Per distrarmi, fra un Polibio e un Tucidide, mi sono letto una monografia (*1) su Teodora.
In effetti, come scrissi in Los tres tenores, già da molto tempo tale personaggio mi intrigava. Così scrissi riguardo Teodora:
“Infine una donna, la mia eroina, l'imperatrice Teodora, moglie di Giustiniano. Considerata bellissima (e spietata ovviamente!) dai contemporanei in gioventù fu attrice (occupazione considerata di pochissimo superiore al meretricio) ed ebbe innumerevoli amanti. Poi conobbe Giustiniano (quello del codice), ancora non imperatore, che dovette aspettare di salire al potere prima di poterla sposare. Fosse stata solo bella e dissoluta non mi avrebbe colpito, però, una volta al potere, dimostrò, con numerose iniziative, la sua intelligenza. Anche Giustiniano la tenne sempre in altissima considerazione e divise con lei il potere. Non le ho reso giustizia: per chi è interessato a una sua vivida descrizione, consiglio la lettura del capitolo a lei dedicato nella "Declino e caduta dell'Impero Romano" del Gibbon.”
Già la sua capacità di salire da una delle posizioni più infime della società bizantina fino al suo vertice assoluto ha dell'incredibile.
Da una superficiale prospettiva maschilista si potrebbe pensare che la sua unica qualità avrebbe potuta essere una straordinaria bellezza: poi Giustiniano la vede e decide di sposarla...
In realtà non è così semplice: se Teodora fosse stata semplicemente bellissima probabilmente Giustiniano si sarebbe limitato ad averla come amante o favorita. Invece per stare con lei, quando ancora era solo il probabile erede all'impero, entrò in conflitto con l'imperatore Giustino e, soprattutto, sua moglie l'imperatrice Eufemia.
È quindi evidente che Teodora non fu solo bella ma seppe legare a sé Giustiniano in maniera molto più profonda: come minimo doveva essere dotata anche di immenso fascino e grande intelligenza.
Per far comprendere quanto doveva essere malvista a corte la sua relazione con Giustiniano bisogna tenere presente che all'epoca vigeva addirittura una legge che vietava esplicitamente alle attrici di sposare nobili!
Eppure Teodora seppe sopravvivere a questi pregiudizi e, dopo la morte di Eufemia, ottenne da Giustino l'autorizzazione esplicita a sposare Giustiniano.
Oltretutto non è che Giustiniano fosse un uomo di poco conto: una personalità debole e facile da manipolare. Tanto per capirci fu l'imperatore che, dopo la caduta dell'impero romano d'occidente ne tentò la riconquista riuscendo a recuperare il nord Africa ai Vandali e parzialmente la penisola Iberica e la stessa Italia!
Eppure questo uomo associò a sé, alla guida dell'impero, la moglie Teodora della quale teneva in altissima conto l'opinione (e che a volta seppe addirittura imporsi su di lui)...
Il secondo aspetto che colpisce della vita di Teodora è come, una volta raggiunto il vertice del potere, non si sia accontentata del lusso e della ricchezza ma che abbia addirittura portato avanti, parallelamente all'imperatore, un suo progetto politico senza dimenticare le sue umili origini.
Al riguardo Giustiniano, ovviamente sotto indicazione di Teodora, promulgò varie leggi a favore delle ex prostitute e attrici (addirittura si parla di femminismo di Teodora ma probabilmente il termine è eccessivo).
La monografia che ho letto “sfortunatamente” sorvola abbastanza sulla gioventù dissoluta: da una parte allude al fatto che fu più licenziosa di Messalina (!) e dall'altra spiega che probabilmente non fu una sua scelta ma che ne fu costretta dalla necessità (era di origine umilissima e, quando suo padre morì prematuramente, la madre, la piccola Teodora e le sue due sorelle rimasero in grande povertà).
Le notizie sulla vita scandalosa di Teodora provengono da una sola fonte, la “Storia segreta” di Procopio da Cesarea, ed è quindi difficile capire quanto ci sia di vero e quali siano esagerazioni dello storico. In realtà però si ha addirittura la sensazione che l'autore, Charles Diehl, abbia volutamente censurato per pudicizia molti particolari piccanti (presenti invece nel testo del Gibbon (*2)).
