Sto guardando adesso i dati delle elezioni regionali: qualche breve commento a caldo.
1. il M5S oltre a non vincere in nessuna regione è prima forza di opposizione solo nelle Marche. In tutte le altre regioni la lega, forza italia o il PD hanno preso più voti.
2. l'astensionismo è cresciuto: rispetto alle nazionali il numero di voti assoluti del M5S è sicuramente diminuito in Toscana (e, a occhio, anche nelle altre regioni). Questo significa che il M5S non ha convinto chi l'aveva in precedenza votato.
3. il PD, nonostante la politica distruttiva di Renzi, riesce comunque a tenere: lo sostiene da una parte il controllo dei media e, dall'altra, la mancanza di un'opposizione credibile in grado di raccogliere il dissenso.
4. l'astensionismo di queste elezioni dice che non ci sono stati vincitori ma, fra i perdenti, il M5S è la forza politica che perde di più.
5. i candidati del M5S, seppure onesti, non erano credibili: a mio parere l'onestà deve essere un valore necessario ma non è sufficiente.
Mi chiede quale sarà adesso la reazione del M5S, ovvero di Grillo & Casaleggio: diranno che il M5S non ha vinto ma che va bene così perché #vincerannopoi? Questa fu la beata illusione dello scorso anno dopo le europee: nulla cambiò e i risultati si sono visti.
Io spero che venga finalmente fatta della seria autocritica: perché nonostante che il PD/Renzi faccia del suo peggio gli elettori hanno preferito starsene a casa piuttosto che votare M5S (o altri)?
Secondo me ci si dovrà rendere conto che, soprattutto nelle elezioni dove una singola persona finisce per rappresentare il movimento, come nelle comunali e regionali, bisogna riuscire a proporre candidati credibili che non abbiano solo onestà ma anche capacità comprovate.
Per arrivare a candidati più credibili si dovrà adottare un differente metodo di selezione: basta con a roulette di sconosciuti votati a casaccio dagli utenti (*1) del viario di Grillo.
L'unica alternativa che riesco a pensare è che venga fatta una selezione a partire dai gruppi di attivisti locali (la parte più pulita del M5S) e, se proprio si vuole far votare la rete, lo si faccia sui candidati proposti da questa base di persone che si adoperano realmente per il M5S e per la loro comunità.
Ovviamente per fare ciò è necessario ristrutturare completamente il M5S dando un valore di rappresentanza ben definito ai gruppi locali.
E almeno l'avvio a questa riforma deve partire da Grillo: solo lui ha l'autorità per proporre un simile cambiamento senza spaccare il movimento.
Questa riforma, in realtà, avrebbe dovuto essere effettuata nel corso dell'anno successivo alle elezioni del 2013: constatata la dimensione nazionale del movimento e la necessità di riorganizzarlo affinché potesse essere propositivo e vincente. Ciò non fu fatto e adesso le prospettive di governo del M5S sono fortemente ridimensionate.
Io, temo che, in verità, le riforme interne NON si vollero fare: pur consapevoli della loro necessità Grillo & C. preferirono soprassedere. La conclusione a cui arrivai lo scorso autunno (v. L'ultimo tabù etc...) è che Grillo NON vuole vincere...
Eppure, almeno attualmente, per quanto imperfetto il M5S resta la migliore speranza per l'Italia.
Spero quindi di sbagliarmi e che, almeno stavolta, questa ennesima sconfitta non venga ignorata ma serva a dare l'avvio a un processo di rinnovamento serio e concreto del movimento.
Nota (*1): utenti che, l'ho scritto 100 volte ma è bene ripeterlo, potenzialmente non hanno niente a che vedere col M5S...
martedì 2 giugno 2015
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