In questi giorni sto scrivendo poco (e male) anche perché sto faticosamente lavorando al nuovo capitolo dell’Epitome: sono in una fase in cui anche mettere insieme due periodi mi fa una grande fatica. Mi sembra che stia venendo bene anche se è presto per dirlo e, comunque, so già che sarà un capitolo su cui rimetterò le mani più e più volte. Non escludo anzi che in futuro, se crescesse troppo, possa trasformarlo in una parte a sé stante (magari con l’aggiunta del capitolo 17, l’attuale 16, quello sugli esempi di protomiti…).
Ma non volevo scrivere un aggiornamento sullo stato dell’Epitome ma solo che probabilmente, nei prossimi giorni, scriverò ancora meno di adesso perché… siccome voglio scrivere un corto lo spiegherò nel seguente!
L’uomo grigio - 13/10/2019
Attualmente sto leggendo tre libri: Sant’Agostino (deludente), Lovecraft e Bagnai (in bagno: dove però, nonostante il nome, non è molto adatto perché troppo impegnativo).
Ieri sera ho iniziato la lettura di Alla ricerca del Kadath: dopo le prime 4-5 pagine mi è venuta in mente l’idea per un raccontino e nella notte l’ho perfino un po’ sognato!
Sono fortemente tentato dal cimentarmi nell’impresa perché: 1. l’idea è semplice ma valida; 2. la struttura narrativa sarebbe facile; 3. non conosco idee simili, quindi credo/spero sia innovativo.
Questo significa che si tratta di un racconto alla mia portata, ovvero che dovrei essere in grado di scrivere in pochi giorni: un cinque sei pagine incisive o un po’ di più se divento prolisso e allungo la minestra…
Ovviamente dovrei dedicarmici a tempo pieno: vedremo ma al momento sono abbastanza entusiasta!
Il nuovo volto del pericolo - 15/10/2019
Ma noi siamo come rane: ce ne stiamo buoni nell’acqua che diventa sempre più calda fino a bollirci…
Articolo: Scoppia il caso MegaFace: migliaia di volti “scansionati” senza consenso di Patrizia Licata da CorriereComunicazioni.it
Domanda per i lettori: dove sta il pericolo?
Insonne come un ghiro - 15/10/2019
Giorni fa mi sembrò di vedere qualcosa attraverso il vetro della buca delle lettere ma stava facendo buio e non ci persi tempo. Sabato scorso notai però una foglia della siepe che sbucava dall’apertura in basso.
Sul momento mi limitai a pensare: “ecco probabilmente cosa avevo visto” poi però il mio cervellino si è attivato: la siepe è vicina alla cassetta ma non così a ridosso che una foglia vi possa rimanere incastrata. Allora ho pensato che potesse essere la segnalazione in codice di un ladro per la mia casa e mi sono quindi affrettato ad aprire la cassetta per toglierla.
Ho così scoperto che ce n’era un bel mucchietto così ho pensato “bambino demente!” ma poi ho visto qualcosa…
Nella realtà era rivolto nell’altra direzione e mi guardava…
Osservando le foto si intravede la coda e si capisce che non è un topo…
Qui un attimo prima faceva capolino con tutta la testolina: ovviamente sono stato lento io…
Conclusione: stavolta ho semplicemente tolto le foglie e lasciato aperta la cassetta: a sera quando sono rientrato non c’era più. Spero abbia trovato un altro alloggio...
La mia collezione di Lovecraft - 15/10/2019
Ma come mai pubblico questa foto?
Per prima cosa l’avevo a portata di clic perché l’avevo appena pubblicata sul gruppo di appassionati di Lovecraft su FB ma, il vero motivo, è che per il corto precedente volevo usare sia il marcatore “Animale” che “Foto”: in questi casi (mi succede abbastanza spesso con le notizie) risolvo aggiungendo un secondo corto a cui applico l’altro marcatore (vige infatti la regola inderogabile di un unico marcatore per corto)…
Cioran e il tempo come ascesa verso il non-essere
33 minuti fa
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