Incuriosito da tanta reticenza ho controllato su wikipedia chi fosse Charles Diehl: non ho scoperto molto, fu “Membro dell'Istituto”, “Professore onorario alla Sorbona” e soprattutto scrisse questo libro nel 1904...
Comunque, a parte le scarse allusioni alla giovinezza di Teodora, il resto dell'opera è esaustiva e, mi pare, tracci dell'imperatrice un ritratto onesto: da una parte attento a non farne un'agiografia dall'altra non esita a riconoscerne i meriti e l'intelligenza.
In particolare mi ha interessato l'appoggio di Teodora al monofisismo (già condannata al concilio di Calcedonia nel 451): durante la sua giovinezza Teodora era giunta in Egitto e, ad Alessandria, era entrata in contatto con alti esponenti di questa eresia che, oltretutto, la convertirono (*3). Teodora, sempre fedele ai propri amici, protesse numerosi esponenti del monofisismo contro l'ortodossia e non esitò a entrare in conflitto con il papa...
Fu poi grazie alla determinazione di Teodora che Giustiniano salvò il trono quando ci fu l'insurrezione di Niche (*4). Una protesta nata all'ippodromo sfugge di mano e ben presto sfocia in aperta ribellione. Giustiniano sta per fuggire lasciando la capitale ma, su insistenza di Teodora, si convince a tentare di sedare la rivolta nel sangue con le poche truppe a disposizione: i rivoltosi vengono colti di sorpresa e sono massacrati. Il trono è salvo.
Interessante è anche come Teodora “proteggeva” Giustiniano da Belisario. Belisario era il più grande generale dell'epoca: aveva trionfato contro i parti, in Africa e in Italia. Amatissimo dall'esercito tutti a corte pensavano che, se solo l'avesse voluto, avrebbe potuto impossessarsi del trono.
In realtà Belisario era genuinamente un fedele amico di Giustiniano e, nonostante che la fiducia di questi nei suoi confronti più volte vacillasse, non pensò mai a usurpare il potere.
Comunque Belisario era follemente innamorato della moglie Antonina (*5) che a sua volta lo tradiva senza ritegno con un giovane amante che aveva addirittura fatto colmare di onori dal marito.
Teodora presto scoprì i segreti di Antonina e li usò per legarla a sé e, tramite lei, controllare anche il marito Belisario che non le rifiutava niente. Sembra poi che le due donne divennero amiche anche se, a questo proposito, mi sembra che ci siano delle contraddizioni sulle quali non starò però a soffermarmi per non perdermi in dettagli...
Ovviamente il libro narra molte altre vicende (in particolare il rapporto fra Teodora e altre personalità di corte e di come su tutte, in maniera diversa, cercasse di estendere la propria influenza...) alcune anche piuttosto interessanti.
Un aspetto che mi ha colpito è che (una volta tanto che mi interessava!) manca la bibliografia: evidentemente all'inizio del secolo scorso gli storici trascuravano questi “dettagli minori”!
Nota (*1): “Teodora imperatrice di Bisanzio” di Charles Diehl, Giulio Beltrami Ed., 1939
Nota (*2): e il Gibbon scrisse “Declino e caduta dell'impero romano” tra il 1776 e il 1788 ovvero più di un secolo prima del Diehl! Evidentemente l'illuminismo ebbe la sua influenza...
Nota (*3): da allora Teodora abbandonò la vita dissoluta limitandosi ad avere pochi amanti fino a quando non si unì a Giustiniano al quale rimase sempre fedele.
Nota (*4): è di per se affascinante l'origine di questa rivolta: è strano pensare come Bisanzio fosse all'epoca divisa da due partiti politici di origine “sportiva”. Da una parte c'erano i “verdi” e dall'altra gli “azzurri”: periodicamente tali fazioni si affrontavano all'ippodromo con gare di bighe ma poi le lotte continuavano anche fuori dall'ippodromo per tutta la città...
Nota (*5): in realtà anche queste informazioni provengono sempre dalla Storia Segreta di Procopio e non sono quindi verificabili...
Il ritorno del gladiatore
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