Nel pezzo Gruppo di fantascienza scrissi che avevo lanciato un appello per farmi consigliare un libro della casa editrice “Zona 42”: mi riscrisse prontamente uno degli editori (credo!) rispondendomi che erano tutti diversi e tutti belli... Grazie, molto utile!
Allora ho scelto affidandomi a un mio criterio: ho comprato quello scritto più recentemente (*1) perché volevo verificare, per quanto possibile con una sola prova, la teoria che i romanzi recenti abbiano più probabilità di piacermi di quelli più vecchi. Insomma, volevo verificare, che il mio gusto per la fantascienza avesse un andamento simile a quello per la musica come mostrato dal grafico pubblicato in Grafico e voti.
Così ho comprato Arresto di sistema di Charles Stross, Ed. Zona 42, 2015, trad. Marco Piva-Dittrich.
Sulla copertina è evidenziato che il romanzo è stato finalista ai premi Hugo e Locus: un leggero passo indietro rispetto ai romanzi dell'editrice Nord “serie Oro” che in genere erano vincitori del premio Hugo e/o Nebula. Ma nemmeno troppo indietro: in genere un finalista a un premio di questo genere, a meno che non si imbatta nel capolavoro del decennio, è grossomodo allo stesso livello del vincitore e considerando poi che i gusti sono gusti...
Dovendo definirlo con una sola parola direi “moderno”.
Sembra un'ovvietà che un romanzo di fantascienza sia moderno ma, quello che voglio dire, è che la modernità la si percepisce chiaramente nello stile, nei temi affrontati (sia principali che secondari) e nella scelta dei protagonisti.
Questo non significa che si tratti di un capolavoro ma è sicuramente un'opera di questi tempi con relativi pregi e difetti.
In un libro di fantascienza è fondamentale la capacità, che definirei di “proiezione”, dell'autore. Questa capacità, un misto di intuito, buon senso e fantasia, permette all'autore di immaginarsi come evolverà il futuro. Ovviamente se l'ambientazione del romanzo è in un futuro lontano (*2) non si ha la possibilità di verificare in cosa abbia visto giusto l'autore.
Queste proiezioni nel futuro contribuiscono, oltre al racconto vero e proprio, a rendere gradevole e interessante la lettura: fanno riflettere sul mondo attuale e stimolano la fantasia.
Sfortunatamente la maggior parte dei romanzi che ho comprato ultimamente (a basso costo!) erano degli anni '60 e, quando andava bene, degli anni '70 (*3). E nella maggior parte di questi romanzi, sopratutto se ambientati in un futuro recente che magari adesso è l'oggi o il passato, l'età si sente: fra i temi affrontati vengono scelti elementi tratti dalla guerra fredda o magari dal femminismo, etc... Temi che sicuramente, all'epoca della pubblicazione, erano attuali e interessanti ma che adesso, tranne fortunate eccezioni, hanno un fascino molto minore.
Ecco invece che, essendo un opera recente (è del 2007), Arresto di sistema affronta tematiche attuali: i MMORPG, la realtà virtuale, la Cina, il terrorismo...
Al di là della storia anche solo leggere le proiezioni future di questi temi immaginate dall'autore è divertente e interessante.
Anche la scelta dei personaggi mi pare moderna: invece dello scienziato abbiamo un umile programmatore, una protagonista è un'avvocatessa e l'altra una poliziotta che, in pratica, esegue solo gli ordini. Soprattutto sono tutti personaggi complessi con grossi conflitti interiori, pieni di dubbi e contraddizioni.
Ah, e poi il romanzo è in seconda persona! Suppongo che l'idea (*4) si quella di far immedesimare maggiormente il lettore nei personaggi ma a me ha dato solo molto fastidio...
Ok, detto questo il libro è moderno: ma è bello o brutto?
È un buon libro che ho letto con sincero piacere e curiosità. In realtà più che di fantascienza è un giallo di spionaggio. Scritto nel 2007 è ambientato nel 2017 e l'autore nelle sue proiezioni è riuscito nella difficile impresa di non indovinare quasi niente! Probabilmente avrebbe avuto un fascino molto maggiore se l'avessi letto prima del 2010...
Ma magari per certe proiezioni ha sbagliato i tempi ma non la direzione della tendenza verso cui stiamo andando: quindi, intendiamoci, le previsioni errate non lo rendono assolutamente meno godibile!
Il finale l'ho trovato un po' tronco, non deludente ma nemmeno esaltante...
Conclusione: sono molto contento del mio acquisto: oltre a essere una piacevole lettura mi ha fatto capire cosa non mi piace dei vecchi romanzi di fantascienza. E poi... viva il power metal!!
Nota (*1): ho però discriminato il libro più recente perché era di un italiano e, in mancanza di notizie certe, non mi sono fidato...
Nota (*2): anche se i calcolatori grandi come palazzi che funzionano a schede perforate hanno comunque un sapore anacronistico! Oppure i protagonisti tabagisti che fumano come ciminiere...
Nota (*3): anche perché, come ho scritto altrove, quando alla fine degli anni '90 l'editrice Nord ha dismesso le sue collane storiche (le favolose serie Oro e Argento) l'offerta di fantascienza in Italia si è drasticamente ridotta a ristampe di vecchi autori...
Nota (*4): idea non certo nuova! Omero nell'Odissea usa questo artificio sebbene solo con alcuni personaggi come il porcaro Eumeo. Tipo: “E tu rispondendo, o porcaro Eumeo, gli dicesti...”
domenica 7 giugno 2015
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