Anche questa lezione è stata più ravvicinata del solito alla precedente: mi sembrava che fossero rimaste in sospeso molti argomenti e ho voluto subito far chiarezza.
In realtà, come si vedrà, per concludere gli argomenti in sospeso bastava molto poco ma è stata comunque una lezione utile.
Riscaldamento: niente di nuovo.
Pattern: tornato dalla lezione ho perso il mio elenco con tutti i giri!! Ricontrollando gli appunti sulle vecchie lezioni ne ho ritrovati molti ma non tutti... Argh!
Comunque, riguardo l'esercizio in sé, non è cambiato niente.
Vodka: Piano piano sto riaccelerando la velocità del brano: adesso sono al 22% più lento. Il problema è sempre il ritmo humpa che mi rimane innaturale oltre che oggettivamente difficile. Al ponte, la modifica all'impugnatura del plettro, ha dato i suoi frutti: dopo i soliti problemi iniziali ho acquistato scioltezza e adesso devo addirittura stare attento a non andare troppo veloce! Per contro: mi è più difficile stoppare la 6° corda e, dopo qualche minuto, mi stanco e perdo la sincronia...
Unholy Paradise: avendo già imparato le due battute della scorsa lezione ero ansioso di andare avanti. Il maestro si è messo ad ascoltare il brano e a prendere appunti: diversamente dal solito mi è sembrato un po' in difficoltà ma sul momento non ci ho fatto caso e solo distrattamente ho memorizzato la sua affermazione “la chitarra è un po' sepolta...”
Tornato a casa ho capito cosa volesse dire...
In pratica la parte iniziale del pezzo è divisa in: introduzione (fatta la scorsa lezione e facile), ponte, ritornello e ritornello d'uscita.
Il ponte è composto da G5|Eb5|G5|Eb5 e tre note MIb, RE e DO il tutto ripetuto due volte.
Ora per gli accordi riesco a malapena a percepire quando vengono suonati come delle lievi modifiche in un ronzio di sottofondo. Le tre note invece le percepisco come “pop, pop, pop” (sono sulla 5° corda)...
Il ritornello (semplificato) è tutto sulla 3° corda: DO, DO, DO, DO, MIb, MIb, MIb, MIb, DO, DO, DO, DO, RE, RE, RE, RE il tutto ripetuto quattro volte.
In questo caso la chitarra non la sento per niente! Mi sono però accorto che quando il cantante inizia a cantare “Unholy...” ci stanno bene i DO e, se indovino il ritmo giusto, mi ritrovo all'“Unholy...” successivo sempre nella giusta sincronia...
Il ritornello d'uscita è una melodia completamente sovrastata dal basso (che era il ritmo che mi piaceva e che pensavo appartenesse alla chitarra!). Il maestro mi ha dato 16 note ripetute due volte ma io, nonostante cuffie e massima attenzione, sento solo 16 colpi di batteria...
Insomma ho capito che per me “chitarra un po' sepolta” equivale a “chitarra inesistente”...
Di seguito ho rimesso insieme la tablatura del maestro:
Le durate delle note nell'Introduzione sono sballate: probabilmente dalla 2° alla 5° nota si tratta di sedicesimi...
Impegnandomi sarei forse riuscito a ricostruire durate più verosimili ma non ne ho avuto voglia...
Le durate delle note delle parti successive sono più verosimili anche se dubito siano esatte! Insomma guardate solo la tablatura!
Purple Haze: questo era uno degli esercizi rimasti in sospeso: avevo finito le battute di melodia e bisognava quindi andare avanti. Il maestro mi ha semplicemente detto “sì, sì, vai un po' avanti...” e io “non c'è niente di particolare da sapere?” e lui “No, no...”.
Tornato a casa ho scoperto invece che le battute con gli accordi erano dei casini impossibili: evidentemente il maestro pensava di avermeli già semplificati (come la melodia) ma non era così...
Immediatamente mi sono depresso ma, per una volta, ho reagito: ho controllato la Lezione LIV e ho sostituito le battute impossibili con il giro E7#9| E7#9|G(barrè)|A(barrè) nel ritmo specificato.
Tutto risolto! Il giro ci sta benissimo ed è adeguatamente difficile per me. Solo a Hendrix sarebbe parso un po' noioso...
Raphosody: L'altro elemento in sospeso. Questa è una melodia piena di pause, anche piuttosto lunghe, e il maestro mi aveva anticipato che mi avrebbe insegnato a “prolungare le note”. Alla resa dei conti si tratta semplicemente di prolungare la nota con del vibrato. Inizialmente il maestro mi aveva spiegato di stare attento alla velocità con cui eseguirlo (né troppo veloce né troppo lento) ma alla fine si è accontentato di farmi rimanere a tempo!
In verità non è banale perché se sto attento a fare il vibrato a una velocità che mi pare giusta finisco per perdere il conto del tempo della durata delle pause, mi faccio sorprendere dalla melodia che riparte e finisco per confondermi. Però credo mi basterà un po' di pratica...
Viva la vida: ho abbassato la canzone di un semitono in maniera da inserire nel giro d'accordi un E che mi permetta di far riposare la mano sinistra. Adesso non ho più problemi di stanchezza ma la canzone continua a essere pietosa...
L'esempio di Benjamin Franklin
3 ore fa
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