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sabato 21 gennaio 2017

L'uomo che sussurra alle renne (4/4)

Qui si conclude l'intervista a Lorenzo De Ninno: è il seguito di L'uomo che sussurra alle renne (1/4), L'uomo che sussurra alle renne (2/4) e L'uomo che sussurra alle renne (3/4).

KGB: nella descrizione della tua preparazione mi ha colpito l'accenno all'aspetto mentale: di cosa si tratta?
MO: Secondo me una delle qualità basilari che occorrono è la resistenza mentale. Io cerco di svilupparla nei mesi precedenti alla “gara”, sia nel quotidiano che negli allenamenti, e consiste principalmente nell'evitare di ritrovarmi in una situazione in cui non faccio qualcosa perché "mi fa fatica". Quindi, ad esempio, se programmo di fare un'escursione di tot chilometri e quel giorno piove non rimando ma la faccio lo stesso. La pioggia non è un ostacolo fisico ma psicologico: una volta che ci si è posti un obiettivo ci si deve imporre di raggiungerlo senza accampare scuse. Se decido che domani mattino mi alzo alle 6:00 e vado a correre poi lo faccio comunque: anche se ho dormito male o se c'è molto vento. Saltare quell'allenamento, o andare magari a correre alle 8:00, equivalerebbe a indebolirsi psicologicamente.
Un altro esempio banale tratto dal quotidiano: devo andare a buttare la spazzatura ma piove... non importa ci vado comunque adesso e non domani mattina.
Questa determinazione, questa forza di volontà che hai sviluppato nella preparazione te la ritrovi poi sia durante la corsa vera e propria sia nella vita quotidiana o nel lavoro.
KGB: immagino che questa volontà sia particolarmente utile quando si è da soli e si deve trovare la forza per andare avanti...
MO: aspetta, al riguardo ti racconto un aneddoto! Ero nel Sahara, al via della tappa lunga (81,5 Km): siccome c'è un migliaio di partecipanti alla partenza c'è comunque un po' di confusione; eravamo su questa piana immensa, con questo caldo e questo vento, e si correva su un fronte di parecchie centinaia di metri dove ognuno sceglieva il proprio percorso preferito, a un certo punto mi sono girato e ho visto che c'era un inglese che mi stava correndo, a due metri, dietro! E io, cioè... mi sono girato, l'ho guardato e ho pensato “booo, questo... cioè c#### siamo nel deserto”. Ho continuato a correre per un altro po' poi... mi giro... e questo è sempre lì! Ma a 2 metri, eh! Allora “scanso”, cioè mi sposto da una parte, (poi mi sposto per farlo passare di che? Eravamo su una piana quindi mi poteva passare da tutte le parti) e lui mi si sposta dietro, come se fosse attaccato con un filo! Allora mi sono fermato, in mezzo al deserto, e l'ho guardato proprio per mandarlo a fan#### “Scusa ma...” gli ho detto “con tutto lo spazio che abbiamo per correre, siamo in mezzo all'Africa, ma te ne puoi andare da un'altra parte invece di startene attaccato!” [ridendo]... e lui, siccome era british, c'è rimasto un po' così... ma se n'è andato via!
KGB: mi racconti dei tuoi allenamenti? Quanto tempo ti sottraggono al lavoro e alla tua vita privata? Mi avevi raccontato che per allenarti fai 40 Km...
MO: beh, precisiamo: 40Km possono essere l'eccezione, in genere ne faccio 30. Comunque ci vuole sempre molto tempo. Ieri ho fatto 30Km di corsa, a un ritmo molto lento, e fra uscire, cambiarsi, tornare, fare la doccia ti occorrono 4/5 ore.
Poi, lavorando da solo, posso organizzarmi e gestire i tempi come voglio: spesso vado a correre a fine giornata. Fisso i miei appuntamenti in maniera da riservarmi il tempo per allenarmi: se voglio andare a correre all'ora di pranzo allora fisso i miei impegni il mattino o nel secondo pomeriggio in maniera da avere quelle 3/4/5 ore che mi servono. Domani ad esempio ho impegni dalla mattina alle 6:30 fino alle 15:00. A quell'ora mi cambio e mi alleno fino a sera...
Riguardo gli allenamenti veri e propri inizialmente (per il Sahara e la maratona di Firenze) seguivo un programma ben preciso. Adesso invece cerco di ascoltare il mio fisico: ad esempio ieri ho fatto 30Km, adesso mi accorgo di averli un po' sentiti e allora nei prossimi giorni farò delle uscite meno faticose ma più frequenti...
