivo è semplice: ridurre le libertà dei singoli equivale a diminuirne l’autonomia, ridurre l’autonomia dei singoli equivale a ridurre l’autonomia ([E] 3.2), e quindi la forza, della democratastenia ([E] 4.4). Infine, per definizione, la forza sottratta alla democratastenia viene ridistribuita fra i parapoteri ([E] 4.2), in genere sotto forma di denaro.
Le precedenti affermazioni possono apparire arbitrarie ma sono solo la sintesi di oltre 200 pagine di Epitome: chi fosse interessato ai dettagli di queste relazioni sa dove trovarli...
Inoltre nel capitolo sulla giustizia ([E] 18 e in particolare 18.1) spiego che la legge ha anche tre scopi “nascosti”:
«In conclusione la legalità, oltre alla funzione esplicita di giudicare fra individui, ha anche tre funzioni implicite: 1. dare stabilità alla società; 2. tutelare gli interessi dei parapoteri; 3. sancire quella che è percepita essere la moralità del tempo.»
Perché questa lunga premessa?
Ai tempi del liceo un giorno feci sghignazzare l’intera classe quando pronunciai la parola “òblio” invece di “oblìo”. Il motivo è che non mi era capitato di ascoltarla ma l’avevo solo letta come titolo di un libro di fantascienza: “Il serpente dell’oblio”. La professoressa G. ebbe un po’ pietà e venne in mio soccorso dicendo che, effettivamente, la mia pronuncia era quella più naturale…
La faccenda cadde poi nell’oblio ma recentemente proprio l’oblio è ritornato attuale grazie alla UE e al cosiddetto “diritto all’oblio”…
Ora, miei lettori, non notate niente di strano?
Tutti i diritti e libertà individuali sono costantemente sotto attacco, vengono circoscritti e rosicchiati pezzettino per pezzettino. Qualche esempio a casaccio: penso alla censura della libertà d’espressione (e quindi di opinione e quindi di pensiero), alla libertà di scegliere se e come curarsi, alle telecamere che ci seguono e ci identificano in ogni angolo delle città, a come vengono monitorate le nostre attività bancarie o anche, più trivialmente, nel nasconderci la provenienza degli alimenti che mangeremo.
Eppure, grazie alla UE, scopriamo adesso di avere un nuovo diritto, di cui nessuno sentiva il bisogno: il “diritto all’oblio”.
Vi rendete conto dell’anomalia? I diritti e le libertà stanno venendo costantemente erose e limitate però con un’eccezione: il misterioso “diritto all’oblio” che, se ho ben capito, si concretizza nella possibilità di richiedere ai motori di ricerca (come Google o Yahoo) di nascondere alcune pagine/notizie, dopo suppongo un congruo periodo di tempo (*1), che vengono ritenute lesive o comunque negative dai soggetti interessati (in genere si tratta di notizie di precedenti con la giustizia).
Mi chiedo coma mai i grandi filosofi e umanisti del passato non abbiano mai parlato di diritto all’oblio...
Forse è colpa mia che sono ignorante: magari proprio domani mi imbatterò in un passaggio di Sant’Agostino che, lodando e glorificando Dio, elogia il diritto all’oblio come fondamento della virtù cristiana…
Ma ritornando alla domanda iniziale, ovvero perché oggi c’è tutta questa attenzione al diritto all’oblio, la risposta ce la dà l’Epitome o, meglio, ci indica dove guardare: questo “diritto” non è utile ai comuni cittadini ma servirà in qualche modo, non ci interessa neppure esattamente come, agli interessi dei parapoteri.
Inoltre, guardando il “rovescio” di questo presunto diritto, ci ritroviamo la “solita” censura in questo caso dell’informazione. Ricca di spunti la sezione “Critiche” della relativa pagina di wikipedia: Diritto all’oblio: Le critiche (leggetela prima che venga censurata o tagliata...).
Nei prossimi giorni vedrò (forse) di saperne di più: in particolare sarei curioso di sapere quando venga menzionato per la prima volta questo “diritto”.
Comunque, ancora non so esattamente come (*2), ma state certi che il vero scopo di questa nuova regolamentazione UE è quello di favorire i parapoteri a scapito della democratastenia.
Conclusione: il diritto all’oblio non dovrebbe esistere, al contrario esiste il fondamentale diritto a conoscere la verità e la libertà d’informazione. Giudicate voi cosa ritenete più importante: e tenete presente che esistono molti tipi di serpenti...
Nota (*1): Un anno? 2? 5? magari 10?
Nota (*2): Ipotizzo adesso che, forse, si potrebbe usare questa regolamentazione per colpire siti (magari anche di semplici bloggatori) che vari anni prima avevano espresso opinioni su qualcuno; oppure questa regolamentazione, pensata per i singoli individui, sarà in qualche modo estesa e/o applicata anche alle aziende...
Il figlio della Concetta
2 ore fa
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