Mi è d'obbligo adesso cambiare il ritmo della narrazione: non è tanto una mia scelta quanto una triste necessità. Da metà del secondo anno, per i successivi cinque o sei anni non ricordo praticamente niente. Non esagero. Ricordo solo alcuni eventi macroscopici come qualche esame, la morte di qualche parente e poco più.
Un esempio: il mio migliore amico, che conobbi al primo anno di università, recentemente ha trovato un emulatore di Amiga (un vecchio modello di computer che avevo a quei tempi: v. MC 53) con svariati giochi con i quali spesso finivamo per giocare invece che studiare. Ecco di essi io ho solo un vaghissimo ricordo mentre, a suo dire, ci giocavamo per giorni e giorni!
Un altro esempio: ho un vago ricordo di essere stato a Londra in vacanza con mio padre ma non chiedetemi altro! Idem in vacanza in montagna...
Altro esempio: ho rivisto delle riprese video che feci una sera al circolo dove andavo a giocare a scacchi. Ho visto il volto di molti ragazzi che ricordo all'epoca, ne sono sicuro, conoscevo abbastanza bene ma di cui adesso non saprei nemmeno dire i nomi...
In pratica ho ricordi accuratissimi fino al 1991 che poi riprendono altrettanto accuratamente dal 1998 ma del periodo intermedio ho solo una vaga idea...
Durante il periodo buio riuscii a dare (nel sonno!) un paio di esami l'anno con voti bassissimi. Credo che ha un certo punto con lo “specialista” si decise di diminuire le dosi. Iniziò a prescrivermi anche il prozac ma non ricordo insieme a cosa lo prendevo.
Ricordo invece che quando andava in farmacia il farmacista ogni volta mi diceva di “stare attento”, che “erano medicinali forti” e cose di questo genere. Lo “specialista” quando glielo raccontavo sbuffava e mi diceva: «credono che tu sia un drogato ma se prescrivessi queste medicine a un tossicodipendente me le tirerebbe dietro!». E risate.
Poi un giorno ebbi un'epifania. Ne ho scritto dettagliatamente in Napoleone e il dentista ma, in breve, mia mamma mi regalò un inutile libro sulle tecniche per rilassarsi e dormire meglio. Nell'introduzione del libro si accennava al fatto che anche Napoleone soffriva d'insonnia e che dormiva sulle cinque ore a notte. Per me che, nonostante le medicine, dormivo circa tre ore spezzettate malamente per nottata, cinque ore sarebbero state tantissimo.
Fu allora che improvvisamente la mia ossessione per il sonno, che avevo anteposto a tutto, venne meno. Suona stupido ma il ragionamento che feci fu del tipo: “se le persone normali dormono 7 ore e Napoleone ne dormiva 5 allora io che ne dormo 3 sono meglio di Napoleone!”
Decisi quindi che non mi importava più quanto dormivo per notte: sapevo già per esperienza che se non dormivo per tre notti poi alla quarta crollavo e mi rifacevo.
Smisi da un giorno all'altro di prendere medicine, cosa che dicono non debba essere fatta...
Probabilmente lo smettere improvvisamente col prozac, che mi sembrava non mi facesse niente, mi dette un po' di depressione ma sostanzialmente non me ne accorsi. Nei mesi seguenti mi accorgevo che la memoria mi stava tornando e riuscii a dare un paio di esami difficili che mi erano rimasti con risultati discreti. Già: ricordo benissimo gli esami del primo anno con “Simulazione” e “LFC” che furono invece gli ultimi due; degli altri ricordo poco o nulla anche se, le nozioni basi, comunque le assimilai.
Oltre al buco di sette anni nella mia memoria, che comunque non tornò mai a essere precisa come prima, questa “cura” ebbe un altro importante effetto.
Il mio carattere ne uscì modificato o, meglio, ripartii cambiato: nel mio carattere c'era sempre stato un elemento ossessivo (strettamente collegato alla memoria credo) che mi faceva eccellere in ambito matematico/scientifico che i vari farmaci soppressero notevolmente.
Al liceo avevo odiato filosofia, deriso religione e sbadigliato a storia: dopo il “buco” questi divennero e tuttora sono (con l'aggiunta della chitarra) i miei principali interessi! Ai tempi del liceo ero appassionatissimo di calcolatori e di informatica in genere: già dopo il primo anno di università questa materia iniziò però a darmi la nausea. E tuttora odio i vari gadget tecnologici che prima mi appassionavano tanto...