Ovviamente dipende anche dagli obiettivi che hai: se mi interessasse la prestazione puramente fisica, o la vittoria, o portare il mio fisico al limite, allora dovrei organizzarmi diversamente, con un allenatore e simili... Ma adesso, correndo più per piacere, preferisco ascoltare il mio corpo... e così è anche più bello...
KGB: comunque l'impegno, anche puramente di tempo, che la sola preparazione a queste esperienze ti richiede è notevole: quali sono quindi le tue priorità, fra famiglia/lavoro e queste corse?
MO: le corse vengono subito dopo la famiglia e prima del lavoro! [ridendo]
KGB: per far capire ai miei lettori che genere di persona sei puoi elencare quali sono i tuoi hobby oltre all'attività sportiva?
MO: mi piace la fotografia (soprattutto di architettura e paesaggio, non di persone) e quest'anno voglio fare una specie di reportage della mia esperienza. Un altro hobby è la costruzione di biciclette: ho passato qualche anno a progettare bici e a realizzarle scegliendo e recuperando i materiali presi da vecchie bici che compravo ai mercati. Qui a Malta ho preso una piccola barca da diporto che ho restaurato, ma ancora non ho una vera e propria passione: è più una cosa saltuaria... anche se mi piace molto la possibilità che ti dà di viaggiare. Invece ho anche un kayak che adopero regolarmente, specialmente d'estate, per fare “mini spedizioni” di 4/5 ore lungo la costa: che significa portarsi dietro anche la macchina fotografica, le pinne, poi fermarsi a nuotare, fare delle immersioni, cose così... Poi ho il brevetto per le bombole ma mi piace molto fare apnea: che per me significa andare a 4/5 metri e stare lì il più a lungo possibile, non cerco quindi la profondità o il pescare, ma mi piace andare sotto, stare sul fondo e stare fermo. Mi vesto tuta, pinne e pesi; mi rilasso e poi faccio 4 o 5 di queste immersioni... e resto in apnea per quasi 3 minuti (il mio record è 2' 53”). Però mi piacerebbe fare qualche corso per imparare l'abbiccì e allungare i tempi di immersione...
KGB: hai in programma altre esperienze del tipo del Sahara o della Lapponia?
MO: intanto quest'anno a febbraio farò la 300Km (negli anni passati ho fatto la 150Km) sempre in Lapponia. Ultimamente ne stanno nascendo molte di queste iniziative: alcune sono bellissime in America e in Alaska, però sono un po' lontane. Un'altra è in Norvegia, fanno la prima edizione quest'anno, e potrei prenderla in considerazione per il prossimo: si tratta di varie distanze sui 500/600Km...
Però l'anno prossimo mi piacerebbe anche fare, sempre in Lapponia, la Rovaniemi di 900Km da completare in un tempo massimo di un mese. In questa gara più lunga lo sforzo è molto più psicologico che fisico: la 300Km infatti è su 5 giorni e quindi si tratta di percorrere 60Km al giorno (che non è poco) invece nella 900Km si tratta di 30Km. Quindi è meno fisica ma più psicologica: sei da solo, vai su verso la Russia, sei perso... in tutti i sensi! [ridendo] Per darti un altro termine di paragone per la 150Km c'è invece un tempo limite di 42 ore: l'anno che la completai impiegai 32 ore con 40 minuti di riposo!
Questo anno sono curioso di provare l'esperienza della maggiore solitudine che si prova nella 300Km...
KGB: Beh, con questo è tutto: ti ringrazio per la pazienza e la disponibilità, mi pare sia venuta una bella intervista!
MO: Clicca QUI...

Conclusione: e le renne del titolo? È colpa della mia intervista “preliminare”! All'epoca Lorenzo mi raccontò un divertente aneddoto della sua seconda Rovaniemi in cui, durante la notte e almeno una ventina di ore di corsa, iniziò ad avere delle allucinazioni che comprendevano anche una renna!
Sfortunatamente in questa intervista “ufficiale” ci siamo entrambi dimenticati di menzionare questo divertente episodio...

Vorrei infine fornire dei collegamenti per conoscere meglio questo personaggio ma, con mio grande stupore, non ha un suo sito personale. Mi limito quindi ai seguenti:
- La folle gara in Lapponia, un giorno e mezzo nel ghiaccio da Repubblica.it
- Il suo Profilo Instagram con foto, a mio modestissimo parere, notevoli.

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