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giovedì 25 settembre 2014

Sigarette e vaccini

Non ricordo esattamente quando, si tratta di un'informazione che lessi almeno una decina di anni fa ma mi pare intorno agli anni '60, le aziende produttrici di sigarette commissionarono degli studi che portarono a un'importante scoperta: il fumo fa male.

La notizia però non venne divulgata e, anzi, nei decenni successivi tali industrie si sforzarono in tutti i modi di promuovere un'immagine positiva e sana della sigaretta. Il motivo della decisione fu molto semplice: se i consumatori avessero saputo che le sigarette nuocciono alla loro salute probabilmente non le avrebbero comprate o ne avrebbero comprate di meno; ancora più difficile sarebbe stato poi convincere a fumare i potenziali nuovi consumatori non ancora assuefatti al tabacco.
In pratica fu presa una decisione dove su un piatto della bilancia c'era la salute dei consumatori e sull'altro gli interessi economici delle aziende produttrici di sigarette. Sicuramente una scelta cinica ma comprensibile visto che lo scopo di tali industrie era e rimane quello di fare profitto e non salvaguardare la salute pubblica....

Recentemente, spesso su FB, vedo girare meme che rimandano a fonti più o meno attendibili in cui si afferma che i vaccini prodotti dalle case farmaceutiche fanno male e, anzi, predispongono a tutta una serie di future malattie che richiederanno l'acquisto di altri farmaci dalle stesse aziende.
Sebbene in numero minore, circolano anche meme a favore dei vaccini: in pratica affermano “siete pazzi a non voler far vaccinare i bambini: vorreste che vostro figlio si ammalasse di...” e segue lista di malattie magari corredate da foto esemplificative.

Personalmente non sono un esperto in materia, anzi! Non mi sono mai interessato di vaccini né di malattie in genere. Per quel che ne so qualsiasi delle due fazioni potrebbe avere ragione o, più probabilmente, nessuna delle due visto che raramente la verità sta tutta da una parte...

Mi limito però a osservare che l'argomentazione dei gruppi anti vaccini è molto logica e non folle come, in pratica, dichiarano i loro avversari.

È infatti erroneo pensare che le industrie farmaceutiche, poiché producono farmaci, mettano al primo posto dei loro scopi la salute pubblica mondiale.
Le industrie farmaceutiche, come tutte le industrie private, mettono al primo posto il proprio profitto. Forse non ce ne rendiamo conto ma lo sperimentiamo quotidianamente nel prezzo delle medicine: pensate che il costo di un farmaco sia dato solo dalle materie prime, dalla lavorazione e dal recupero dell'investimento in ricerca? No! State sicuri che una buona fetta è profitto e basta! (*1)

Provate a immaginare il seguente scenario per quanto inverosimile: un'industria farmaceutica scopre per caso un farmaco miracoloso: una sola pasticca dal costo di 1€ rende l'uomo invulnerabile per tutta la vita a qualsiasi malattia, incluse quelle genetiche, quelle dell'età e perfino ai tumori. Cosa pensate che farebbe tale azienda? Molto probabilmente ne distruggerebbe la formula (magari facendo “sparire” anche la squadra di scienziati che avesse avuto la sventura di scoprirla!) o, nel caso migliore, venderebbe tali pillole a prezzi esorbitanti, dai 10.000€ in su...

In altre parole è sbagliato pensare che le industrie farmaceutiche, poiché producono farmaci, siano “buone” e vogliano sempre e solo il bene dei propri clienti.
A questo va aggiunto che i loro prodotti sono così complessi che, possibili danni e reale efficacia, non possono essere facilmente verificati. Sicuramente esisteranno enti internazionali incaricati di controllare e verificare ma quanto questo controllo possa essere accurato e affidabile è difficile dirlo. La mia sensazione è che SE una grande (intendo una multinazionale) industria farmaceutica fosse a conoscenza di un qualche problema in un proprio prodotto, magari qualche rara controindicazione, scoperta forse quando il farmaco è già in commercio da anni, non avrebbe grossi problemi a tenerla nascosta o, magari, a rivelarla solo dopo averci realizzato un “congruo” profitto. La decisione finale dipenderebbe solo dalla bilancia del profitto (cioè dal giro d'affari del prodotto, dal rischio di essere scoperti, etc...) e non certo dall'interesse pubblico.

In conclusione, SECONDO ME, le accuse della fazione anti-vaccini sono probabilmente paranoiche ma non sono assolutamente folli o assurde come spesso vengono dipinte.

Nota (*1): Mentre scrivevo non ho potuto fare a meno di notare il parallelismo con le aziende dell'acqua. Anni fa, quando da pubbliche furono trasformate in private o parzialmente tali, ci raccontarono che il pubblico non sa gestire bene le aziende mentre il privato è più efficiente, sa far lavorare i propri dipendenti, e che alla fine tale scelta sarebbe stata più che vantaggiosa per i cittadini.
Il risultato invece lo conosciamo: le bollette sono schizzate alle stelle. Il motivo è che il privato è interessato solo ed esclusivamente al profitto: non gli interessa la qualità dell'acqua, le perdite nella distribuzione o che tutti possano usufruire del servizio a tutte le ore dell'anno. L'unico obiettivo del privato è il profitto e per questo, ormai dovrebbe essere evidente a tutti (anche a Renzi), alcuni servizi essenziali dovrebbero rimanere totalmente pubblici...

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