Cosa succede nel M5S? Dove sta andando?
In verità non ho risposte certe a queste domande: mi piacerebbe saperlo ma, oramai, non ho più il polso della situazione dall'interno come l'avevo lo scorso anno e, contemporaneamente, seguo poco le notizie di cronaca che lo riguardano. Delle tendenze si riescono comunque a intravedere...
L'ultima volta che scrissi del M5S detti il mio punto di vista sul dopo Casaleggio (v. Il dopo Casaleggio): in pratica, in tutti i possibili scenari che mi vennero in mente, vi era uno scontro sotterraneo fra Casaleggio Jr e il direttorio nella persona di Di Maio. Anticipai che gli unici segnali visibili del dissidio interno sarebbero stati gli articoli sul “Blog di Beppe Grillo” in contrasto più o meno marcato con le dichiarazioni ai giornali dei vari membri del direttorio.
Accennai poi brevemente anche all'incontro fra la Raggi e Caselleggio Jr (v. il corto Allucinante!). In passato avevo dato sempre per scontato che il M5S non volesse vincere nessun sindaco importante, di un capoluogo di regione per intenderci. Un sindaco di una grande città avrebbe avuto troppa visibilità e, con la propria presenza, tolto spazio a Casaleggio e direttorio: ero quindi sicuro che, paradossalmente, i vertici del M5S avrebbero fatto di tutto per sabotare l'elezione del proprio candidato. Prevedevo infatti che, se i sondaggi fossero stati favorevoli al candidato pentastellato, a poche settimane o giorni dalle elezioni ci sarebbero state le consuete dichiarazioni di Grillo tese a impaurire l'elettorato moderato: dichiarazioni che ai fedelissimi sarebbero parse coerenti e giustificabili ma che avrebbero facilmente prestato il fianco all'attacco dei media. Alle scorse elezioni è quasi sempre andata così.
La morte di Casaleggio potrebbe però aver cambiato qualcosa in questo senso: Casaleggio Jr. può contare solo sull'appoggio di Grillo (per l'amicizia col padre) ma non può fidarsi dei membri del direttorio (vedi poi per una probabile eccezione di scarsa importanza) e, per questo, per consolidare la propria posizione, gli farebbe comodo un alleato potente. Cosa meglio della sindaca di Roma? Io lessi in questo senso, in un cambiamento di strategia, le parole che la Raggi si lasciò sfuggire nell'intervista del FattoQuotidiano.it (v. Allucinante!): la sua campagna elettorale non sarebbe stata boicottata.
Le elezioni amministrative sono il prossimo 5 giugno: si entra quindi nel periodo determinante dove l'elettorato incerto decide per chi votare... e Grillo, improvvisamente uscito dal suo letargo politico, sembra già star scaldando i “motori” con la dichiarazione sul nuovo sindaco di Londra equiparato a un potenziale terrorista. Non ho letto i dettagli di questa storia ma sono sicuro che gli attivisti del M5S lo giustificheranno dicendo che si tratta di parole estratte dal loro contesto (“solo uno scherzo...”, “ha detto anche...”, etc) ma è altrettanto vero che la stampa ci va a nozze e, sicuramente, qualche voto moderato l'avrà già fatto perdere.
Comunque i prossimi giorni saranno decisivi per capire se i vertici del M5S vogliono “sabotare” o no i propri candidati alle amministrative. Onestamente non lo so: Casaleggio Jr avrebbe sicuramente bisogno di un alleato che gli faccia da “sponda” contro il direttorio ma Roma potrebbe essere un boccone troppo grosso e, non mi stupirei se avesse ricevuto pressioni per far vincere un candidato avversario...
Più in generale resto convinto che il M5S non voglia vincere le elezioni nazionali. Se infatti lo volesse sarebbe facilissimo: basterebbe che facesse dell'opposizione reale e non virtuale come adesso. Nel parlamento la maggioranza di Renzi non vuole dialogare? Benissimo: e io, M5S, ti sposto il confronto politico nelle piazze. Gli argomenti su cui protestare ce ne sarebbero a decine, si coinvolgerebbe tutta quella parte della società che vede la sterilità politica del M5S e, alle elezioni, vincerebbe col 50% dei voti invece di arrancare dietro al PD. Invece no: alla vera opposizione si preferiscono le buffonate in parlamento e gli ululati sul blog... Renzi finge di indignarsene ma a lui va benissimo così...
E Di Battista?
Sempre in nel pezzo Il dopo Casaleggio avevo accennato a una mia teoria su di lui di cui poi non ho più scritto. Vedo di rimediare adesso.
Di Battista ha dei meriti reali: il suo percorso di impegno sociale è concreto e va tutto a suo merito.
Eppure fonti attendibili mi raccontarono un episodio che lo vide protagonista dove parrebbe che egli sappia usare la propria emotività come un attore e che, in realtà, sia molto più scaltro e astuto di quanto non voglia far credere.
Se davvero fosse così (non ne sono assolutamente sicuro, non ho abbastanza dati) allora non mi stupirei se l'aver mandato “avanti” Di Maio non fosse stata una sua idea: immaginiamo infatti che lo scontro fra Casaleggio Jr e Di Maio si accenda (e prima o poi succederà) spaccando in due il movimento, allora chi meglio di lui potrebbe fare da mediatore? Ammorbidire la posizione del direttorio per avvicinarsi alle idee del “Blog di Grillo” (cioè di Caleggio Jr) al modico prezzo della testa (politica!) di Di Maio e, in pratica, sostituendolo come principale uomo immagine e ottenendo anche la gratitudine di Casaleggio Jr e Grillo...
Fantapolitica? Forse...
