Ci sono almeno due argomenti, il covid-19 e la guerra in ucraina, per cui, mi sono reso conto, non seguendo assolutamente i media italiani ne ho una visione molto diversa e particolare rispetto a quella dei miei concittadini.
In particolare molte notizie mi appaiono come conferme ovvie di idee o affermazioni di cui scrivevo anche già un anno fa e oltre. E siccome mi sembrano ovvie, e non mi interessa scrivere articoli impostati sul modello “io l’avevo detto”, finisce che non ne scrivo per niente.
Oggi voglio quindi discutere della guerra in Ucraina ma, a maggior ragione in effetti, bei prossimi giorni vedrò di scrivere un pezzo riepilogativo sulle ultime (di qualche mese) riguardo al covid-19.
Sul fronte ucraino la notizia di questi giorni è la ritirata delle truppe russe dalla zona del Kherson a nord del fiume Dnipro (o Boristene: v. AedE – Scena I, Atto V).
I media occidentali la spacciano per una grande vittoria militare dell’Ucraina ma al massimo è una vittoria mediatica (e come tale sta infatti venendo sfruttata).
Il generale russo subentrato qualche mese fa l'aveva immediatamente detto che, forse, sarebbe stato necessario abbandonare tale regione per motivi logistici. Analogamente Berletic diceva di questa possibilità già in estate.
Il fatto è che il Dnipro è il quarto fiume d’Europa ed era attraversabile solo attraverso due ponti: questo rendeva estremamente complicato l’invio dei rifornimenti e, potenzialmente, le truppe russe a nord di esso rischiavano di rimanere isolate.
Ma da un punto di vista strategico la situazione non cambia: quando la Russia userà le truppe mobilitate a inizio ottobre (o era fine settembre?) è difficile pensare che la situazione militare ucraina non collassi rapidamente. Ovviamente a meno di un intervento diretto occidentale.
Ma l’intervento diretto occidentale, soprattutto se con truppe di terra statunitensi, ci porterebbe realmente a un passo dalla guerra nucleare. E recentemente (v. parte finale di USA: elezioni e guerra) questa ennesima follia sembra sia stata prospettata dagli USA a Mosca: un esercito di circa 90.000 uomini, polacchi, rumeni e statunitensi sarebbe pronto a entrare in azione per creare una zona cuscinetto nell’occidente dell’Ucraina nel caso la Russia attacchi in maniera decisiva.
Difficilmente però la Russia tollererebbe questa regione cuscinetto che equivalerebbe a terrorismo, tensioni e pericoli costanti per chissà quanti decenni. Quindi: grave rischio di guerra nucleare.
Sempre sul fronte militare gli aiuti in materiale bellico all’Ucraina si sono ridotti a un rivolo: semplicemente le scorte statunitensi si sono azzerate (per non parlare di quelle degli stati europei) e si manda ormai solo materiale obsoleto o in quantità minime. Al contrario le fabbriche russe continuano a sfornare nuovi carrarmati: è di ieri la notizia che un grande contingente di nuovi T-80 (o sono T-90?) è arrivato nel Donbass.
Come ho più volte scritto il tempo, compreso quello climatico, gioca a vantaggio della Russia: militarmente, economicamente e socialmente.
Per socialmente mi riferisco agli effetti che la guerra e le sensazioni hanno sulla popolazione europea: non in Italia ma nel resto dell’Europa la consapevolezza che “qualcuno” ha voluto questa guerra e che il prezzo economico (e quindi sociale) lo stanno pagando gli europei sta iniziando a emergere. Quando qualcosa non va è infatti naturale che chi ne è più colpito inizi a cercarne le ragioni: la verità ovvia è evidente e tutte le bugie usate per nasconderla non possono durare più di tanto.
Questo potrebbe nel medio termine mettere in crisi la NATO e quindi isolare politicamente gli USA.
La Russia (Putin) ha infatti ormai capito che la politica dell’Europa (UE) è completamente pieagata al volere degli USA anche quando gli vengono chieste/ordinate politiche totalmente contrarie ai nostri interessi. La situazione potrà cambiare solo con una reale rivoluzione politica ma questa, sfortunatamente, non potrà che passare attraverso una significativa protesta popolare: e la gente per protestare, per ignorare le bugie dei media tradizionali, dovrà stare male.
Non so poi se è vero ma mi pare di aver capito che i media, ribaltando completamente e senza alcun pudore la realtà, raccontino che la guerra è stata voluta da Putin perché, essendo pazzo, vuole conquistare tutta l’Europa!!
Putin, fortunatamente per il resto del mondo non occidentale, è tutt’altro che pazzo e, semmai, ha il grosso problema di avere a che fare con degli stupidi: in particolare con l’attuale amministrazione USA di Capitan Babbeo. E gli stupidi, come insegnano Bonhoeffer e il nostro Cipolla, sono imprevedibili: non riescono infatti neppure a riconoscere quale sia il bene per loro stessi…
La guerra in Ucraina non è finita questa primavera a causa delle sanzioni autolesionistiche dei paesi occidentali contro la Russia e dei relativi aiuti bellici. In pratica è iniziata una seconda guerra e la Russia si appresta a vincere anche questa. Qui è infatti la stupidità maggiore dell’occidente: nonostante gli sforzi occidentali la Russia è destinata a vincere comunque: in altre parole ci stiamo dissanguando per niente.