Al liceo odiavo scrivere mentre ora tengo un viario piuttosto corposo. Bo suppongo che se ci pensassi troverei molti altri esempi...
Ecco, più del carattere cambiarono i miei gusti: una specie di curva a U però. Non credo sia normale.
Sarebbe interessante sapere quanto un amico del liceo sarebbe in grado di riconoscere del mio "vecchio" me in questo "nuovo" io...
Anche il mio rapporto con gli altri cambiò: adesso, ad esempio, sono forse maggiormente in grado di capire le altre persone e rapportarmi con loro. Se ai tempi del liceo avessi dovuto spiegare qualcosa, qualsiasi cosa, a un'altra persona l'avrei fatto dal mio punto di vista, dando una spiegazione matematico/scientifica precisa e molto tecnica. Adesso invece riesco molto facilmente a immaginarmi il modo di pensare delle altre persone e modulo le mie spiegazioni in una forma che sia facilmente comprensibile.
In conclusione questo è il motivo per cui sono “ossessionato” dalla memoria. Mi sento derubato di sette anni e per questo adesso la controllo e esercito più di prima nel vano tentativo di farla tornare a essere ciò che fu.
Mi chiedo poi quanta sia la mia colpa nella maniera in cui gestii la situazione. Negli anni del “buco” ricordo che mi sentivo molto in colpa per non andare bene all'università e ritenevo di essere il principale responsabile (scarso impegno, mancanza di metodo) anche a causa della mancanza di sonno.
Adesso credo che la colpa maggiore fu dello “specialista” con la concomitanza di altri tre fattori ( 1. il divorzio dei miei 2. la malattia degli zii 3. il fattore ambientale, l'autoclave) che in condizione normali avrebbero potuto allertarmi che qualcosa non andava in me o, in alternativa, avrei potuto dormire con una “cura” molto breve invece che “perenne” e comunque inefficace.
C'è anche da dire che quando andavo dallo “specialista” ero sempre molto ottimista: dicevo che il sonno andava un po' meglio, non accennavo alle difficoltà nello studio che ritenevo dipendessero dalla mia scarsa applicazione e, insomma, davo l'impressione che tutto andasse bene. È però vero che stava a lui farmi le domande giuste e mettere in relazione ciò che a me sfuggiva...
Mi chiedo che vita avrei avuto se mi fossi laureato in quattro anni, con un voto decente e soprattutto con la piena fiducia nelle mie capacità...
PS: direttamente da wikipedia (v. Trimipramina) le controindicazioni del surmontil... La lista per l'Anafranil è ugualmente variopinta!
Adverse effects
Common adverse effects include:
Sedation — especially common with trimipramine compared to the other TCAs
Anticholinergic effects including:
- dry mouth
- blurred vision
- mydriasis
- decreased lacrimation
- constipation
- urinary hesitancy or retention
- reduced GI motility
- Tachycardia (high heart rate)
- anticholinergic delirium (particularly in the elderly and in Parkinson's disease)
- Weight gain
- Orthostatic hypotension
- Sexual dysfunction including impotence, loss of libido and other sexual adverse effects
- Tremor
- Dizziness
- Sweating
- Anxiety
- Insomnia
- Agitation
- Rash
whereas adverse effects with an unknown incidence includes:
- Confusion
- Nausea
- Vomiting
- Extrapyramidal side effects (e.g. Parkinsonism, dystonia, etc.)
- Tinnitus
- Paraesthesia
- ECG changes
- Increased liver function tests
and rare adverse effects include:
- Seizures
- Syndrome of inappropriate secretion of antidiuretic hormone (SIADH)
- Blood dyscrasias including:
- Agranulocytosis
- Thrombocytopenia
- Eosinophilia
- Leukopaenia
- Myocardial infarction
- Heart block
- QTc interval prolongation
- Sudden cardiac death
- Depression worsening
- Suicidal ideation
Contraindications
Contraindications include:
- Recent myocardial infarction
- Any degree of heart block or other cardiac arrhythmias
- Mania
- Severe liver disease
- During breast feeding
- Hypersensitivity to trimipramine maleate or to any of the excipients
mercoledì 6 agosto 2014
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