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sabato 8 settembre 2018

Censura europea: il ritorno

Oggi volevo scrivere un bel pezzo di politica ma una questione ben più importante è all'orizzonte e, nel mio piccolo di questo ghiribizzo, volevo dare un minimo contributo.
La notizia, che in realtà “notizia” non è perché si era saputo fin da subito che la votazione su questa direttiva liberticida voluta dalla EU era solo rimandata (al 13 settembre), è questa: Torna l’allarme ‘Copyright’: Parlamento Ue approverà la riforma? di Marta Moriconi da LoSpecialeGiornale.it

In realtà, quando tutti cantavano incomprensibilmente vittoria della libertà, io pensavo che fosse semplicemente stato dato del tempo alle lobbi di comprarsi i parlamentari necessari per far successivamente passare questa proposta di censura.

[COMPLODDO]
Vi ricordate poi l'improvvisa presa di posizione di Wikipedia.org immediatamente a ridosso della precedente votazione? Io in quella frettolosa improvvisazione vi vidi la paura degli amministratori di essere bloccati e scavalcati: cioè se avessero ad esempio pubblicizzato la cosa 10 giorni prima della votazione avrebbero rischiato, dopo 3-4 giorni, di essere fermati facendo così perdere gran parte della sua efficacia alla protesta.
Non dubito che stavolta le lobbi si siano occupate anche di Wikipedia, muovendo le leve giuste, in maniera da impedire qualsiasi iniziativa. Vedremo...
[/COMPLODDO]

Altro aspetto: dove sono adesso tutti gli intellettuali (o presunti tali) che accusano l'attuale governo giallo-verde di fascismo?
La UE sta cercando di imporre una norma liberticida, una censura della rete, con la fragile scusa di salvaguardare il diritto d'autore: questa è una vera e propria forma di FASCISMO: un accentramento dell'informazione ottenuto eliminando le voci non controllabili. In questo caso la definizione di fascismo di Harari (v. Fascismo 5) si dimostra molto più attuale di quella ricavata da me basata sul solo concetto di nazione...
Ma insomma come mai adesso, di fronte a un vero pericolo per la libertà d'espressione, non si odono le voci degli intellettuali che quotidianamente starnazzano “fascismo” a qualsiasi decisione dell'attuale governo italiano? Le lobbi hanno già fatto il proprio lavoro? Oppure sono così miopi che preferiscono ignorare gli ideali di libertà perché credono che, nel breve, questa legge possa andare a loro vantaggio?

Altro aspetto: non ho idea dell'impatto di questa direttiva sui ghiribizzi personali (*1): ma non è questo l'importante. La libertà va difesa sempre e non solo quando è la nostra a essere in pericolo.
È ovvio però che se passa il principio che gli “aggregatori digitali” non possono neppure usare i collegamenti ad articoli senza pagare una licenza agli editori allora basterà poi poco, magari al momento opportuno, per estendere tale divieto anche ai piccoli siti personali.
Quindi, come detto, non è importante chi adesso sia direttamente interessato da questa direttiva europea: è il principio di fondo a essere sbagliato e ciò dovrebbe bastare per opporsi a essa.

Conclusione: inutile dire che nella mia Epitome ([E] 9.5) anticipo questa tendenza politica e spiego chiaramente che il motivo non è assolutamente quello di proteggere gli editori (quella è solo una scusa) ma ha lo scopo di controllare la “democrazia”:
«La conseguenza, e questo è forse il più grande pericolo dell'epoca moderna, è che il potere politico, di comune accordo con gli altri parapoteri globali (v. 5.7), tenderà a emanare leggi che limitino il più possibile la libertà d'espressione degli individui su Internet: questo per poter controllare, ed eventualmente bloccare, specifiche fonti di informazione (D→D) sgradite perché, ad esempio, minano, con la forza esplosiva della verità, epomiti o equimiti fuorvianti ma graditi al sistema di potere dominante.»

Nota (*1): Perché allora non mi informo? Per varie ragioni: 1. sono pigro e non ho voglia di cercare e leggere un testo probabilmente scritto in burocratese; 2. Le direttive non sono leggi ma indicazioni per i vari governi nazionali che dovranno legiferare attenendosi però alle indicazioni ricevute: questo significa che ancora non sappiamo come verranno statuati in Italia i dettagli di questa iniziativa EU; 3. se poi la direttiva non passasse (difficile: le lobbi sanno fare bene il proprio dovere) avrei sprecato tempo.

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