Come preannunciato in Lezione LXXIII ho applicato la classica cadenza II+V+I+I (o VI) all'accompagnamento della mia Marcetta della cugina stitica (v. Marcetta della cugina stitica e il corto Capolavoro 3).
A causa dei dubbi sugli accordi di settima il mio giro originale per la tonalità di G maggiore era composto solo da accordi maggiori e minori, per la precisione: D | Am | C | G.
Ho sostituito brutalmente tali accordi con la cadenza II+V+I+I che nella tonalità di G maggiore corrisponde a: Am | D7 | G | G.
Ecco il risultato: Melodia in tonalità G maggiore
Analogamente, per la tonalità di F maggiore, sono passato da A# | Dm | C | F alla cadenza II+V+I+VI che corrisponde a Gm | C7 | F | Dm.
Da solo tale giro non è male anche se non mi convince del tutto (e quindi magari ho fatto qualche errore nell'individuazione degli accordi):
Solo Gm | C7 | F | Dm
Ma insieme alla melodia mi sono accorto che tale giro dà dei problemi:
Melodia in tonalità F maggiore
Ho analizzato lo spartito dove avvertivo il contrasto (ma ci sono anche altri punti...) e ho notato che la melodia ha un MI mentre l'accordo a cui si sovrappone è un F ed è quindi composto dalle note FA+LA+DO. Ora immagino che il problema siano il FA e il MI che, suonate insieme, si danno fastidio.
Questo, come del resto era ovvio, significa che il giro di accordi non può essere completamente avulso dalla melodia che vuole accompagnare...
Il prossimo passo sarà scegliere un giro di accordi, appartenenti alla tonalità voluta, che contengano però anche le note della melodia.
Il post sentenza
35 minuti fa
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