In realtà lo scopo di Putin non era conquistare l’Europa ma continuare a farci affari e a legarsi sempre di più a essa: forse il motivo principale per cui gli USA hanno scatenato questa guerra in Ucraina era proprio questo: separare definitivamente la Russia dall’Europa.
Gli altri obiettivi statunitensi, che non starò a ripetere (v. Altra lettura della crisi Russia-Ucraina-NATO e seguenti), sono tutti clamorosamente falliti: la Russia è adesso più forte di prima e molti stati ancora indipendenti, hanno capito che questo è il momento buono per ribellarsi all’imperialismo statunitense. Rafforzamento quindi dei BRICS come embrione di un polo non a guida occidentale. Rafforzamento dei legami fra Cina e Russia. Altro che defenestrazione di Putin ma suo rafforzamento. Solo Capitan Babbeo poteva riuscire a tanto!
Ma ironicamente è possibile che Capitan Babbeo abbia fallito anche nel separare UE da Russia per troppo zelo: a MIO avviso il sabotaggio (vabbè, materialmente attuato dagli sagnozzi inglesi) dei gasdotti fra Germania e Russia rappresentano un vero e proprio atto di guerra degli USA contro l’intera Europa occidentale che ha completamente compromesso il legame di fiducia fra presunti “alleati”. Capisco che gli USA trattino i politici europei da zerbini che sono ma non possono farlo capire alla popolazione europea!
Quindi quando vedremo la Russia iniziare a vincere sul campo militare?
Io, senza sapere né leggere né scrivere di cose militari, avevo trovato realistico il periodo di tre mesi per preparare la nuova offensiva, con i reparti mobilizzati appositamente, e l’avevo quindi posta a dicembre. Anzi fatemi vedere cosa avevo scritto esattamente. Da Mobilitazione vittoria o sconfitta? (*1):
«Come cambierà la situazione sul campo?
Dipenderà dai tempi in cui questi soldati potranno essere mandati sul teatro delle operazioni.
Si tratta di riservisti che hanno comunque già un’esperienza militare (potrei sbagliarmi ma la leva obbligatoria in Russia dovrebbe durare due anni) e quindi si parla di tre mesi di addestramento: in pratica dovrebbero essere pronti per dicembre-gennaio.»
Ora queste date secondo me potrebbero essere anche leggermente anticipate già a novembre: ma, come detto la Russia non ha fretta: se pensa che anche solo il freddo possa dargli un vantaggio militare allora potrebbe aspettare fino a febbraio.
D’altra parte più passa il tempo e più armi, questa volta di nuova produzione, arrivano in Ucraina; inoltre, se ho ben capito, a inizio primavera lo scioglimento della neve rende difficili le operazioni militari. Infine anche in Russia la popolazione non è molto contenta delle ritirate dalle regioni di Karkov (frettolosa e imprevista) e del Cherson (ben pianificata): quindi anche la pazienza della popolazione russa è un fattore.
Resto quindi dell’idea che il periodo di fine dicembre inizio gennaio sia quello migliore per l’avvio della nuova offensiva russa. Ma ovviamente non ho dati concreti su cui fare previsioni affidabili!
Dubbi?
Pochi in realtà.
Il primo dubbio riguarda le stime delle perdite: le “mie” fonti le danno 5 a 1 in favore dei russi ma se, per esempio, fossero 3 a 1 si spiegherebbe maggiormente la posizione difensiva delle truppe di Mosca.
E anche la possibilità di colloqui di pace mi lascia perplesso: se la Russia è ormai praticamente pronta a chiudere la partita con Kiev che senso ha cercare accordi? In effetti mi sembra che le proposte nascano soprattutto in occidente e che non siano accolte con particolare entusiasmo dalla Russia che però, per ragioni diplomatiche, preferisce non chiudere la porta in faccia a nessuno, neppure a Zelensky. Certo che da qui ad accettare una pace non risolutiva ce ne corre.
Appunto: accordi di pace potrebbero essere presi in considerazioni se Mosca prevedesse che la futura offensiva costasse un numero di vite russe troppo alto ma l’offerta di pace ucraina dovrebbe comunque essere molto favorevole per convenire nel medio-lungo termine. Insomma dovrebbe apparire chiaro dall’accordo di pace che la Russia ha vinto: ma non mi pare che sia questa la volontà dell’occidente attualmente…
Conclusione: onestamente anche io inizio a essere impaziente di vedere l’offensiva russa anche solo per leggere cosa si inventeranno per spiegarla i media occidentali. Sarà il momento in cui la verità dovrebbe raggiungere le bugie e smascherarle come tali. Ma, come ho scritto, senza avere particolari informazioni a mia disposizione ritengo che fine dicembre, magari qualche giorno prima di Natale, sia il momento più probabile per l’offensiva russa...
Nota (*1): dando uno sguardo a quanto scrissi a settembre ripeto, più o meno, le stesse cose di oggi ma, come detto, strategicamente non è cambiato praticamente niente.
Il post sentenza
26 minuti fa
Nessun commento:
Posta un commento