Mi sono imbattuto in una nuova pubblicità che ha colto il mio interesse: musica di sottofondo bassa e tranquilla, tre ragazzine sono sedute sul divano intente a scegliere un film da guardare tutte insieme. Non truccate, scalze e vestite comode: due sorseggiano un tè, mentre la terza spippola distrattamente sul suo telefonino. Le tre ragazze sono carine ma non belle “da pubblicità”; inoltre, mentre due di esse parlottano, delle strane “ombre” appaiono e scompaiono sui loro volti.
Il regista non vuole lasciare dubbi agli spettatori e ci mostra poi un'inquadratura di profilo: due delle ragazze hanno dei grossi (*1) nasoni!
Questo mi ha fatto riflettere sul significato nascosto di questa pubblicità. Io credo si possa riassumere con la parola “normalità”. Tutti gli elementi indicano questa direzione: l'ambientazione, il dialogo (non dicono “Bello questo! Fantastico quest'altro! Tutti film meravigliosi, abbiamo solo l'imbarazzo della scelta!”, anzi sono piuttosto esigenti) e, ovviamente, anche le protagoniste nella loro fisicità.
La normalità che ci mostrano è quella di tre amiche che passano una serata a vedere una pellicola alla tivvù. Da una parte l'obiettivo evidente è rendere questa attività cool per le adolescenti in maniera che facciano pressione in famiglia per l'acquisto. L'altro obiettivo, meno esplicito, è quello di convincere i genitori che per avere delle adolescenti tranquille, acqua e sapone e che non escono in discoteca tutte le sere basti acquistare Sky.
Sì, il titolo è un fuorviante: volevo qualcosa di carino e stuzzicante ma non troppo rivelatore come, ad esempio, “Ragazza nasute alla tivvù”...
Conclusione: in effetti, a suo modo, la tivvù è spesso paragonabile a un tranquillante. “Sfortunatamente” per gli adolescenti è un farmaco troppo blando per mitigare le naturali irrequietezza di quella età...
PS Pezzo più breve del solito: mi succede quando voglio scrivere un corto ma mi viene troppo lungo!
Nota (*1): Non ho niente contro i nasoni femminili, anzi in genere mi piacciono, però vi ho fatto caso perché nella pubblicità in tivvù (apparenza superficiale dell'apparenza vana) gli attori sono sempre super perfetti...
Il post sentenza
1 ora fa
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