Premetto che, complice la non qualificazione dell’Italia, non sono molto preparato sul mondiale di calcio in Qatar.
So che ci sono stati malumori per la scelta di questa sede, in particolare perché, al pari dell’Arabia Saudita, non sono campioni di diritti umani né di quelli della donna per non parlare degli omosessuali. Ma si sa, viviamo nell’epoca in cui il bene è il denaro e in Qatar ne hanno parecchio di bene, cioè di denaro. Quindi FIFA e compagnia, che in genere mi sfrangono le p#### con ipocriti motti contro razzismo, rispetto delle donne e simili, fanno finta di nulla, fischiettano, tengono le mani in tasca e guardano il cielo. Il denaro fa sorvolare su questi dettagli: anzi oggi mi è parso di sentire un’apologia di queste discriminazioni: qualcosa del tipo “difendono le loro tradizioni culturali” o simili: suppongo che la giornalista che ha tentato questa difesa si sia così guadagnata un paio di Rolex: regali ovvio, mica corruzione!
Viva la coerenza.
A questo panorama si aggiunge la notizia che circa 6.000 operai stranieri, impegnati nella costruzione degli impianti per i mondiali, sono morti a causa delle condizioni di lavoro non proprio sicure. Prima di tutto bisognerebbe sapere quali sono le fonti di questa notizie: come ho recentemente imparato anche le organizzazioni umanitarie non sono sempre imparziali ma, spesso, almeno alcune di queste, sono usate per fare propaganda. Però essendo il Qatar vicino agli USA queste notizie non dovrebbero essere false: ammetto però di non saperne abbastanza per giudicare con cognizione di causa.
Comunque anche in questo caso il denaro ha spinto in secondo, anzi in terzo piano la questione…
Mi chiedevo però, al di là del fatto sportivo, se ci potrebbero essere dei risvolti geopolitici: pensavo ad attentati per la precisione.
Di sicuro le misure di sicurezza saranno ottime: un altro vantaggio dato dal denaro, però…
Però, lo scrivevo già in estate, molte armi destinate all’Ucraina sono finite al mercato nero: anche ottime misure di sicurezza potrebbero avere problemi a contrastare delle moderne armi da guerra. Pensavo a missili Stinger (anti-aereo) e Javelin (anti-carro).
Ma il maggior impatto ci sarebbe se fosse colpito uno stadio durante una partita: e per fare questo cosa c’è di meglio di un piccolo stormo di droni suicidi? Ne basterebbe uno per provocare una strage e relativo panico (e relativa strage provocata dal panico). Oltretutto molti di questi droni sono a lunghissimo raggio: potrebbero partire dallo Yemen? Non ne ho idea… Di sicuro l’Iran è vicino ma non credo che sarebbero così matti da commettere un atto così plateale. Ma Al Qaeda? È da parecchio che non se ne sente più parlare ma questa potrebbe essere una buona occasione per tornare sotto la luce dei riflettori.
Le partite più a rischio in questo caso sarebbero quelle con gli USA e l’Arabia Saudita, in misura minore quelle con squadre dell’Europa occidentale tipo Francia, UK o Germania.
Ovviamente la probabilità di questo pericolo dovrebbe essere bassa ma non credo nulla: anzi direi che siamo su un significativo 5%. Il fatto è che mentre stati vicini al terrorismo come l’Iran non hanno in questo momento interesse ad alzare il livello di tensione internazionale (l’Iran vuole entrare nei Brics, non rischiare di essere bombardato! (*1)) ma la maggiore reperibilità di armi da guerra potrebbe renderle disponibili anche a gruppi terroristici relativamente indipendenti e con i propri obiettivi.
Conclusione: io pensò che farò il tifo per la Serbia: ci giocano un sacco di calciatori italiani (di cui ben due della Fiorentina) e, politicamente, sono vicini alla Russia. Probabilmente superare il girone come secondi dietro al Brasile potrebbe essere fattibile ma dubito possano andare troppo più in là...
Nota (*1): anzi, in caso di droni “apparentemente” partiti dall’Iran, io sospetterei di Israele. Hanno sale in zucca e sono (molto) cinici. Sanno che se si rafforza il legame fra Iran e Russia e/o se l’Iran entrasse nei BRICS poi non potrebbero più spadroneggiare in Medio Oriente. È quindi plausibile che Israele veda il rafforzamento politico dell’Iran come una minaccia concreta a lungo termine alla propria esistenza e, quindi, decida di intervenire per sventarla. Del resto in questa momento alla Casa Bianca abbiamo Capitan Babbeo che non aspetta altro che commettere qualche altra idiozia per dare ulteriore spolvero al proprio disastroso mandato. È possibile che gli USA prenderebbero l’occasione al balzo per mostrare i propri muscoli: Russia e Cina sono troppo forti ma l’Iran no...
martedì 22 novembre 2022
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