Per la terza volta (v. i corti Chitarra onirica e Altro sogno chitarresco) ho fatto un sogno che coinvolgeva la chitarra...
Per qualche motivo strano (non so come avessero fatto a convincermi) sto suonando la chitarra in un gruppo di fronte al pubblico di un teatro semivuoto. Ovviamente sto suonando male ma non sono preoccupatissimo perché ho la concreta speranza che gli altri strumenti nascondano le mie imprecisioni: sono dell'idea che solo i musicisti, o comunque chi ha l'orecchio allenato, si accorgerà di quanto io faccia schifo mentre, per l'ascoltatore medio, sarò invisibile. Anche perché, da quel che ricordo, non faccio assoli ma solo accordi di accompagnamento.
Dopo un paio di minuti ci fermiamo e io mi dileguo fra il pubblico chiedendo pareri. Alla fine incontro un musicista (bravo) del gruppo che, messo alle strette, mi conferma che sul finale avevo accelerato notevolmente il ritmo.
Mentre parliamo mi accorgo che una ragazza, stranamente interessata, ci ascolta facendo finta di niente.
Non so come ma mi ritrovo in un locale con questa ragazza che, nel frattempo, si è trasformata in una mia compagna del liceo: parliamo e io mi rendo conto che è interessata a me, fingo di non accorgermene e lei pure finge di non aver capito che io ho capito...
Improvvisamente arriva qualcuno che mi chiama, forse per riprendere a suonare (non ricordo), ma io faccio capire alla ragazza che se mi dice di rimanere io sarò ben felice di farlo. Sfortunatamente lei rimane zitta e io, non volendo interrompere la mia recita per primo, a malincuore seguo il tizio all'esterno.
Per raggiungerà la nostra meta dobbiamo prendere un autobus e quindi ci rechiamo alla fermata vicina ad aspettare. Con mia sorpresa però la ragazza (si è trasformata in un'altra ma me ne accorgo solo da sveglio) di prima sbuca da un angolo e mi fa cenno di tornare indietro: questa mi piace meno e infatti mi accingo a raggiungerla un po' controvoglia, più per dovere che per piacere. Mi fermo a una rotonda bloccata da un gigantesco autocarro mezzo incastrato fra le macchine. Qui, non so se nel sogno o da semiaddormentato, inizio a fare delle riflessioni matematico/geometriche sul TIR incastrato, le sue dimensioni, il diametro della rotonda interno ed esterno, etc... e poi mi sveglio definitivamente...
Il figlio della Concetta
5 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento