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sabato 14 novembre 2015

Bombe e champagne

Per una volta ho saputo piuttosto rapidamente delle notizie francesi: ho visto dei commenti su FB e così mi sono spostato sui siti di notizie...
Ovviamente le informazioni arrivavano col contagocce e così, dopo circa un'ora nella quale avevo girato tutti i siti immaginabili, sono andato a letto con l'idea di aggiornarmi l'indomani.

Al momento non ho profonde teorie con cui annoiare i miei lettori ma solo qualche domanda e alcune riflessioni superficiali. Le presento di seguito in ordine sparso...

La prima domanda, decisamente importante e interessante, è: perché la Francia?
Quale combinazione socio politica ha fatto sì che sia l'anno scorso che ieri la Francia sia stata scelta come bersaglio dagli attentatori? Cioè, perché la Francia e non l'Italia, la Germania, il Belgio o la Svizzera? È chiaro che individuare quale sia questa discriminante aiuterebbe a comprendere e quindi a combattere il fenomeno.

La prima riflessione è invece di amara “soddisfazione”. Non ricordo in quale pezzo lo scrissi, ma sicuramente è da decenni che lo penso, ma vedo che finalmente i terroristi si sono decisi a seguire il mio “consiglio” di attaccare bersagli non protetti (invece di, ad esempio, gli aeroporti ormai super controllati) per massimizzare il numero delle vittime. Ricordo che suggerivo di colpire le discoteche avendo il “buon senso” di bloccare le uscite di sicurezza con dei furgoni...
Sempre sulla stessa linea di pensiero: spero che i terroristi non si rendano conto di quanto sarebbe efficace e semplice, almeno in Italia, attaccare e distruggere le nostre opere d'arte...

L'attacco è stato ben organizzato: non si tratta di terroristi/lunatici armati di coltello. Qui c'è dietro una vera e propria organizzazione. Di nuovo: perché proprio la Francia?

Spero, ma sono sicuro del contrario, che come al solito i vari governi europei, quello italiano in primis, non prendano l'occasione per limitare ulteriormente le libertà individuali, soprattutto minando i diritti dei singoli. Si tratterebbe infatti di misure sostanzialmente inutili per prevenire questo tipo diviolenza ma che, potenzialmente, potrebbero ulteriormente indebolire la già fragile “democrazia”...

Ancora non ho saputo che gruppo rock suonasse al Bataclan!
Lo so che non è un elemento essenziale ma sarebbe comunque interessante capire se avevano in mente particolari obiettivi: è chiaro, ad esempio, che un concerto di musica classica avrebbe attirato un pubblico completamente diverso...
Vabbè, suppongo che lo scoprirò nelle prossime ore...

Conclusione: nessuna conclusione perché questo è solo l'inizio.

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