Ho un amico su FB col quale, fino a poco tempo fa, mi accapigliavo in lunghe discussioni inconcludenti: prima sulla censura e poi su alcuni aspetti della gestione della pandemia. Volendo adesso si potrebbe disquisire sulla guerra in Ucraina: solo che non ne ho voglia io.
Mi sono reso conto infatti che è troppo succube della propaganda di guerra in cui siamo immersi. Prendiamo proprio la crisi in Ucraina: io fino a inizio febbraio non ne sapevo nulla: quando ho deciso di informarmi che ho fatto? Ho letto/visto tutte le informazioni “autorevoli”, cercando fonti a 360°, che mi è riuscito incontrare (media di diverse nazioni). Poi non sono arrivato subito a conclusioni definitive: anche quando ho iniziato a capire mi rendevo conto che c’erano degli aspetti che non mi tornavano del tutto. Ecco quindi il pezzo del 10 febbraio Cercando di capire. Progressivamente nelle settimane successive mi sono imbattuto, anche per caso, in altre tessere del mosaico che mi hanno fornito una comprensione sempre più articolata.
Sono così arrivato a scrivere il pezzo del 24 febbraio Altra lettura della crisi Ucraina-Russia-NATO (pubblicato alle 9:26 del mattino probabilmente quindi, non ricordo, iniziato il giorno prima) che (insieme a un corto di un giorno o due successivo) fornisce lo schema di base con cui ho inquadrato la crisi dopo averla purgata della propaganda occidentale e russa.
Ora ho chiesto a questo mio amico quando ha iniziato a interessarsi della crisi in Ucraina (spero che non prenda la mia domanda come una provocazione: gli ho spiegato che è per un pezzo che sto scrivendo ma è comunque facile fraintendersi specialmente su FB). Il suo primo accenno al riguardo è del 24 febbraio alle 17:00 e ripropone un articolo di Mentana sull’inizio dell’invasione russa. Poi vediamo se/cosa mi risponde lui.
La mia sensazione però è che si fidi della prima interpretazione che ascolta proveniente da un canale di cui si fida e che a questa si fermi chiudendosi a ogni prospettiva che non sia perfettamente allineata col pensiero dominante.
Un’altra differenza con me è il suo coinvolgimento emotivo: lui è automaticamente dalla parte di chi “sta sotto le bombe” non cerca, o non è interessato a capire le cause profonde della situazione.
Al contrario io nemmeno me lo sono posto il problema di giudicare moralmente Putin: mi interessa invece la logica geopolitica.
Anche perché tutte le notizie che arrivano dalle fonti occidentali sono inquinate dalla propaganda che mettono l’accento sull’elemento più drammatico ma, spesso, geopoliticamente irrilevante.
Ieri, mentre preparavo da mangiare, mi è toccato ascoltare il SkyPD24 che, come al solito, mi è parso molto fuorviante: però mi sono trovato completamente d’accordo su tutto quanto detto da un’ospite, un analista militare, di cui sfortunatamente non ricordo il nome.
Questo per dire che la mia comprensione degli avvenimenti non è completamente avulsa dalla realtà, anzi.
Come me, l’analista si basava sui (pochi) fatti disponibili e diffidava (come me) sia della propaganda russa che di quella ucraina/occidentale: cercava poi di capire le motivazioni di Putin e accennava alle responsabilità dell’occidente nel far precipitare la crisi.
Ah, per esempio, ha fornito anche un elemento che non avevo compreso: è sul fronte a ovest con i territori indipendenti che sono schierate le truppe migliori e meglio equipaggiate ucraine perché è là che si combatte già dal 2014 (mi pare), ed è là che sono schierati anche i battaglioni neonazisti addestrati da militari occidentali (parole dell’esperto non mie) responsabili, è bene ricordarlo, di molte atrocità sulla popolazione civile.
Probabilmente non sarà invitato nuovamente dato che la sua analisi non si sposava completamente con la narrativa del Putin dittatore pazzo pronto a distruggere il mondo senza alcun motivo…
Ritornando al mio amico, che nel frattempo mi ha risposto che segue le vicende in Ucraina da quando questa è stata invasa ovvero dal 24 febbraio, lui è estremamente favorevole alla censura dei canali di informazione russa in UE. Questo perché, a suo dire, raccontano solo “stronzate” e che, comunque, diffondono “il punto di vista russo”.
Io ho così cercato di fargli notare che certamente forniscono una prospettiva filorussa e che, proprio per questo, aiutano a capire meglio la situazione.
Lui però ha controbattuto con frasi emotive che io interpreto come “io sono comunque dalla parte di chi è sotto le bombe” che per me invece è irrilevante: cioè mi dispiace per le inevitabili vittime ma qui il punto non è attribuire colpe o giudizi morali ma semplicemente capire cosa sta succedendo e, da questo punto di vista, a causa della disinformazione (propaganda) occidentale, i canali russi mi erano utilissimi.
In generale io credo che lui sia, secondo la classificazione MBTI, un tipo Fe (E-F- per la precisione) e penso che questo lo renda particolarmente manipolabile dalla propaganda basata su immagini di forte impatto emotivo che io, al contrario, come Ti dominante (ed Fe inferiore) trovo semplicemente inutili per la comprensione delle vere ragioni degli eventi che è al momento ciò che mi interessa.
Ho chiesto su Quora (quali sono i tipi MBTI più influenzabili dalla propaganda) ma dubito di trovare là qualche risposta intelligente, comunque vedremo…
Conclusione: e il titolo del pezzo? Beh, il titolo l’avevo scelto prima di iniziare a scrivere: avevo in mente di sviluppare il tutto in maniera diversa e mi proponevo di spiegare che la propaganda propone un’interpretazione dei fatti molto semplice e facile da “digerire”, con appena o due concetti semplici da far capire a tutti (tipo “Putin dittatore pazzo” e “la popolazione ucraina soffre sotto le bombe”) che vadano a nascondere tutte le chiavi di lettura più profonde. Insomma un semolino d’informazione da somministrare con i TG all’ora di cena…
E se avessi sviluppato questa linea di pensiero la mia conclusione avrebbe potuto terminare con una citazione di “Animal Farm” di Orwell (mia traduzione): «Quando le pecore l’impararono a memoria svilupparono una grande passione per questa massima e spesso, mentre pascolavano nel campo, iniziavano a belare “Quattro zampe è bene, due zampe è male! Quattro zampe è bene, due zampe è male!» e continuavano per ore senza mai stancarsene.»
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