E poi c'è la vicenda Pizzarotti...
Anche di questa non conosco i dettagli di cronaca giudiziaria né mi interessano troppo. Era chiaro che i vertici del M5S avrebbero cercato di prendere la palla al balzo per togliersi di mezzo questa fastidiosa personalità: eppure può darsi che abbiano commesso un errore strategico, vediamo perché.
Pizzarotti è una delle poche personalità del M5S di cui mi fido, trovandolo non solo onesto ma anche capace, che abbia anche un notevole senso politico. Nelle precedenti “tempeste” con i vertici del movimento si era sempre piegato, stando ben attento a rimanere nell'“ortodossia”. Pizzarotti aveva capito che se se ne fosse andato sbattendo la porta si sarebbe ben presto trovato isolato perché la maggioranza degli attivisti, non conoscendo bene la situazione, avrebbe finito per credere alle parole del “Blog di Grillo” e lo avrebbe considerato un traditore. Contemporaneamente doveva evitare spaccature con i vertici del M5S per mantenere la propria giunta in piedi: io credo che Pizzarotti abbia ingoiato parecchi rospi per il bene di Parma.
Insomma la linea politica di Pizzarotti è chiara: lui non vuole andarsene di sua iniziativa ma vuole essere espulso e vuole far durare il “processo” del M5S il più a lungo possibile e in maniera più trasparente possibile. Vuole cioè avere il maggior risalto possibile per dimostrare che la sua espulsione è ingiusta, contraddittoria, non trasparente e illegale anche alla luce delle poche pseudo regole del movimento.
In questa maniera spera forse di dar vita a una vera opposizione interna al movimento (se alla fine non dovesse venire espulso) oppure a un nuovo soggetto politico: sebbene infatti il M5S sia dato in lenta crescita sono convinto che gli attivisti, quelli che sul territorio si impegnano dandosi da fare, siano in costante calo rendendosi sempre più conto che il movimento ha tradito i propri principi. Queste persone che hanno incominciato a impegnarsi seriamente al bene pubblico vorrebbero continuare a dare il proprio contributo ma, al momento, non hanno una sponda politica alla quale appoggiarsi e in cui riflettersi. Io credo che Pizzarotti abbia le capacità e le energie per fondare qualcosa del genere ma per massimizzare il numero di aderenti di area pentastellata deve essere espulso in maniera palesemente ingiusta.
Incidentalmente ho notato anche un piccolo particolare che forse è sfuggito ai più: avete notato la dichiarazione di Pizzarotti in cui dice di “star preparando la propria difesa insieme alla giunta”?
È evidente che lui è l'unico a essere “sotto processo” e sarebbe quindi normale che si preparasse la difesa per proprio conto (insieme magari a un avvocato e qualche collaboratore fidato). Perché quindi coinvolge la giunta? Il motivo è politico: per evitare spaccature interne e, anzi, compattare gli altri attivisti intorno a sé Pizzarotti vuole far sentire anche tutti i propri collaboratori ingiustamente attaccati. Il sindaco di Parma vuole cioè far passare l'idea di non essere solo lui sul banco degli imputati ma tutta la sua giunta: è una tecnica comune quella di superare le divergenze interne affrontando (e talvolta creando) un nemico esterno... Di nuovo questa mi pare una prova evidente dell'intelligenza politica di Pizzarotti.
Credo che i vertici del movimento abbiano fatto un errore perché qualsiasi esito avrà questa vicenda sarà per essi sfavorevole. Se alla fine espellessero Pizzarotti si troverebbero a breve un “movimento dei sindaci” (o altro nome!) che, se ben sviluppato e diretto, potrebbe erodere grandemente il consenso del M5S. Se invece Pizzarotti non venisse espulso allora i vertici (Casaleggio Jr e il direttorio, anche se questo mi è parso più defilato nella vicenda) ne sarebbero seriamente indeboliti nella loro autorità e prestigio.
Io credo che alla fine Pizzarotti verrà espulso: per evitare il dibattito pubblico (a cui mira il sindaco di Parma) può darsi che si ricorra a un improvviso voto della rete (dall'esito scontato o comunque manipolato) per limitare i danni e tagliare (subito) la testa al toro. Vedremo...
Per terminare questa panoramica sul M5S vorrei aggiungere una mia personale intuizione (*1): credo che dalla parte di Casaleggio Jr ci sia anche il membro del direttorio Fico. Me lo fanno pensare alcune dichiarazioni di quest'ultimo. Il problema di Casaleggio Jr è che gli alleati dalle scarse capacità hanno anche scarso valore...
Conclusione: ci avviamo in una fase politica turbolenta, non solo per il M5S ma per l'Italia. Speriamo che dalla vicenda Pizzarotti possa almeno nascere una flebile speranza per il bene di tutti...
Nota (*1): che potrebbe anche essere completamente errata!
martedì 17 maggio 2016
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condivido la tua analisi su Pizzarotti, ritengo anche io che sia il miglior cervello "politico" all'interno del M5s e che fino ad oggi non abbia sbagliato una mossa, sono ancora incerto sul nuovo ruolo di Casaleggio jr, se la realtà fosse come la interpreti tu sarebbe una ulteriore conferma che la gestione di questo movimento lo trasformerà definitivamente in un agglomerato di fanatici molto pericoloso per la tenuta democratica di questo paese
RispondiEliminaSono d'accordo con la tua preoccupazione: l'illusione, la vana speranza del M5S rischia di togliere spazio a proposte di reale cambiamento e rinnovamento.
RispondiEliminaDa potenziale salvezza del paese il M5S rischia di trasformarsi nella sua definitiva zavorra...